venerdì 18 novembre 2011

Walter Savelli in concerto

“Life in Music”

3 gennaio 2012

Teatro Puccini, Firenze

Walter Savelli, dopo l'uscita del suo nuovo singolo “Enarmonia” in vendita su Itunes, torna in concerto con il suo spettacolo “Life in Music” e lo fa ripartendo dai teatri più prestigiosi d'Italia. Savelli, uno dei pianisti e autori fiorentini più amati dal pubblico e noto per la sua trentennale collaborazione con Claudio Baglioni, porterà sui palchi dei teatri italiani la propria musica: un pianoforte a coda, un microfono, uno sgabello ed i riflettori si accendono su un artista che riesce ad affascinare ed emozionare il pubblico, non solo con la sua musica strumentale ma anche con i suoi racconti e gli innumerevoli aneddoti che alternano i magici momenti della esecuzione, a momenti di intrattenimento quasi teatrale. Durante lo spettacolo Savelli guida l’ascoltatore in maniera semplice ma efficace, immergendolo nel mondo della musica pop, che questo artista, unico in Italia nel suo genere, è riuscito ad elevare ad un livello di pura cultura come forse pochi sono riusciti a fare prima di lui.

Le prevendite saranno disponibili da venerdì 18 novembre sul circuito Bookingshow.

A Firenze:

Alberti Nuova s.p.a., Borgo S. Lorenzo 45/49r

Firenze Ticket – Il Centro srl, viale Manfredo Fanti, 71

Cosertour, Corso Mazzini, 75 Figlie Valdarno

A Prato:

Tabacchi Lizzo Sandro, via della Lastruccia, 15

Punto Snai Montegrappa, viale Montegrappa 278/d

Bar Tabacchi Stadio di Cosmo Giovanni, via Firenza 33/35/38

Tabacchi Bigi Enrico, via Bologna 77

Al botteghino del Teatro Puccini

in via delle Cascine, 41 Firenze

(mar-ven-sab 15,30 – 19,00)

E online su www.bookingshow.it

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UFFICIO STAMPA – www.mfactory.it - +39 3927635562 - stampa@mfactory

giovedì 17 novembre 2011

REGALA MUSICA LEGALE




Ciao, alcune persone mi hanno scritto per domandarmi come si ottiene la funzione di "regala musica" per mezzo di Itunes; ebbene, niente di più facile e comunque ecco la spiegazione dettagliata:
1) si apre Itunes, e si cerca l'artista che si vuole acquistare. (in alto a destra nella finestra del "cerca" di Itunes.
2) si digita il nome e si attende che la pagina si apra.
3) una volta scelto l'album che si vuole regalare, si clicca dove c'è scritto "acquista album"; a quel punto si apre una finestra con varie opzioni.
Seguite le indicazioni delle fotografie che vi ho messo e .... buona musica.
P.S. se qualcuno ha ulteriori dubbi me lo faccia sapere :-)

mercoledì 26 ottobre 2011

14 novembre 2011: oggi esce "Enarmonia"


14 novembre 2011, ore 7,58:

... mi sono alzato molto presto questa mattina; non reggevo più all'emozione di vedere finalmente on line "Enarmonia" il mio nuovo EP in vendita da oggi in tutti i negozi virtuali europei I-TUNES.
Grande, grandissima soddisfazione per un Artista Indipendente (le maiuscole sono per rispetto alla categoria e non riferite al sottoscritto), vedere il proprio lavoro pubblicato on line.
Eppure, sono oramai 10 gli Ep realizzati dal 2005 fino ad oggi, ma la gioia e la soddisfazione non accennano (fortunatamente) a diminuire.

In realtà, trovarsi nella condizione di Artista Indipendente è sicuramente affascinante e divertente ma complicato nello stesso momento.
Affascinante perchè significa lavorare in libertà assoluta, senza che qualcuno (discografico o produttore) ti dica ciò che è bene e ciò che è male; divertente perchè puoi decidere i tuoi tempi e nessuno ti sta con il fiato sul collo perchè devi uscire per quel periodo o quell'altro (motivazioni di solito legate a promozioni televisive e simili), ma anche complicato:
si, perchè sei solo, in tutte le scelte di tipo artistico, commerciale e promozionale e questo ogni tanto ti pone quei dubbi amletici che qualche volta ti sembra di non riuscire mai a risolvere.

Bè, fa parte del gioco: prendere o lasciare!!

