martedì 19 aprile 2011

Plenilunio (Claudio Baglioni)

Ma che cielo c'è questa notte?! Un vaso gigante di vetro lavanda tramato di glicine e tortora opalescente stupore dell'universo. Nessun suono  vibrato nell'aria.
 Solo indistinto rumore di fondo. Respiro piano a bocca aperta ed è l'unico vento che sento. Fiuto il tempo che passa senza contarlo.

 Mi riposo i perché.
Anche gli alberi si prendono un po' di quiete stanno buoni ben pettinati prima di mettersi a nanna.
Io però non andrei mai a dormire. Come se mi perdessi qualcosa. Quasi che succedesse di più quando è notte che non nella lunga durata del giorno. E mi gratto indolente la schiena puntando lo sguardo sul gomito.
Come un mirino
spostandolo a destra e a sinistra giù in basso e poi su.
Un collega d'insonnia, un gabbiano plana immobile e vago sopra un mare di tetti.
Forse ha fatto più tardi forse è l'ultima corsa come quella di un taxi che svanisce in un soffio al contrario. Non c'è buio stanotte.
Neanche un'ombra o una tenebra a increspare la pelle a inventare paure. Il soffitto si è aperto in un largo astronomico come quello del cinematografo di tanti anni fa tra il primo e il secondo tempo. Tutto appare più chiaro del nero. Moonligth Serenade.
Si lo so che è la luna a far questo ma io resto girato così   e non la guardo.
Provo un pallido caldo sul collo e mi piace tenerla alle spalle come un seguipersona puntato sul mondo.
Stamattina  mi sono alzato con un pensiero fisso: spegnere con l'interruttore gli apparecchi di casa, quelli lasciati per ore, giorni, mesi con la lucetta rossa dello stand by. Che spreco dicevo a denti serrati. Se tutti smorzassimo almeno queste spie del benessere chissà che risparmio... Rispondevo a me stesso: forse non tanto ciascuno, però tutti insieme... Abbiamo più telecomandi che amici.

Allora è vero  che i telecomandi si vedono nel momento del bisogno!
Mi ricordo come se fosse ora quando il primo di questi arnesi fece il suo trionfale ingresso in casa dei miei ch'era pure la mia. Un affare argentato grande come una scatola di biscotti legato al televisore con un cavo ombelicale arrotolato su sé così che non si riuscì mai a domarlo e restò sempre a coda di porco.  Al centro un tasto uno solo con su scritto Acceso (di sopra) Spento (di sotto).

Se arrivava qualcuno un parente un amico mio padre si sedeva in poltrona afferrava misterioso l'oggetto misterioso anche lui e via: accendi e spegni più volte davanti allo sguardo sorpreso e ammirato degli ospiti.
Così quella diavoleria tecnologica prese il potere su di noi e il sopravvento sugli altri congegni precedenti al suo avvento.
Finirono nel dimenticatoio delle attenzioni il carrello ultramoderno lo stabilizzatore di corrente la lampada verde per non farsi male alla vista una piccola antenna aggiunta che nessuno seppe mai se servisse davvero. Il telekommander aveva vinto.

La prima vittima fu il maschio capofamiglia. Sentivo che era il 'coso venuto dal negozio' a tenere in pugno papà. E non viceversa. In una lingua algoritmica di onde quadrate incomprensibili  non udibili dall'orecchio umano, il telecomando diceva ghignando: que-sto-te-lo-co-man-do-io. A mia madre quando fu abilitata all'uso: te-la-co-man-do-pu-re-le-i. A tutti e tre noi: io-li-te-li-co-man-do. Da allora cominciò  e non è mai cessata  L'Invasione dei Telecomandi.

E la nuova costellazione di lucine rosse verdi gialle azzurrine per casa.
Ma stanotte è una notte speciale. C'è un che di impalpabile trasparente magia come se avessi potuto  con un solo pulsante spegnere tutto e lasciarmi accesi soltanto gli occhi. La mia unica luce è la luna. Mi giro e mi allatta lo sguardo.
Una luna così mica càpita spesso. Dentro il cerchio ci passano baci, abbracci infiniti d'innamorati, cime brune e tempestose di abeti, altalene di ghirlande di fiori,  carrozze volanti.  
Com'è tonda, perfetta. Un disco lanciato per battere il record galattico, per il sogno più lungo mai fatto. Per un attimo  smetto di respirare. E mi tengo   tutto ciò che si può dentro il vuoto di me.  
Cosa voglio di più? Ho la luna piena e l'anima ubriaca.  

(Claudio Baglioni)
....................




Bellissima, no other words
W

venerdì 15 aprile 2011

Life in music seconda puntata, Lunedi 25 aprile ore 21,30

Ciao, la seconda puntata di Life in Music, andrà on line in diretta lunedi 25 aprile alle ore 21,30

Molti si domanderanno se questa scelta non sia un po' suicida: il 25 aprile è in effetti il lunedi di Pasqua e pochi saranno in casa a vedere una trasmissione simil/culturale sulla musica Pop....
ed invece io sono contento di questa scelta anche perchè mi sono accorto che sono più le persone che guardano la trasmissione in differita di quelle in diretta quindi.... ogni data ha lo stesso valore :-)

La seconda puntata ha come sottotitolo: "Consonanze e Dissonanze; parleremo del "Diabolus in Musica ed ascolteremo un bellissimo brano dei Procol Harum; racconterò un aneddoto da "tour" e molte altre cose ancora....

Ci vediamo lunedi 25 aprile alle ore 21,30

Vi aspetto numerosi.
Ciao

mercoledì 13 aprile 2011

Work in progress....

Ed anche la prima puntata di "Life in Music" è andata; devo dire che è andata molto bene e sono soddisfatto; si, perchè la sera prima ho avuto paura di non essere in grado di condurla. Infatti mi è scoppiato un raffreddore micidiale e non riuscivo a tenere gli occhi aperti.

Poi invece, grazie all'adrenalina che ti scorre a fiumi nel sangue quando devi fare qualcosa in diretta, sono riuscito a condurre la puntata, senza nessun problema o quasi.