Ebbene, io ho deciso di prendere e di rischiare; da sempre per quanto riguarda le mie scelte artistiche, dal 2005 per quanto riguarda le mie scelte discografiche.
Ma non è vero che sono solo!

Ci sono delle persone accanto a me che sicuramente hanno molto più peso di quello che avrebbero avuto discografici e produttori vari.
Sto parlando della mia famiglia ovvero di mia moglie e dei miei figli, che da sempre mi ascoltano, mi consigliano, mi giudicano e mi aiutano a rimanere con i piedi per terra e poi mi riferisco naturalmente al M° Maurizio Tomberli che dopo essere stato mio allievo prima e collaboratore dopo (colui che ha ereditato l'L.M.W.S.) mi è accanto da oltre 20 anni, con il suo entusiasmo e la sua sensibilità musicale. E visto che sono in fase di ringraziamenti, voglio citare anche Giulia Bigi, anch'essa ex allieva e attualmente responsabile della sezione Computer Music per l'L.M.W.S presso il quale è stato realizzato il Mastering del mio EP e anche il bravissimo chitarrista Jacopo Cambi, che ha suonato nel brano Enarmonia (versione Rock).

C'è poi una persona che mi sta particolarmente a cuore e che mi ha dato la forza e la spinta emotiva per andare avanti nella composizione del brano Enarmonia, in versione solo piano: si tratta di Claudio Baglioni, al quale feci ascoltare per primo, circa un anno fa, lo spunto iniziale del brano: Claudio ne rimase così favorevolmente impressionato che dal suo commento ne ricavai una fortissima spinta emotiva: così forte a tal punto che, la sera quando rientrai a casa, volli subito riprendere il lavoro compositivo, per cercare di completare al più presto ciò che avevo appena iniziato. Grazie Claudio (tu sai a cosa mi riferisco).



A questo punto una brevissima considerazione: probabilmente fra qualche giorno o addirittura fra qualche ora, il mio EP Enarmonia, potrà essere scaricato liberamente da qualcuno dei siti che danno questa possibilità. Ebbene io non posso bloccare questa abitudine ma posso tentare di spiegare cosa produce o produrrebbe:

a) per poter realizzare il mio EP, ho impiegato molto del mio tempo (ca. un anno dal momento in cui ho iniziato a comporre il brano) ed ho investito un pò di denaro in questa operazione.

b) ricavo un feedback economico solamente dalla vendita on line (I-TUNES) della mia musica (sulla quale pago regolarmente fino all'ultimo centesimo di tasse).

Ebbene, se non riuscirò ad avere un giusto ritorno economico dal mio lavoro, con quale voglia ed entusiasmo potrò mettermi a lavorare sui miei prossimi progetti discografici?

So perfettamente, comunque, che qualcuno che sta leggendo queste righe potrebbe non essere d'accordo con le mie spiegazioni: ebbene, come dice il famoso filosofo Wayne Dyer, "sei riesci ad accontentare il 50% delle persone, hai raggiunto il massimo di quello che potevi sperare".

Quindi posso solamente augurarmi che anche coloro che decideranno di non acquistare il mio EP su I-TUNES ma sceglieranno di scaricarlo liberamente, siano comunque interessati ad ascoltarmi dal vivo nei miei prossimi concerti.

Grazie a tutti e buona musica

martedì 25 ottobre 2011

Nell'attesa...

E' buffo ma quando si lavora per realizzare un album, il tempo scorre incredibilmente veloce, mentre invece quando il lavoro è completato e devi attendere l'uscita ufficiale, il tempo non passa mai: normale amministrazione che fa parte dello strano percorso della nostra vita e del tempo ad essa legato.
Per mia fortuna riesco comunque a non pensare molto al tempo; voglio dire che, nonostante l'uscita del mio nuovo lavoro dal titolo "Enarmonia" sia abbastanza lontana (14 novembre), ho così tanto da fare che riesco a non pensarci ogni momento. Menomale!!

Molti di voi mi chiedono il perchè dei titoli in inglese: ebbene, si tratta di brani strumentali quindi è sempre difficile dare un titolo a musica che non ha testo e che quindi non può raccontare cose o eventi.
Mi sembra invece molto bello, inventare dei titoli in inglese che diano un giusto "sound" ai miei brani: Life in Music, Wings, Impressions, Images....
insomma, credo che sia più universale dare ai miei brani un titolo in una lingua che risulta più adatta dal punto di vista sonoro, all'abbinamento musicale.
C'è poi anche una motivazione del tutto commerciale e di marketing: non dimentichiamo che i brani venduti su Itunes, sono acquistabili in tutti i negozi europei (23 nazioni) ed in questo caso, la lingua inglese risolve ogni problema.
Tutto qui!
Questa volta però ho voluto utilizzare un termine italiano ma con un significato esclusivamente musicale ovvero "Enarmonia": difficilissimo da spiegare in poche righe, ma mi riprometto in un prossimo futuro, di realizzare uno "step by step" durante il quale cercherò di spiegare questo termine.

Grazie e alla prossima

"ENARMONIA" EP contenente due brani strumentali, versione "piano solo" e versione "rock" dallo stesso titolo.
Dal 14 novembre in tutti i negozi europei I-TUNES

domenica 2 ottobre 2011

"a Natale è meglio cantare che giocare a tombola".


"a Natale è meglio cantare che giocare a tombola".... con questa frase Claudio Baglioni ha concluso la sua intervista alla fine dell'ultima serata di O Scià.
Trovo questa frase, nella sua semplicità, assolutamente fantastica perchè riassume in cinque parole, tutto il senso e la filosofia di vita di noi musicisti.

Il mio primo concerto risale alla vigilia di Natale 1964: da quel giorno, ho sempre suonato e cantato nelle mie band, in ogni Natale, Capodanno, Epifania e feste comandate e dal quel giorno anche io non ho più giocato a tombola.

"Io sperai di esser tra quelli che camminano le vie ribelli
stelle di stelle, sucidi eroi.....quei cialtroni degli artisti...)

(tratto da Stelle di Stelle di Claudio Baglioni, dal disco Oltre, 1990)

lunedì 12 settembre 2011

Due anime musicali


Nel 1963 suonavo ad orecchio tutte le canzoni dei Beatles.
Nel 1964, iniziai a suonare nella mia prima band.
Nel 1965 ero oramai un vero e proprio musicista rock, che doveva faticare molto per stare al passo con gli altri, perchè il pianoforte e l'organo hammond avevano, sul pubblico e sulle ragazze, molto meno fascino delle chitarre elettriche.
Comunque i brani di Keith Emerson, Rick Waykman, Stevie Winwood, Jimy Smith, Brian Auger, Elton John, erano solo alcuni dei miei cavalli di battaglia.

La cosa andò avanti per molto tempo e la mia anima rock venne fuori in tutta la sua esuberanza.

Nel 1978 conobbi Claudio Baglioni.
Dopo poche settimane di collaborazione mi innamorai della musica di Claudio, della sua incredibile capacità di plasmare l'armonia non solo sui brani inediti ma anche sui suoi successi più grandi, della sua fluidità melodica.

La collaborazione con Claudio mi portò ad analizzare situazioni musicali sulle quali non mi ero mai soffermato prima.

Stavo scoprendo lentamente la mia seconda anima musicale: quella che potremmo definire Pop, nel vero senso della parola: quella che non si vergogna di utilizzare un accordo "dolce" o "triste"; o una progressione orizzontale di note singole * ovvero una melodia accattivante e forse orecchiabile (è un disonore?).

Ebbene, a distanza di tanti anni, le mie due anime musicali convivono perfettamente.

Sono capace di passare un giorno intero al pianoforte, cercando di scegliere la migliore posizione di un accordo minore di 9 (i non musicisti mi perdonino :-) e poi montare in macchina, accendere l'impianto e ascoltare a tutto volume un brano dei Metallica o dei Megadeth, dei Nirvana o dei System of a Down** cantandoci sopra a squarciagola....

In tutto questo, la cosa che mi da più gioia è il fatto che dopo 50 anni di musica, amo ancora questa arte come il primo giorno e questo è ciò che più conta nella mia vita di musicista.

Sto lavorando al mio prossimo disco: naturalmente sarà un brano per pianoforte, ma ... se decidessi di liberare le mie due anime parallele?

alla prossima

* la definizione di melodia come "una progressione orizzontale di note singole" mi è balenata nella mente qualche tempo fa.

** per la parte più hard della mia anima rock ringrazio Linda, Camilla e Simon, che mi hanno aiutato a capire.



lunedì 15 agosto 2011

Buon Ferragosto e news...


Buon Ferragosto a tutti e con l'occasione vi posto una news:
Dal lunedi 22 agosto, riprenderò i miei contatti audio/video con tutti voi, ma con una novità:
non sarà più "life in music" ma "Step by Step", ovvero passo dopo passo, come il titolo di un mio album EP.
Step by Step sarà però un contatto quasi giornaliero, di pochi minuti, durante il quale io racconterò i miei pensieri, le mie emozioni, i miei dubbi e ...perchè no, le mie paure.
Sarà un nuovo modo per stare insieme, più easy, veloce e meno preparato; parleremo, ascolteremo musica, io stesso vi farò ascoltare le cose che sto scrivendo e voi potrete esprimere i vostri giudizi e anche le vostre critiche.