Purtroppo un piccolo problemino tecnico c'è stato: uno "sgancio" di pochi secondi della rete, mi ha costretto a cercare di salvare la prima parte; poi sono riuscito a rientrare on line e la seconda parte è andata liscia come l'olio.
Ma la prima parte (ca. 14 minuti) non è stata salvata e per adesso sembra irrecuperabile.

Pazienza, la seconda parte invece è on line e fortunatamente è quella dove parlo di Claudio Baglioni, del suo bellissimo brano "Quei due", dei Beatles con il loro stupendo brano "Norwegian Wood" ed il finale con la mia "Life in Music" in diretta.
Se volete ecco il link diretto

Ultime news:
Sabato 30 aprile, terrò un seminario dal titolo "La Favola della Moderna Armonia2 presso l'auditorium del Jungle Music di Narni, organizzato da Jungle Music Narni e Musical Academy.
Il seminario è adatto a tutti i musicisti.

Il mio editore (Carisch, Milano) mi ha confermato che l'uscita del mio nuovo libro, la raccolta degli spartiti dei miei brani più venduti dal titolo "Life in Music", è prevista per maggio.
Appena saprò la data esatta, ve lo comunicherò.

A prestissimo...


martedì 5 aprile 2011

Life in Music: la preparazione....

....sembra facile ma.... tutte le volte che mi viene una idea del genere, dapprima mi entusiasmo, poi quando comincio a lavorarci mi vengono un miriade di dubbi e vorrei mollare tutto; poi piano piano, riprendo fiducia e finalmente, riesco a completare sempre il lavoro che mi sono prefissato.

Ovviamente anche nel caso di Life in Music mi sta succedendo la stessa cosa: adesso sono nella fase della serie "...ma chi me l'ha fatto fare.... mannaggia... :-( "
come sempre, ma oramai mi conosco e già il fatto di raccontarlo in queste poche righe mi fa capire che sto già superando la fase "distruttiva" e probabilmente domani sarà tutto passato.

In realtà è vero che Life in Music è in diretta e da casa mia, dal mio studio, un pò come se ospitassi degli amici nel mio salotto: allora qualcuno potrebbe pensare "scusa ma, se tu inviti gli amici a casa tua, che fai, cominci a prepararti una settimana prima e magari fai anche la scaletta?"
E' vero, verissimo, ed è proprio pensando a questo che mi sto tranquillizzando: farò proprio così: come se invitassi degli amici nel salotto di casa mia e raccontassi loro un po' del mio mondo musicale... chissà, forse funziona....
Comunque, qualche brano da organizzare e una piccola scaletta, devo farla quindi....
ciao a tutti, ritorno al mio lavoro...

Vi aspetto domenica 10 aprile alle ore 21,30 su



sabato 26 marzo 2011

Questa sera alle 20,30 l'Ora della Terra


Io non so se potrà servire a qualcosa; sicuramente non risolverà niente, almeno momentaneamente ma..... mi piace tantissimo l'idea :-)

ore 20,30: molti, moltissimi (spero) aderiranno a questo invito: spegnere le luci per un'ora. Niente di più semplice ed immediato; risultato? Un momento di tranquillità, di riflessione, di intimità; un momento dal sapore un po' antico e sicuramente coinvolgente.

Lo scopo ovviamente è quello di sensibilizzare i Grandi, coloro che hanno in mano (dovrei dire purtroppo?) le redini delle nazioni, delle popolazioni, del nostro Pianeta.

Un momento anche di grande unione e di fratellanza di milioni di persone.
Insomma, nessuna controindicazione per questo evento, anzi, sicuramente un vantaggio per tutti noi, abitanti di questa meravigliosa Terra, che ancora ci sopporta e che dobbiamo amare sempre di più perchè ad essa tutto abbiamo dovuto, tutto dobbiamo adesso e tutto dovremo in futuro per noi e per le generazioni future

Un saluto ed un abbraccio, rigorosamente a lume di candela :-)


giovedì 17 marzo 2011

Prove di tecnologia

Ciao, sto facendo una prova di tecnologia.


Tutto ciò che sto dicendo in questo momento viene trascritto dal mio computer in tempo reale e questa cosa mi sembra assolutamente fantastica.

Ma finiremo di scrivere anche al computer e dimenticheremo quindi completamente come si fa a scrivere sia a mano che su una tastiera?

Io credo che si debba utilizzare la tecnologia in maniera intelligente; ho sempre pensato infatti che sia molto bello scrivere a mano su un foglio e poi portare ciò che abbiamo scritto, direttamente sulla tastiera di un computer.


In questo caso noi possiamo fare una cosa ancora più interessante: possiamo cioè saltare la parte intermedia di questa evoluzione tecnologica; mi spiego meglio: credo sia bellissimo scrivere su un foglio, su un taccuino, su una moleskine, su qualsiasi cosa sulla quale noi possiamo scrivere attraverso la nostra penna, la nostra matita, la nostra biro e poi a quel punto possiamo saltare completamente la parte di digitazione sul computer e parlare al computer il quale avrà il compito di tradurre poi ciò che noi abbiamo letto!

Mi sembra un uso, diciamo così, intelligente di tutta la tecnologia, senza dover abbandonare la parte più umana della comunicazione ovvero la scrittura su un foglio del nostro pensiero.


Tutto qui: devo dire che mi sto divertendo e sto risparmiando molto tempo, anche se, grazie al mio lavoro di pianista, sono avvantaggiato nella digitazione su una tastiera.


Alla prossima (... adesso vado a rileggere per controllare gli eventuali errori :-)


Con l'occasione vi ricordo la prima puntata di Life In Music, che andrà on line in diretta, Domenica 10 aprile alle ore 21,30

Life in Music



mercoledì 16 marzo 2011

L'Ascolto "fisico"

Per ascoltare musica, non bastano gli orecchi!
In realtà per ascoltare e capire, abbiamo bisogno di una elucubrazione mentale e di un background culturale; solo in questo modo si può ascoltare, capire e penetrare ciò che si sta ascoltando.
Sorge quindi la domanda spontanea: ma allora si deve andare a scuola di ascolto? Si deve imparare? :-)
No, non serve una "scuola": serve solamente qualcuno che ti spieghi come ascoltare e quali sono le cose sulle quali concentrarsi: in questo modo ci si forma un proprio background musicale che si evolve nel tempo e che si auto-alimenta via via con l'ascolto sempre più attento e mirato.