La libertà di comunicazione totale è anche questo; vi aspetto quindi dal 22 agosto, direttamente sulle pagine del mio profilo Facebook

A presto, buona vita e buona musica a tutti.

sabato 6 agosto 2011

In cerca dell'elisir della felicità ovvero "una vita normale"


Ho letto le cose che ha scritto Vasco Rossi sulla sua pagina FB: ho apprezzato moltissimo la sua sincerità e mi sono anche commosso: grande Vasco, coraggio, vai avanti cosi e non mollare mai!!
Sembra sempre impossibile per una "star" poter dire la verità, poter esternare i propri sentimenti, le proprie sensazioni senza dover essere filtrato da un ufficio stampa di una casa discografica o di un produttore....
"questo si dice e questo no..... questo non devi dirlo perchè la gente non deve sapere....
questo puoi dirlo perchè farà molto effetto.... muoviti così... guarda in questo modo....
vestiti così.... "
e così via, in un rituale quasi diabolico, in un ingranaggio che ti stritola e che ti impedisce di respirare, di vivere una vita normale.
Quando ero piccolo sognavo di diventare "famoso", di andare in televisione nei programmi del sabato sera, di calpestare il palco di Sanremo, di entrare in hit parade con la mia musica e di diventare ricco, anzi ricchissimo :-)

Ebbene, sono diventato "un pò famoso", sono andato in televisione nei programmi del sabato sera (grazie a Claudio), ho calpestato il palco di Sanremo (1983), sono entrato nella hit parade con i dischi di Baglioni ed anche con i primi miei EP su Itunes, i miei libri didattici sono fra i più venduti in Italia ma...... non sono diventato ricchissimo e ... nemmeno ricco....
In realtà sono semplicemente una persona che vive del proprio (bellissimo) lavoro: faccio il musicista e mi sento fortunato, ma forse la mia immensa fortuna è proprio quella di aver conquistato una ricchezza ed una felicità legate alla cosa più semplice ovvero la possibilità di vivere "Una vita normale".

alla prossima...

mercoledì 13 luglio 2011

Comporre e Riarmonizzare


Questa mattina mi sono svegliato con in mente delle elucubrazioni a proposito della creatività.

Comporre e ri-armonizzare: la parte più creativa della musica.

Quando studiavo musica classica, mi preoccupavo di interpretare al meglio ciò che stavo leggendo sulla partitura: Beethoven, Bach, Mozart, Chopin ecc.
Poi un giorno mi resi conto di avere una voglia interiore, cioè la voglia di comporre e di liberare la mia fantasia. Mi iscrissi quindi al Conservatorio di Firenze, al corso di composizione. Bellissimo, ma non era quello che io cercavo: troppe regole, troppi "questo non si fa, questo non si dovrebbe, questo nessuno l'ha mai fatto, questo forse ...."
Non era per me: io volevo comporre canzoni libere, come quelle che suonavo la sera nei locali con la mia band.

Purtroppo però, lasciando il conservatorio, entrai in una sorta di "depressione musicale": suonavo, ma non riuscivo più a comporre niente: mi sentivo inibito dalle regole che avevo mio malgrado, appreso negli anni di conservatorio.... ebbene, decisi che la composizione non faceva per me; cercai quindi di diventare un bravo pianista-organista (come si diceva a quei tempi) e mi specializzai nella musica di Emerson, Lake and Palmer, Brian Auger, Stevie Winwood, Deep Purple, Yes, e tanti altri.

Ho ripreso a comporre solo molti anni dopo, con l'esigenza di scrivere esempi per il mio primo libro (1986) e da allora non ho più smesso.
L'inibizione di quei primi tempi, ha lasciato il posto alla voglia giornaliera di "inventare", creare, sperimentare.

Adesso, dopo tanti anni, ho finalmente capito che la composizione è la parte più bella della musica: creatività, sperimentazione, libertà, sono la base del mio lavoro nella musica e credo che debba esserlo per ogni musicista (professionista e non).
Vedo la composizione "libera"(pop-rock) , come l'unica soluzione perchè la musica possa andare avanti ancora nel tempo, a dispetto di tutte le crisi e di tutte le Cassandre che ne vorrebbero decretare la fine entro poco tempo.
La tecnologia poi ci aiuta moltissimo: pensate che oggi si può realizzare un proprio brano, farne uno slide-show, metterlo su youtube e condividerlo poi con tutti gli amici di Facebook!
Assolutamente inimmaginabile fino a pochi anni fa e quindi un validissimo motivo perchè ogni musicista possa provarci, con la consapevolezza che il proprio lavoro potrà comunque essere condiviso con gli altri, senza bisogno di essere "approvato" da produttori e direttori artistici di nessuna casa discografica :-)

Prossimamente, ho intenzione di realizzare delle "lezioni di composizione pop-rock" scaricabili on line, per aiutare coloro che vorranno iniziare a immergersi in questa nuova dimensione.

Nel frattempo l'unica cosa che posso fare è ricordarvi il mio libro che tratta proprio questi argomenti ovvero:

A prestissimo

domenica 10 luglio 2011

Fantastici aforismi sulla musica...

Sfogatevi contro la cattiva musica, ma non la disprezzate! Più la cattiva musica viene eseguita o cantata, più è

densa di lacrime, di lacrime umane. Occupa una posizione marginale della storia delle arti, ma una di primo

piano nella storia delle emozioni del consorzio umano. Il rispetto per la musica stupida non è in se stesso una

forma di carità, ma la consapevolezza del ruolo sociale della musica. La gente ha sempre gli stessi messaggeri

e alfieri di cattive notizie nei periodi di calamità e di radiosa felicità: i cattivi musicisti... Uno spartito di povere

melodie, con le pagine sgualcite per il grande uso, dovrebbe commuoverci quanto una città o un monumento

funebre. Che cosa importa se gli edifici civili sono privi di stile, o se le pietre tombali scompaiono sotto stupide

iscrizioni?.

Marcel Proust

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Rispetto i musicisti per il solo fatto di esserlo, non importa quanto differiscano per tecnica e stile. Sono

creature speciali, da trattare come uccelli artistici, e anche persone molto, molto necessarie, mentre il resto del

mondo chiacchera, ulula e abbaia. Commerciali o no, tutti i musicisti cercano di creare gioia: rispettateli!

Karlheinz Stockhausen


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Qui finiscono gli aforismi "fantastici"


Questo invece è solo il mio pensiero:


"Ci sono dei momenti della mia giornata, in cui sento la musica vivere dentro di me come se fosse il mio respiro, la mia anima: questi momenti mi riempiono di una gioia immensa.

Ci sono altri momenti della mia giornata in cui sento la mia pochezza davanti alla musica: come se tutto ciò che ho fatto fino ad ora fosse solo un minuto rispetto all'infinito: questi momenti mi procurano ansia ma mi spingono ad andare avanti e a capire il significato della musica e della vita stessa.