Ebbene, durante Life in Music, che inizierà domenica 10 aprile alle ore 21,30, io cercherò di condurre l'ascoltatore, in questo fantastico mondo, fatto di melodie, di armonie, di ritmo e di suoni ovvero: la Musica Moderna.
Vi aspetto per divertirmi insieme a voi.
Grazie

martedì 8 marzo 2011

Auguri a tutte le donne del mondo

Le Donne Sono (Claudio Baglioni)

uno dei testi più raffinati, intelligenti, divertenti, profondi che sia mai stato scritto per una canzone sulle donne.

pompon di pompompere... cancan di cangaceire...)
Io ne ho avuta
una ch'era un guaio più delle cambiali (Brasil... la la la...)
e piangeva alle feste e rideva ai funerali (fusil...)
marinai (maliarde son...)
questi uomini (le gattoparde...)
e le femmine sono lontani (occhi di spia...)
oceani... (negri e zumbon nella malia della passion...)

Io con una
mi ricordo il primo bacio che le detti (miomao...)
attento a dove il naso va
e lei rimase tutto il tempo a denti stretti (cacao...)
i cow boys
che sparano (là nell'alcova...)
tappi e stesse cazzate e all'occhiello (quanti languor...)
un sedano... (su quel visin finto candor di porcellin...)

Le donne sono qualche cosa
di allegro e 1930
voci a colori pelle di mimosa
ombrosità di ascelle
cuori nella tormenta...
le donne sgambano odorose
ed hanno sogni dentro un frullatore
insolite insolute insalate capricciose
si tolgono i peccati con lo smacchiatore...

Io di un'altra
che fu al buio gridolini e friggi friggi (che pall...)
quando accesi l'abat-jour
le scoprii l'orsetto con i baffi grigi (oval...)
naufraghi (e cellophan...)
su un tavolo (lucido e teso...)
che galleggia nel vino uomo in mare (stringono al sen...)
salvatelo... (quel fior del mal il cui velen ci fu fatal...)

Le donne sono streghe e fate
silenzio di occhi vento di ginestra
tutte le stesse gambe accavallate
bambine di cortile
direttrici d'orchestra...
le donne fanno l'improvviso
e uomo tu non potrai mai sapermi
e sono Eve e uve e male e mele in Paradiso
e noi chi siamo noi
i serpenti o i vermi... (i vermi...)

Le pattinatrici girano nella TV
tagliando un'aria di ghiaccio
saltano su appese a un braccio
e piccoli studiati gesti
e piroette nei costumi celesti
e le melette nelle guance
prendono fiato
e prenderanno un dì marito
e con la stessa grazia
ripiegheranno le ali già...

(o buie baiadere... o belle caballere...)
O belle o brutte
le donne sono proprio tante
e se si potesse farne una sola (o quante figlie madama dorè...)
di tutte
ma anche quella sola no (non c'è...)
e sai che c'è (che c'è...)
che beviamo cantiamo saltiamo...

Alla faccia
alla faccia delle loro belle facce...
alla faccia
alla faccia delle loro belle facce...
alla faccia loro
alla faccia delle loro belle facce...

Bimbe solinghe strambe meringhe
bionde rambe stanghe fiamminghe
gambe ambre penombre lusinghe
lingue iraconde lunghe gioconde
limbi sponde onde profonde
linde fronde lavande ghirlande
bande carambe trombe marimbe
rumbe sambe mambi milonghe
conghe tumbe birimbe birambe
bambi colombe sgombri anaconde
aringhe oranghe dumbe bagonghe
grembi lombi rotonde culandre
ghiande caliende bombe ecatombe
lande tundre giungle feconde
ombre zombi calimbe macumbe
fionde pitonghe sghembe malandre
blande jumbe simbe mocambe
strombe rande nefande valanghe
monde mutande bumbe goganghe
umbre malombre langhe strapiombe
coimbre mustanghe burunde malinde...
danga que romba la coiomba...
aridanga que romba la coiomba...

martedì 1 marzo 2011

LIFE IN MUSIC


News:
Dal mese di aprile inizierà un nuovo appuntamento con Walter Savelli:


Una trasmissione video/audio che potrà essere seguita gratuitamente on line; andrà in rete in diretta, la domenica sera alle ore 21,30 ed avrà una durata media di 15/20 minuti.

Durante Life in Music, Walter racconterà la sua "vita in musica", con aneddoti, racconti e con spiegazioni approfondite sull'affascinante mondo della musica Pop/Rock; saranno anche analizzate le canzoni più significative degli ultimi 40 anni, italiane e straniere.

Una guida all'ascolto quindi, non solo per gli addetti ai lavori ma per tutti coloro che amano la musica e desiderano approfondire la propria cultura su questo argomento.

Se ami la musica non perderti "Life in Music"

domenica 10 aprile alle ore 21,30 collegati a questo link:



Patrizia Pinzauti per "WalterSavelli.it"


lunedì 28 febbraio 2011

Q.P.G.A.


Q.P.G.A.: un acronimo, un po' buffo, forse anche un po' irriverente, visto che porta le iniziali di quella che è stata definita la Canzone del Secolo.


Mi ricordo che iniziammo ad usarlo, un po' in sordina, per una questione di comodità: era infatti molto più comodo da scrivere sulle nostre scalette, ovvero quei foglietti o cartoncini neri (nel mio caso scritti con pennarello argento) che di solito nascondiamo sul palco, o sotto a qualche tastiera: quasi un "gobbo" statico, severo, a ricordarci che "quel brano, arriva dopo quell'altro", che in quel brano devi utilizzare "quel suono, quella tastiera", devi cantare "quel coro, quella doppia voce" e via così....

Quando Claudio mi chiamò per propormi il lavoro di direzione musicale degli interventi degli ospiti e mi comunicò il titolo di questa opera monumentale ovvero Q.P.G.A., accettai con grande gioia e subito dopo mi vennero in mente le varie scalette dei vari tour, nel mio caso a cominciare dal famoso "E tu come stai?" del 1979, insieme agli Extra.

Q.P.G.A.: una vera e propria opera; monumentale? Forse; affascinante dal punto di vista della realizzazione, degli arrangiamenti, dei nuovi testi, delle nuove idee melodiche? Sicuramente!
E sicuramente, una ulteriore dimostrazione (se mai ce ne fosse stato bisogno) di quanto Claudio sia un artista che non ha mai avuto paura di rimettersi in gioco, di rivisitare le sue canzoni, anche quelle che gli altri (gli addetti ai lavori) sono soliti definire "intoccabili", proprio come Q.P.G.A. : riarmonizzare, stravolgere, de-strutturare, re-inventare: tutto ciò è stato fatto da Baglioni (e in alcuni casi anche dal sottoscritto), a cominciare da quella bellissima operazione che produsse nel 1986 il tour Assolo, poi il C.D. omonimo e poi Assolo. Non solo (album di spartiti dei brani contenuti in quel disco).

Rovistando nel mio hardislk ho ritrovato questa bellissima fotografia costruita dai fan di baglionifans.de che ringrazio e che vi ripropongo in questo post.

Tutto questo nell'attesa.....

Alla prossima




giovedì 17 febbraio 2011

Un piovoso pomeriggio di Febbraio...

...piove e come al solito c'è chi impreca, chi si bagna, chi scivola, chi alza gli occhi al cielo... ma c'è chi trasforma un pomeriggio di pioggia in pura poesia:


Guardo

tra le gocce

rimaste sul vetro

perline souvenir

ricordo di un viaggio

dal cielo alla terra.


Chiudo un occhio

poi l'altro

a prendere la mira

centrandole con lo sguardo.


Ognuna è una lente

con grado e colore diverso.


Dietro il panorama cambia

si gonfia

si storce.

Le cose non sono le stesse...


Le linee dei tetti

le cime degli alberi

l'orizzonte

si muovono a onde

s'incapricciano

si avviluppano

in metamorfosi liquide

di paesaggi fantastici.


Sono chiuso in casa

e dentro me

da un po' di tempo.


Mali di stagione

malie di un momento

e rimedi di sempre.


Un covo, una tana, un riparo.

Coprirsi, proteggersi,

forse nascondersi.

Dal resto, dal fuori,

da ciò che succede.


Tra i fatti di ieri

le storie di oggi

i dubbi di domani

che spesso si assomigliano tanto.


Ora è comparso persino

uno strappo di sole.

Non abbastanza per rischiarare

e neanche chiarire.

Tutto sommato

se ne può fare a meno.


In questo turno di pomeriggio

si va meglio senza.

Talvolta la pioggia all'esterno

è il posto in cui stai più bene

e più al sicuro.


E poi ti basta sbirciare

attraverso le gocce

e nel silenzio del cuore

e muto osservare

il tuo mondo mutato.

Come ti pare.

Serve solo

un po' d'acqua di nuvole.


(Claudio Baglioni, da Facebook)

martedì 15 febbraio 2011

Perchè Sanremo è Sanremo!!! (seconda parte)

(segue...)

Sanremo 1985:
in quell'anno non ero sul palco fisicamente ma lo ero emotivamente, perchè sapevo che Claudio Baglioni, avrebbe eseguito la sua canzone, "Questo Piccolo Grande Amore" premiata come la Canzone del Secolo: la sua esecuzione sarebbe stata rigorosamente live e in versione solo piano e voce!!.

Incredibile, in un periodo in cui imperava il playback, o l'aiuto della grande orchestra (recuperata da Pippo Baudo proprio in quella occasione) Claudio si lanciò nella sua solita sfida: davanti a milioni di persone e con il collegamento in diretta mondiale, ebbe la forza e la determinazione di cantare con il solo ausilio del suo pianoforte. Ebbene, durante quella storica esibizione, mi ricordo che le mie mani sudavano come se fossi stato sul palco insieme a lui.

Sanremo 1990, 1991, 1992; inizia la trilogia dei Sanremo "sull'Arno" come qualche giornalista scrisse: ebbene nel 1990 Marco Masini vinse nella categoria Giovani, nel 1991, vinse nella stessa categoria Paolo Vallesi, e nel 1992 Alessandro Canino, pur non vincendo, cantò la canzone che diventò la più popolare di quel Sanremo.
...e guarda caso erano tutti e tre miei allievi, nati appunto "sulle rive dell'Arno".

... ed ecco "perchè Sanremo è Sanremo!!!" anche per me
(segue...)

Perchè Sanremo è Sanremo !!!

E' vero: mai frase fu più condivisibile!
Odiato, avversato, ripudiato, criticato, mitizzato da sempre, da pubblico e artisti, Sanremo è qualcosa che esula da quella che si può definire una manifestazione canora/musicale: Sanremo è, e basta! Lascio però la parola ai 1000 e oltre giornalisti che in questi giorni verseranno fiumi di inchiostro (meglio dire che finiranno i loro polpastrelli sulle tastiere dei computer) per raccontarci anche questo Sanremo e tutti i Sanremo che ci saranno in futuro (?).

I miei ricordi di Sanremo, vanno indietro nel tempo, fino a quando da piccolino, a metà degli anni '50, vedevo Sanremo in televisione (solo il sabato naturalmente) e sognavo di essere su quel palco, ancora non sapevo se mi sarebbe piaciuto esserci come interprete, come direttore dell'orchestra, o come musicista.
Ci sono stati però dei Sanremo che mi hanno colpito profondamente ed hanno lasciato il segno nella mia mente.
Sanremo 1961: Celentano canta "24.000 baci": una vera rivoluzione sonora e di immagine.
Ad un concerto organizzato alla mia scuola media (Istituto dei Salesiani a Firenze) qualche settimana dopo eseguii 24000 baci, cantando in piedi al pianoforte, e in tre minuti diventai l'idolo di tutta la scuola: risultato; bocciato a giugno con la motivazione "tanto lui non studierà mai, lui fa il "musicista".....

Sanremo 1969: Lucio Battisti canta Un'avventura: l'inizio della carriera stupefacente di un genio italiano.