Walter Savelli



venerdì 8 luglio 2011

Non avevo dubbi


Due fette di SetteVeli.
Sette soffici strati
di cioccolati diversi uno su l'altro
e qualche nocciola nel mezzo.
Il mio pranzo frugale.
Un malloppo che fruga il pancino
nel pomeriggio di sole e solitudine scelta.
Per smaltirlo dovrei fare una corsa
o una danza di ore.
Ecco, perfetto: la danza delle ore.
Un minuetto. Un po' troppo leggiadra.
Dunque meglio qualche altra cadenza.
Una danza di panza.
Evvai. Occhei. La danza dei sette veli.
Certo. Come la torta.
Aiuto. Ma che effetto mi ha fatto?!?
Mi sdraio nell'ombra più fresca.
E provo a riposare.
-Perché oggi non sei al mare?-
Chi è? Chi ha parlato?
-Sono io, Lampo o come mi chiami.-
Lampo? Il gabbiano? È sempre la torta che imballa, che balla e che sballa?
-Sì, sono qui. Sono Lampo e tu sei Tardo di comprendonio.-
Mi giro ed è lì. Al solito posto. Il solito sguardo lontano.
C.- Ma allora tu parli?-
L.- Sì, lo so fare. Ma ho smesso. Le parole son troppe e si può equivocare.-
C.- E perché non l'hai fatto mai prima?-
L.- Tu eri sempre a nuotare. Via di qui. A proposito, come mai non sei andato?-
C.- Non lo so. Oggi sto giù e con dentro un po' di malumore.-
L.- Colpa di quel giornale e le chiacchiere che girano intorno?-
C.- Tu sei un Lampo di... genio!-
L.- Sei bravo con i giri di parole ma non è che ti gira qualcosa di altro?-
C.- SetteVeli di squisitezza nello stomaco.-
L.- E basta con queste battute. Poi dicono pure che tu sei un poeta!-
C.- Bene. Sono quarantaquattr'anni che m'impicco tra prosa e poesia.-
L.- Quarantaquattro anni in fila per sei col resto di due...-
C.- Adesso canti anche?-
L.- Perché tu che fai?... da quarantaquattro anni in fila per...-
C.- Vabbè. Dicevo che tra prosa e poesia sono importanti i pezzi mancanti.-
L.- (accovacciandosi, ma senza voltarsi) Spiegati meglio.-
C.- I pezzi mancanti, i passaggi logici, i collegamenti...-
L.- E quindi?-
C.- Quello che resta è poesia. Ellittica. Fantasmagorica. Vertiginosa.-
L.- Vuoi dire a me? È roba che conosco.-
C.- Appunto. Invece in un'intervista i pezzi che togli, quelli mancanti, sono importanti.-
L.- (stavolta girandosi appena) M'incanti. Vai avanti!-
C.- "Davanti" ho risposto a "dove si pone politicamente?"
Né di qua né di là e nemmeno al di sopra. Davanti, di fronte.
Con le idee che con fatica ho messo su. Con le mie idee.
Anche quando trionfavano le ideologie. Con le mie risposte.
Anche quando giovavano le ipocrisie. E i facili conformismi d'accatto.
Questi sono stati anni di assurda contrapposizione. Gli uni contro gli altri.
Tutti contro tutti. Senza esclusione di colpi. Né un pensiero intermedio.
La politica è un lavoro serio. Alto. Davvero richiede di bere l'amaro calice.
Potere è un bellissimo verbo ma troppi lo usano come sostantivo.
E al potere mai ho chiesto favori personali. Né vantaggi. Né scambi.
Non darò qui giudizi sull'uomo pubblico. Chi mi segue, sa come penso.
E nemmeno sul suo privato che non conosco direttamente.
Io non giudico qualcosa che non so. Semmai giudico la mia ignoranza.
Sulle cronache l'opinione è dolente e perplessa. In progresso. In attesa.
La storia ci insegna che i destini di una nazione non sono solo
responsabilità di una persona, ma di un intera classe dirigente
e di tutto un popolo. Questi, quelli e quegli altri. Nessuno escluso.
Ho avuto un incontro a cena, anni fa per l'isola e la manifestazione
e qualche breve telefonata, nel tempo, sulle questioni dell'integrazione.
Altre due volte, da vicino, in occasione di cerimonie. L'ho osservato.
Il piacere di cantare, il piacere di piacere. Il piacere dentro il piacere.
Il credere di credere in quel che dice. È un modo per esser credibile.
Le mie sono considerazioni leggère per lèggere nel personaggio.-
L.- Anche un cambio d'accento. È proprio un vizio!-
C.- Perdono. Però se usassimo lenti più leggere potremmo leggere meglio.
Al contrario ci mettiamo sempre più occhiali modello Pre.-
L.- ??? Prestige?-
C.- Pregiudizio. Preconcetto. Presupposto. Pre...-
L.- Prego, ripetere.-
C.- Prevenzione. Predeterminazione. Pre...-
L.- Prêt-à-porter?-
C.- Che fai? Una fine battuta su una battuta finale? Succede assai spesso che
una frase prenda molto risalto e una piega più forte. Malgrado, però, i pezzi
mancanti di quell'articolo, per insufficienza di spazio e urgenza di sintesi,
siano decisivi al pensiero generale, è cosa buona e giusta...-
L.- Lapsus freudiano! Perciò è vero che ti farai prete?!?-
C.- Mannò, dicevo per dire...-
L.- Dire per dire: un altro gioco di parole.
Fra_te e me... non c'è più religione!-
C.- (fra_me e me: il pennuto ha perso la brocca!)
L.- Non c'è più religione, però c'è latino...-
C.- Ergo... Ti ho fregato. Vere dignum et justum est.
È veramente cosa buona e giusta... saper leggere attentamente
ciò che è scritto. Vai a rileggertelo.-
L.- Io non so leggere. (piegando il capo) So solo parlare.
Però so anche ascoltare.-
C.- Scusami. È vero. Mi sono sfogato. Magari chissà forse pensi...
Excusatio non petita...-
L.- Accusatio manifesta. Ci risiamo. Ancora latino. Medievale. Monaco.
Che scegli? Certosino, benedettino, cistercense?-
C.- (d'istinto) Trappista. Per via della cioccolata. Scherzavo.
Non sarei mai un buon monaco. Anche se avessi l'abito.
Al massimo uno che si apparta per un po'.
Un anacoreta.-
L.- (fra_sé e sé: quando gli umani non sanno che dire usano parole difficili)
C.- A volte è necessario isolarsi per comprendere se stessi.
Per conoscersi un po' o un po' di più.
Pensa a quanti pretendono di saperlo a perfezione. Anche degli altri.
Quelli che dicono "Io non lo riconosco più. È cambiato".
Come se lo conoscessero, prima.
Eppoi bisogna cambiarsi per cambiare il mondo.
Almeno per provare a farlo.
L.- (alzandosi sulle gambette) Adesso però sei lagnoso!
Ma come...
Non hai scritto tu: 'Più vai su e più sembri piccolo a chi non sa volare'?
Ce lo sai che la vita è così!
E io che dovrei dire.
Quando sono in volo tutti gli occhi mi seguono ammirati e sognanti.
Poi se mi vedono a terra, dicono "Che buffo paperello. Com'è sgraziato".
Neanche di me sanno tutto.
Mi guardano solo per il pezzo di cielo che vedono.
Pure con me se la prendono quando faccio qualcosa di normale.
Per esempio, quando caco sul muretto. Vedi come si arrabbiano.
Se poi gli caco in testa si incazzano ancora di più.
Tu sei sempre un po' troppo esigente e troppo superbo.
Per alimentarsi bisogna cercare dovunque.
Pensi che mi diverta a frugare nell'immondizia?
Devi metterci il muso nelle cose, per trovarci l'essenza. Il frutto nascosto.
Sporcare il becco, fiutare gli odori. Anche quelli cattivi.
E tu, con rispetto parlando, a becco non sei messo male.-
C.- Guarda tu se un volatile mi sfotte e si mette a farmi la paternale.
O, diresti tu, la frater-nale.
E io che ti ascolto.
Mentre dovrei comporre, creare, scrivere, musicare.
Anche se ho architettato progetti, palchi, scene, suoni, melodie, testi, occasioni,
sono oltre otto anni che non faccio un lavoro interamente nuovo...-
L.- Non saranno otto minuti con me a farti tardare.
Non sarà un nuovo disco ma un disco nuovo a farti toccare il cielo. Il gancio no?
Non hai scritto tu qualcosa di simile?
E nuovo non significa molto. L'unica certezza è che suonerà inedito.
Pensa a un che di mai sentito. Di inaudito.
Poi verrà quel che verrà. E sarà quel che sarà.
Tanto lo sai che all'inizio non piace quasi mai. Ci sei già passato.
Mettici il cuore. Gettalo oltre l'ostacolo. Fallo esaltare.
Per cui salta su. Hai visto questo paperotto come si lancia sui pendii più arditi,
sugli scogli più ripidi, sfiorando le rocce, sfidando il vento, puntando il rischio.
E mica sono un'aquila. O un falco. Sono come te: un ragazzo di pianura.-
C.- Grazie amico mio. Per il ragazzo. Ho vissuto già sessanta primavere.
E purtroppo non solo quelle. Ma anche le estati, gli autunni, gli inverni.
Però ancora corro, col cuore che pesa, se mi par di sentire una voce decisa
e nervosa di mamma e un rimprovero in eco, che mi richiama a casa.
E mi imbroglio di scuse e promesse per non fare più errori in futuro.
Ma il futuro intanto è arrivato e gli sbagli non sono finiti. Tutt'altro.
Se, un tempo, sei stato bambino, ci impieghi una vita per tornare a esser chi eri.
Dipende se trovi la strada e il portone di allora. Ma dove saranno?
E chi si ricorda. Sai, quando ti senti perso? Quando hai smarrito il senso?-
L.- (torcendo il capo) Il senso? In che senso?-
C.- Nel senso del senso dell'umorismo. Che per qualcuno sembra un senso vietato.
Nella chiacchierata di cui sopra, parlando di un leader peraltro coerente e capace
di grandi intuizioni, davo un parere su un suo exploit dicendo che una roba così,
una frase scocciata da uomo della strada, si sarebbe detta davanti a un grappino
in un bar di Belluno. Come dire: bevendo un bicchiere di rosso a Vercelli.
Uno spritz a Bolzano. Una birra a Udine. Un bianchetto a Vicenza. Un'ombretta
a Verona. Un passito a Marsala. Un mirto a Oristano. Un limoncello a Salerno.
Secondo una 'firma' avrei conferito dell'ordine degli ubriachi, bellunesi e dintorni.
Me compreso, che di quei grappini, da quelle parti, ne ho bevuto qualcuno.
L.- Dovresti rifarlo. Saresti forse un po' più simpatico. Un po' più spavaldo...-
C.- Ma se ho appena risposto "perché no" a un concerto d'insieme con due artisti
famosi ma non professionisti, amatori di musica e canto. Come tutti ben sanno.
Un colpo ad effetto, già detto a voce. Per una causa più grande. Per uno scopo.
Un vero soccorso. Una storia che val bene una messa. Figurarsi un concerto.
Che poi, dopotutto, è quasi impossibile organizzare. Gentilmente declinerebbero.-
L.- Anch'io una volta invitai a una libera trasvolata tra un'isola e un'altra un pavone
e un verdone. Alcuni gabbiani erano proprio contrari. E io che insistevo che l'aria
è di tutti. E comunque credevo che alla fine non sarebbero mai più venuti. E invece
arrivarono e ci alzammo per un tanto. Mi seguirono un po' ma poi si stancarono
e andarono via. Avevano altro da fare. Di diverso. Di meglio? Di peggio?
Che importa.
Ognuno c'è per fare qualcosa.
Io ero nato per questo. Questo era il mio luogo. Il mio paradiso terreno.
il mio spazio vitale
Il mio corridoio di cielo.
Queste correnti, le mie compagne di giochi.
E questo mare, lo specchio in cui regalarmi un sorriso.
Sono come quel cosmonauta russo. Il primo che andò oltre la stratosfera.
Volo e volerò. Finché avrò le ali per volare.
E tu suona finché avrai le mani per suonare.
E inventa finché avrai emozioni da inventare.
E canta finché avrai una voce per cantare.