Sanremo 1983: eccomi finalmente su quel mitico palco, in veste di corista, anche se ero comunque il produttore e l'arrangiatore del brano "Amare te" di Riccardo Azzurri.
L'emozione era fortissima, è qualcosa che non si può descrivere se non lo si è provato personalmente. Quello poi fu un Sanremo molto molto particolare: pensate, su quel palco, un certo Zucchero Fornaciari, al quale avevo arrangiato qualche mese prima, la canzone con la quale si era presentato a Castrocaro; un Vasco Rossi giovanissimo, che all'uscita dal palco, si mise il microfono in tasca (i microfoni avevano il cavo a quei tempi) e fece crollare l'asta e tutto quello che gli stava intorno; e poi un Peter Gabriel che presentava Shock The Monkey, e che sbattè la schiena sul palco durante l'esibizione. Rientrò nel backstage quasi svenuto. E poi ancora, un timido Gianni Morandi che si riaffacciava al mondo dello spettacolo, dopo tanti anni di silenzio; gli amici toscani Pupo, Stefano Sani, Donatella Milani, si, un Sanremo veramente speciale per me :-)



(continua...)

sabato 12 febbraio 2011

Pensieri ad alta voce

Oggi ho pensato: "dovrei scrivere qualcosa per aggiornare il mio blog e la mia pagina su FB, ma non so cosa scrivere"... e poi ho realizzato che, le opportunità che ci mette a disposizione la Rete, sono fantastiche: poter scrivere e comunicare o meglio far arrivare i propri pensieri a coloro che ti seguono, è una occasione fantastica: ebbene, oggi non voglio scrivere cose importanti, e nemmeno voglio fare pubblicità alla mia musica: desidero solo stare in contatto con voi, e pensare ad alta voce....

"quante cose sono successe questa settimana.... tante, e come sempre alcune belle e altre brutte, anzi bruttissime..... il dramma della comunicazione totale è che ti mette al corrente di tutto quello che succede nel mondo e tu... certe volte ti senti inerme. Si, voglio dire che in certi momenti vorresti partire per andare ad aiutare coloro che hanno subito una ingiustizia, e poi subito dopo leggi qualcos'altro che ti fa talmente incazzare che vorresti partire per far si che le cose possano cambiare e poi... ti guardi allo specchio e ti vedi come sei, ovvero un semplice Don Chischiotte che rischierebbe di combattere contro i mulini a vento (tanti) di questa strana società e allora.... ti fermi e.... ti limiti a fare il tuo lavoro di musicista: piccola cosa rispetto ai problemi del mondo, ma meglio essere coerenti e fare bene il proprio lavoro che imbattersi in qualcosa di più grande...
questa sera sarò a cena con gli Antenati: che bello!!! I miei grandi amici musicisti che dopo 32 anni ho ritrovato e con i quali ancora oggi riesco a passare dei momenti fantastici, parlando di musica e di vita.
E pensare che per tantissimi anni non ci siamo più visti ne incontrati e poi.... come per miracolo, una sera è successo ciò che non era successo per 32 anni: ci siamo rivisti, siamo stati insieme, abbiamo riso e cazzeggiato come ai vecchi tempi ed era come se fossero passati 32 giorni: la musica, la nostra grande unica passione, aveva azzerato quel tempo immenso e in un attimo eravamo di nuovo noi, e solo n oi: GLI ANTENATI
ANTENATI REUNION
...e questo è ciò che succedeva quando gli Antenati suonavano live
ANTENATI LIVE

domenica 6 febbraio 2011

(segue) 1981: ...durante quel concerto accadde una cosa incredibile...


...a metà della scaletta, era prevista l'esecuzione del brano "Con tutto l'amore che posso", che Claudio avrebbe dovuto eseguire da solo, chitarra e voce.
Arrivati a quel momento, Claudio prese in mano la chitarra acustica, alzò il volume e mentre stava per cominciare a suonare, la chitarra emise un "larsen" fastidiosissimo (n.d.r. un forte rumore che impediva di utilizzarla).

Pazientemente, abbassò il volume in attesa che dal mixer, risolvessero il problema. Dopo qualche secondo, alzò nuovamente il volume ma il rumore c'era ancora, e forse più alto di prima, allora, preso da un comprensibile nervosismo (ricordiamoci che eravamo davanti a 20,000 persone e in diretta sulla RAI) scaraventò la chitarra a terra e cominciò a cantare, voce e..... niente!!
E' utile ricordare che a quei tempi, una esecuzione voce e niente, non era mai stata fatta durante un concerto pop, e sicuramente sarebbe stata una soluzione abbastanza inusuale se non imbarazzante.

Durante tutto questo tempo, noi musicisti, come da scaletta, alla fine del brano precedente, avevamo lasciato il palco per arrivare nel backstage in attesa della fine della sua esecuzione. Quando però io mi accorsi dell'enorme problema che si era verificato e del disagio di Claudio, mi girai indietro e mi tuffai nuovamente sul palco, chiamando a raccolta nel frattempo anche gli altri musicisti.
E qui iniziarono i primi problemi: appena al pianoforte, mi girai e vidi che gli altri musicisti non mi avevano nemmeno filato e se ne stavano tranquillamente nel backstage a fumarsi una sigaretta.
Ok, pensai, va bene lo stesso: e cominciai a suonare.......a suonare? Ma che cosa suonavo, se quella canzone non l'avevo mai suonata in vita mia? Come facevo a suonare se non conoscevo nemmeno gli accordi e la struttura?....
Terrore! Oramai non avevo via di scampo: si, perchè il pubblico, vedendomi arrivare al pianoforte, aveva ovviamente pensato che quella canzone fosse prevista con una esecuzione Piano e Voce: quindi se io fossi scappato nuovamente nel backstage ci avrei anche fatto la figura del matto :-)

Dunque che fare? Intanto iniziai a sudare freddo ed automaticamente, la mia adrenalina, che ormai scorreva a quintali nel mio sangue, mise in moto tutte le risorse che il mio cervello poteva attivare: fortunatamente sono uno di quei pochi musicisti fortunati che madre natura ha fornito di "Orecchio Assoluto": difficile da spiegare in poche parole (vedi Wikipedia) , comunque qualcosa che ti fa riconoscere i suoni e gli accordi anche se non hai uno strumento nelle mani, insomma una specie di benedizione che in quel caso fu la mia unica salvezza: orecchio, esperienza e determinazione, in qualche modo mi salvarono ed io riuscii a suonare quella canzone, senza averla mai provata precedentemente!

Mi ricordo che Claudio, appena sentì il pianoforte, si girò verso di me e mi sorrise; a quel punto io pensai "bene Maestro, oramai siamo in ballo, cerchiamo di ballare al massimo!!": la cosa funzionò perfettamente (credo ancora oggi che sia stato un piccolo miracolo) e nessuno si accorse di nulla.

Alla fine della esecuzione, il gigantesco applauso del pubblico del Palasport, mi fece risvegliare da una sorta di ipnosi nella quale mie ero ritrovato senza accorgermene.

Questa è stata per me in assoluto l'esperienza più incredibile che mi sia capitata da quando faccio il musicista, ma devo dire che siccome "tutto è bene quel che finisce in bene" , il rapporto con Claudio. sia artistico che d'amicizia, dopo quella esperienza, divenne ancora più forte e maturo.
Ecco la registrazione di quell'evento:
Con Tutto L'Amore Che Posso, 1981 live

sabato 5 febbraio 2011

1981

Girellando per Youtube (che io oramai definisco santo youtube :-), mi sono imbattuto in alcuni video che mi hanno riportato indietro negli anni.
Premesso che non sono un tipo che ama tornare indietro troppo spesso crogiolandosi nei ricordi e nemmeno amo trincerarmi dietro frasi tipo "prima era più bello, era meglio... ecc, non ho potuto fare a meno di soffermarmi su alcuni video che non mi era mai capitato di trovare..
Ebbene uno di questi si riferisce al tour che ho fatto con Claudio Baglioni nel 1981, "Strada Facendo"; le immagini sono state riprese da un concerto in diretta Rai, dal Palasport di Milano. Ma attenzione: sto parlando di un palasport immenso, che si ergeva accando allo stadio di SanSiro, e che adesso non c'è più perchè demolito molti anni fa.

Questo palasport, che non esito a definire "mostruoso" era grande quasi quando lo stadio ed infatti poteva contenere fino a 20,000!! persone: dovete però immaginare che 20,000 persone al chiuso fanno un rumore molto più assordante di 100,000 all'aperto quindi, quando quella sera di dicembre 1981, salimmo sul palco di quel palasport, il boato che usci immediatamente dalle 20,000 bocche del pubblico, assalì noi musicisti e Claudio, come un uragano, misto di rumore, di caldo, di umidita e di entusiasmo.
Mi ricordo che i brividi mi percorsero tutta la schiena, fino alla radice dei capelli....una emozione irripetibile, inebriante, quasi una droga psicologica che pompava adrenalina in tutto il corpo; mi ricordo anche che pensai "...e Claudio come farà a cantare, se prova quello che provo io adesso?
E infatti anche lui era nella stessa situazione. Ma come sempre succede in questi casi, iniziammo con grande forza d'animo: il pubblico era in delirio, il suono era fortissimo, l'entusiasmo alle stelle e via via quell'emozione incontrollabile divenne gioia pura, assoluta!
Guardando i video, noterete la felicità che pervadeva tutto il palcoscenico e non solo: un vero happening di musica, voci e cuori felici.
Medley acustico
ma durante quel concerto successe una cosa incredibile che vi racconterò la prossima volta....
(continua)

sabato 29 gennaio 2011

Life in Music: New Version

E dopo il precedente post nel quale parlavo di ri-armonizzazioni, eccovi il mio esempio, contenuto nel mio libro
"La Favola Della Moderna Armonia"



LIFE IN MUSIC, versione riarmonizzata.


Buon ascolto,




giovedì 27 gennaio 2011

Le Ri-armonizzazioni


Qualcuno penserà "roba per addetti ai lavori"... bè... effettivamente l'argomento è un pò tosto ma credo che lo si possa spiegare anche ai non musicisti, semplicemente facendo leva sulle sensazioni che l'armonia suscita nella psiche di ognuno di noi.

L'armonia è quella cosa che sta "sotto" alla melodia; ovvero tutto ciò che voi sentite sotto alla voce del cantante che evidentemente sta porgendo all'ascoltatore la melodia della canzone.
Ebbene, sappiate che il 90% delle sensazioni che quella data canzone può suscitare nel vostro animo, sono dovute all'armonia!! Capirete quindi l'importanza fondamentale di questa parte della musica.

Se ascoltate un brano e vi sembra triste, non dipende solo dal testo ma in particolar modo dal tipo di armonia (ovvero dalla tipologia degli accordi che l'autore ha deciso di utilizzare). Lo stesso ovviamente accade se il brano vi sembra allegro (naturalmente ci sono anche altri fattori che completano queste sensazioni ovvero il testo, il ritmo il suono ecc.)

Ma perchè ri-armonizzare?

Nella scala della obsolescenza di una canzone, la cosa che invecchia per prima è la sensazione sonora e l'arrangiamento: questo avviene perchè il suono e l'arrangiamento sono quasi sempre legati alla tecnologia che come potete immaginare, è la cosa che si evolve più rapidamente.

La cosa che invecchia per seconda, anche se con molti anni di distanza, è l'Armonia: la sua obsolescenza è più lenta, perchè legata al gusto musicale di un certo periodo, alla abitudine del pubblico a recepire sempre più, le dissonanze (ovvero quelle strane sonorità degli accordi, che hanno bisogno di tempo per essere assimilate dall'ascoltatore).

Eterna ed intoccabile è invece la Melodia.

Ecco perchè adesso, dopo anni di timide sperimentazioni, moltissimi artisti stanno ri-armonizzando i loro brani più vecchi: ciò significa che nelle nuove produzioni, le melodie rimarranno le stesse, ma cambieranno gli accordi: ci sarà quindi una evoluzione nella parte armonica ovvero in quel magma sonoro, del quale abbiamo parlato all'inizio.

Questa operazione di "maquillage" musicale, nel mondo pop, ebbe inzio intorno alla metà degli anni 80, e sono fiero di affermare che Claudio Baglioni ed il sottoscritto, fummo proprio i primi sperimentatori in Italia di questa nuova tecnica.
Consiglio di andare ad ascoltare il disco "ASSOLO", del 1986, nel quale potrete, fra i vari brani, ascoltare una bellissima ri-armonizzazione di Questo Piccolo Grande Amore, che all'inizio non fu capita da tutto il pubblico.
Da allora Claudio ha sempre continuato a evolvere i suoi brani più datati: basta pensare alla versione di Questo Piccolo Grande Amore, presente nel disco "Attori e Spettatori" e non solo.