Qwa qwa qwa qwa. Una specie di allegra risata
sghignazza nel mezzo dell'aria e mi sveglia.
Quanto è passato? Che ora sarà?
Mi volto di fianco. Il gabbiano è là.
Come se nulla fosse accaduto.
Che è stato? Ho sognato?
Possibile che il papero abbia parlato?!?
Si dice che il cioccolato è una droga, però...
"Lampo... Lampo, mi senti?"
Niente. Non sente.
Oh... questo parla, pontifica, fa filosofia
magari fa pure politica
e non sa neanche come si chiama.

(dalla pagina FB di Claudio Baglioni)








lunedì 4 luglio 2011

Musica Legale

"Acquistare musica legale, aiuta il futuro della musica".....
questa frase l'ho utilizzata qualche volta nei miei ultimi post su Facebook.
Oggi mi sono soffermato sul significato non solo della frase, ma della realtà della musica nell'era della tecnologia.
Prima considerazione: ascoltare in streaming una canzone è fantastico: è come avere una radio "personale" alla quale fai arrivare le tue richieste (la playlist) e poi non ti resta altro che metterti comodo ad ascoltare.
Poi però ho pensato:
- meglio della radio, visto che non c'è nemmeno la pubblicità

Ok, ma allora chi paga? O meglio, se qualcuno fa la stessa cosa con i miei brani, chi mi paga?

Oddio, panico :-)
Come farò in futuro (a breve termine) ad avere il tempo e la strumentazione per poter realizzare i miei nuovi album se nessuno (o quasi) ha pagato la mia musica precedente?
Certo, guadagnerò facendo i concerti live :-)
non semplice, però, assolutamente non semplice.... perchè per fare i concerti devi avere un manager che investe su di te; e per aver un manager che investe su di te, devi aver venduto i dischi altrimenti....
Ma allora è un caos, anzi siamo in Loop!!!
Probabilmente si, e non si riesce a vedere la soluzione.
Ebbene, poichè io faccio il musicista e non l'inventore di soluzioni di marketing, continuerò a fare il musicista, nel miglior modo possibile, con la mia coerenza e con il mio entusiasmo.
Quindi, la frase che ho citato all'inizio potrebbe essere così trasformata:

"acquistare musica legale aiuta i musicisti a produrre la propria musica che voi potrete ascoltare anche in streaming nel prossimo futuro"

No musica legale? No musica futura!! (nemmeno in streaming gratuito!!)

Meditate gente, meditate (come ha sempre detto il grande Renzo Arbore)

Walter Savelli, Musicista Indipendente, ringrazia di cuore :-)