C'è un altro disco fondamentale in cui ci siamo divertiti a riarmonizzare praticamente tutti i brani contenuti: si tratta di "Anime in Gioco" del 1997, realizzato subito dopo il grande successo della trasmissione televisiva "Anima Mia"; in quel disco è presente anche un famosissimo brano di Ennio Morricone, che ci fece i complimenti per il tipo di elaborazione che ne avevamo fatto.

Per mio conto, mi sono divertito a ri-armonizzare il mio brano "Life in Music", che è contenuto nella versione originale nel mio libro "Metodo per pianoforte pop/rock", Berben 1987.
Ecco adesso la nuova versione ri-armonizzata presente come ultimo brano nel mio nuovo libro
La Favola della Moderna Armonia, ed. Carisch, Milano 2010.
Buon ascolto


Tutto questo e molto altro ancora, lo racconto nei miei seminari in giro per l'Italia.
Il prossimo si terrà il 27 febbraio a Paderno Dugnano (Milano)+
per informazioni e prenotazioni cliccare su GYNMUSIC

martedì 25 gennaio 2011

Considerazioni "ad alta voce" sulla musica popolare


Questo non è un post, nel termine più tradizionale! Desidero immaginarlo solamente come una "considerazione ad alta voce" sulla musica popolare e non solo.

La nostra società attuale sta vivendo un periodo strano, particolare, fino a qualche anno fa inimmaginabile ed io mi trovo a fare delle considerazioni: il mio limite, o forse quello che mi creo come un limite, è il fatto che parlo sempre e solo di musica. Si, perchè non mi sento pronto a parlare di altro, almeno da questo palcoscenico quindi perdonatemi se vi sembrerò ripetitivo, ma desidero parlare sempre e solo di musica, visto che questo è il mio ruolo di persona e di musicista.

Ho visto una video/intervista a Jovanotti relativa al suo nuovo lavoro: molto interessante! Reputo Lorenzo un bravo artista (anche se non amo particolarmente quel tipo di produzione) e condivido quasi in toto le sue considerazione sulla musica, sui dischi, sulla realtà di oggi, ma non sono d'accordo sulla metodologia che si utilizza per realizzare un disco in studio.

In realtà lui racconta che per l'ultimo disco ha impiegato circa nove mesi di realizzazione ed ha ammesso che se, ad un certo punto del lavoro, non ci fosse qualcuno che dice "Stop!!" il disco deve essere pronto!, probabilmente non si finirebbe mai si stare in studio per editare, elaborare, rifare, risistemare, tutto quello che è stato già fatto nelle settimane o nei mesi precedenti.
Lorenzo poi fa un riferimento ai Beatles, domandandosi come loro abbiano potuto realizzare i loro capolavori, in pochi giorni, o al massimo in qualche settimana!!
Ebbene, è proprio su questa frase che io vorrei porre l'attenzione: evidentemente c'è un modo di lavorare nella musica, che può andare oltre la ricerca spasmodica di quel dato "suono" o di quell'effetto "ritmico" e via così.
Io credo che ci sia anche un secondo modo di realizzare musica: ovvero quello di immergersi dentro alla Armonia, alla Melodia, al Ritmo (quello naturale) e riuscire con questi ingredienti "naturali" a confezionare o meglio produrre una nuova "ricetta musicale".
Questa "ricetta" quindi, avrebbe bisogno di una attenta preparazione (il lavoro di composizione e di assemblaggio delle idee melodico/armoniche) ancor prima di essere messa a "cottura" (ovvero il lavoro di sala di registrazione): forse in questo modo, gli ingredienti avrebbero ancor più valore e permetterebbero di realizzare la ricetta (il disco) con un notevole risparmio di tempo di registrazione di studio.
Sicuramente io sono di parte: mi ritengo un "animale da palcoscenico", forse anche perchè la prima adrenalina da concerto l'ho provata a 7 anni e da allora non ho più smesso di provare quelle bellissime emozioni che solo il palco può regalarti.
Quindi W il live sempre e comunque, durante il quale io provo le stesse emozioni, sia in uno stadio davanti a 100.000 persone. sia davanti a 18 telecamere che ti mandano in diretta ad un audience di 10 milioni di persone, sia al cospetto di solo 10 (dieci) persone che siedono sul divano di casa tua.
A tale proposito vi metto un link ad un concerto che ho tenuto a Firenze e che mi sta particolarmente a cuore.

C'è un altro artista che la pensa come me e si chiama Rod Stewart: guardate questo video

Tutto questo e molto altro ancora lo racconto durante i miei seminari su "La Favola Della Moderna Armonia"
Prossimo seminario: domenica 27 febbraio presso Gynmusic a Paderno Dugnano (Milano)
Per prenotazioni ed informazioni GYNMUSIC
Cliccare per l'acquisto on line de "La Favola Della Moderna Armonia"

lunedì 24 gennaio 2011

BEATLES: Free as a Bird (1995)


Per chi non fosse a conoscenza della particolarissima operazione messa in atto da Paul, Ringo e George, suonerebbe strano immaginare un "nuovo" brano dei Beatles, datato 1995 ben 15 anni dopo la tragica e prematura scomparsa di John Lennon; ed invece è proprio così! Grazie alla tecnologia e al fatto di aver ritrovato un vecchissimo nastro con un provino di John inciso con piano e voce, Mac Cartney e C. sono riusciti a tirare fuori un nuovo affascinante brano dal titolo "Free as a Bird" .
Si tratta infatti di un brano completo di strofa e inciso, che i Beatles hanno potuto registrare aggiungendo i loro strumenti, alla voce ed al pianoforte di John Lennon, presenti in quel nastro fortunatamente ritrovato.
Al di là della operazione di pura tecnologia (oggi la cosa può far sorridere visto che sono passati ancora 15 anni da quell'evento), colpisce in particolar modo la modernissima armonizzazione del brano, e non ultimo, il video che è stato prodotto per quella occasione.
Consiglio vivamente di andare a vedere ed ascoltare questa ulteriore opera d'arte, realizzata da coloro che rimarranno per sempre considerati i precursori di tutta la musica pop moderna.

Tutto questo e molto altro ancora nel mio seminario "La Favola Della Moderna Armonia"
Prossimo seminario presso GYNMUSIC (Paderno Dugnano, Milano)
per informazioni e prenotazioni cliccare su GYNMUSIC

giovedì 20 gennaio 2011

"Tamburi Lontani", un capolavoro melodico e armonico di Claudio Baglioni


Continuando l'analisi di alcuni brani che hanno contribuito alla evoluzione dell'armonia nella musica popolare, nel mio libro "La Favola Della Moderna Armonia", ho scelto Tamburi Lontani (Oltre, 1990) di Claudio Baglioni, che considero un vero e proprio capolavoro di melodia e di armonia.
L'analisi che ho fatto è riferita all'inciso del brano, in sol maggiore, caratterizzato da una frase discendente del basso che per sei battute si mantiene nella tonalità originale; alla settima battua invece, arriva un accordo atonale [SI (9) no 3], modernissimo che seguìto dagli altri accordi, sposta per due battute il senso tonale del brano; dalla battuta n. 9 poi, gradatamente si rientra in sol maggiore, passando prima per la sua relativa minore (MI-) e via via salendo fino a riaffermare senza ombra di dubbio la tonalità originale, grazie all'ultimo accordo (DO - 6/RE).

Ovviamente i non addetti ai lavori non avranno capito molto da queste righe: ebbene, perdonatemi ma ho avuto l'urgenza di spiegare questa bellissima progressione armonica.
Consiglio per i non musicisti: ascoltate con attenzione il brano e quando arriva l'inciso (ovvero la parte centrale del pezzo) per un attimo, non ascoltate il testo e la melodia, ma fatevi cullare dalla sola armonia (ovvero tutto quello che l'orchestra suona, sotto la melodia stessa).
Sono convinto che vi accorgerete di qualcosa che forse non avevate notato prima d' ora: se ciò succede, avrete fatto un gran passo avanti nella consapevolezza di un ascolto più mirato ed approfondito della musica, popolare e non.
Buon ascolto

Tutto questo e molto altro ancora, sarà approfondito durante i miei seminari.
Il prossimo si terrà a Paderno Dugnano (Milano) domenica 27 febbraio 2011
Per prenotazioni rivolgersi a: GYNMUSIC
Vi aspetto




Alla prossima

(...continua)

mercoledì 19 gennaio 2011

Elvis Costello and the Brodsky Quartett


Nei miei seminari che terrò in giro per l'Italia per tutto il 2011, tratterò gli argomenti contenuti nella mia ultima pubblicazione "La Favola Della Moderna Armonia".
Nella prima parte del libro, dedicata alla evoluzione della armonia nella musica pop-rock, cito una serie di brani internazionali ed italiani, che a mio avviso hanno contribuito in modo inequivocabile a far crescere questa materia a livello armonico e melodico.

Ebbene uno di questi brani è tratto da un fantastico album di Elvis Costello dal titolo "The Juliet Letters" realizzato con la sola voce ed il quartetto d'archi: si tratta di una vera e propria opera d'arte ad altissimi livelli dove la composizione e gli arrangiamenti raggiungono le più alte vette della musica popolare (?).

Il brano in questione è intitolato "Taking My Life with your hands".
Vorrei spiegare brevemente il valore artistico di questo album e di questo brano: si tratta di una canzone assolutamente "atonale" ovvero fuori dai canoni armonici delle canzoni cosiddette "commerciali" con una particolarissima melodia e armonia di difficile comprensione. Vi esorto però ad ascoltare il brano almeno due o tre volte di seguito. Solo a quel punto inizierete a comprendere la bellezza di questo connubio melodico/armonico, e riuscirete anche ad apprezzare la bravura vocale di Elvis ed il fantastico arrangiamento del quartetto d'archi.
Per approfondire la conoscenza di questo poliedrico artista che ha avuto un inizio da Punk, per poi evolversi attraverso esecuzioni di grande classe (SHE, di Charles Aznavour ad esempio), potrete trovare valide informazioni utilizzando Wikipedia.

Ecco il link con il brano su youtube.

Tutto questo e molto altro ancora, sarà approfondito durante i miei seminari.
Il prossimo si terrà a Paderno Dugnano (Milano) domenica 27 febbraio 2011
Per prenotazioni rivolgersi a: GYNMUSIC
Vi aspetto

(continua)


martedì 11 gennaio 2011

I SEMINARI


Se devo essere sincero, assolutamente sincero, devo confessare che fino a 15/20 anni fa, quando sentivo il termine "seminari" pensavo a quei luoghi sacri, dove coloro che hanno avuto una illuminazione divina, studiano per diventare sacerdoti: ebbene si, forse perchè ho frequentato le scuole medie presso i Salesiani, o forse perchè nella mia famiglia si respirava un'aria di grande religiosità. Poi, ho scoperto che il significato di questo termine, può essere allargato ad un livello di cultura, ovvero di informazione culturale e da allora, ho iniziato a tenere i miei "seminari", senza l'impegno di dovermi fare sacerdote :-)
A parte gli scherzi, il seminario di tipo didattico è veramente un bel momento di aggregazione, di interscambio culturale, di comunicazione umana.

Durante i miei seminari, io spiego, anzi meglio dire, racconto della nostra musica, del nostro mondo, di ciò che è stato e di ciò che è, e provo anche ad immaginare ciò che sarà.
L'occasione del mio ultimo libro, "La Favola Della Moderna Armonia", è veramente una ghiotta occasione, perchè nel libro si analizza l'evoluzione di questa musica e si prova ad immaginarne il futuro, spiegandone le tecniche e le consuetudini (mai le regole! Parola dalla quale fuggo da sempre) e si cerca di spiegare il modo migliore per immergersi in questa fantastica materia.
Il seminario è naturalmente rivolto ai musicisti, ma posso garantire che anche i non addetti ai lavori, potranno divertirsi nell'ascoltare storie legate a questa musica, che altrimenti difficilmente potrebbero trovare altrove.
Vi aspetto con gioia, per raccontarvi una favola.
Per dettagli e prenotazioni: