venerdì 12 settembre 2014

UN ANNO DI "BACKSTAGE"

13 settembre 2013 - 13 settembre 2014

E' già passato un anno dall'uscita ufficiale di "Backstage, ventimila giorni di note e di storie".

Vorrei ringraziare uno ad uno tutti coloro che hanno letto questo libro e che hanno contribuito al successo di questo mio primo esperimento editoriale non didattico.

Non è ovviamente possibile quindi,  desidero utilizzare la mia pagina ufficiale per ringraziare tutti voi che lo avete acquistato e che lo avete anche pubblicizzato nelle vostre pagine di FB.

Grazie di cuore, e... credo che questo sia solo l'inizio :-)

Nel frattempo ho realizzato una nuova compilation su Spotify, contenente una parte dei brani che ho citato o raccontato nelle pagine di Backstage.

Per festeggiare un anno di "Backstage" (citati nel libro...)

Grazie ancora e... let's stay in touch: "Enarmonia" sta arrivando...

Nell'attesa, ho estrapolato da "Backstage", uno dei momenti in cui forse,  mi sono divertito di più a raccontare:
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«Pronto, Walter?»
«Sì, Laura, sono io, come stai?»
«Benissimo, grazie. Ti chiamo per darti una bella notizia. Il mio caro cognato Paul sarà mio ospite per qualche giorno. Gli ho parlato nuovamente di te e del nostro lavoro che stiamo svolgendo insieme e gli ho domandato se gli avrebbe fatto piacere conoscerti finalmente di persona. Mi ha detto che sarebbe stato molto felice ed abbiamo quindi  definito una data. Sono orgogliosa di annunciarti che domani sera tu e Patrizia sarete miei ospiti a cena a casa mia con Paul e la sua compagna… pronto… Walter, ci sei ancora?».

C’ero, c’ero… ma solo fisicamente, perché nel frattempo la mia mente aveva sganciato e in un attimo mi ero ritrovato teenager, quando avevo ascoltato per la prima volta “Please Please Me”, il pezzo che mi fece conoscere ed amare i  Beatles immediatamente e per sempre. Da quel lontanissimo 1963 ne erano successe di cose nella mia vita, ma non avrei mai e poi mai immaginato ciò che mi sarebbe successo da lì a tre decenni: una cena con Paul Mc Cartney! Ancora oggi sembra impossibile; sembra un evento da Guinness dei Primati, ed invece è successo davvero, e dopo quel primo incontro ne sono addirittura avvenuti altri… Per spiegare meglio la storia, però, dobbiamo fare un passo indietro e ritornare al 1994.

 Era finito da poco il tour di Baglioni “Assieme” ed io ero rientrato nel mio mondo didattico ed avevo ripreso regolarmente le mie lezioni di musica moderna, i miei seminari e la composizione dei miei brani. Una mattina ricevetti una telefonata. Una certa signora Malcolm desiderava informazioni sulle mie lezioni di pianoforte moderno. Le fissai un appuntamento e dopo due giorni ci incontrammo al mio studio.  Fu un colloquio molto gioviale e divertente. Laura, questo era il suo nome, mi raccontò di essere americana, di New York precisamente, ma di aver eletto la Toscana, anzi, la campagna fiorentina, come luogo ideale per vivere con suo marito Donald. Parlammo di musica e di tante altre cose dopodiché le fissai la prima lezione.
Qualche giorno dopo, durante il nostro primo incontro didattico, venne fuori il nostro amore incondizionato per i Beatles e per tutta la musica inglese di quel periodo, ed alla fine della lezione, quando le preparai la notula per la mia parcella venne fuori che il suo nome completo era Laura Eastman sposata Malcolm. Ingenuamente, le feci notare la coincidenza del suo cognome, lo stesso della moglie di Paul Mc Cartney, che si chiamava, appunto, Linda Eastman: ebbene, in quel momento lei mi guardò negli occhi e mi confidò seria:
«Sì… ecco,  di solito non amo raccontare in giro questa cosa, ma visto che tu sei al corrente del mondo di Paul, devo dirti che  Linda Eastman in effetti… è mia sorella!!»
 Oddio!! Temevo di non aver capito bene! Non sapevo cosa dire: rimasi muto come un pesce per qualche secondo. Avevo davanti a me la cognata di Paul Mc Cartney e non riuscivo a crederci. Le devo essere sembrato un po’ matto quel giorno, ma rimasi ancora zitto per qualche attimo e poi, con la voce rotta dall’emozione, ma cercando disperatamente di sembrare rilassato, le dissi:
«Laura, non temere, conosco questo nostro mondo, non rivelerò a nessuno la tua parentela con Paul.»
 Lei mi ringraziò molto e fissammo la nostra seconda lezione.

Quel giorno, ed i giorni che seguirono, non riuscii a staccare la mente da questa strana, buffa, incredibile e imprevedibile coincidenza. Laura Eastman, cognata di Paul, figlia di Lee Eastman, uno dei più famosi avvocati americani, che era stato anche il legale di Paul, era diventata mia allieva!! Suonava ancora incredibile…

Le nostre lezioni proseguirono con regolarità ed il nostro rapporto umano si intensificò: diventammo amici ed ebbi molte volte l’occasione di essere ospite con mia moglie ed i miei figli a cena a casa sua. Conobbi così anche suo marito Donald, una persona veramente speciale, di grande cultura e spiritualità, ed il rapporto fra le due famiglie si intensificò sempre di più. Grazie a Laura, riuscii anche a mandare una copia di tutti i miei libri a Paul, e scoprii anche che lei parlava spesso al telefono con Paul e con sua sorella Linda, di tutto il lavoro che noi stavamo facendo nella musica. Era veramente entusiasta di tutto questo. Nel corso di quegli anni, ebbi occasione di constatare che la nostra amicizia si stava fortificando sempre di più, a tal punto che una mattina, dopo aver appena appreso da Paul, la drammatica notizia del  decesso di sua sorella Linda,  telefonò subito a casa nostra e fummo i primi a saperlo e a condividere il suo dolore.

 Durante quegli anni  avevo sempre coltivato segretamente in un angolino della mia mente, una speranza così incredibile che non riuscivo a comunicarla a nessuno,  se non a mia moglie ed a qualche amico intimo a cenni ed allusioni. La speranza era… di poter un giorno incontrare Paul e stringergli la mano facendogli sapere tutto quello che la sua  musica e quella dei Beatles avevano significato per me, per il mio mondo musicale e, perché no, anche per la mia vita privata!!  Certo però non mi sarei mai aspettato che quella mia flebile speranza si sarebbe trasformata in una certezza e che quell’incontro che io avevo immaginato di pochi secondi, sarebbe avvenuto durante una vera e propria serata a cena da Laura…


… Oddio, di  solito le serate a casa di Laura finiscono sempre al pianoforte… Succederà anche con Paul? … Ma allora devo ripassare tutto il repertorio dei Beatles e anche il suo? E come faccio a ripassare più di 500 canzoni in due giorni?...
E poi dovrò portare un regalino… E che si regala ad un Mito assoluto, che ha già avuto tutto dalla  vita? Uhmm… e se componessi una semplice melodia e gliela regalassi come qualcosa che nasce spontaneamente dal mio cuore e che non ha un valore se non esclusivamente emozionale?

Erano mille e più le domande che mi martellavano la mente quando andai a letto quella sera dopo aver saputo dell’incredibile, inaspettato invito. Ne parlai con mia moglie, anche lei ovviamente emozionata e un po’ preoccupata, come ogni donna, su quello che sarebbe stato l’abbigliamento più adatto per una cena fuori dagli schemi come quella. Il mattino successivo, mi misi al pianoforte con un entusiasmo incontenibile e dopo poco nacque una melodia sulla quale composi anche un semplice testo: anche il titolo nacque spontaneo. “Could it be a dream”: avevo realizzato il mio piccolo regalo per il grande Mito.

   …E finalmente il fatidico giorno arrivò. Era il 3 agosto 2000: avevamo appuntamento alle ore 20,00 a casa di Laura e Donald. Dovevamo percorrere una strada che conoscevamo benissimo, perché l’avevamo percorsa molte altre volte, ma quel pomeriggio partimmo con molto anticipo per non rischiare di arrivare in ritardo. Ebbene, durante tutto il tragitto mia moglie ed io non riuscimmo ad aprire bocca, immersi completamente nei nostri pensieri per quello che sarebbe successo da lì a poco. Arrivammo in modalità “fantozziana” addirittura 50 minuti prima dell’orario previsto e dovetti fermare la macchina, molto prima dell’ultimo sentiero che portava direttamente alla villa di proprietà degli Eastman. Passammo quindi ancora 50 minuti in compagnia del nostro silenzio, con gli sguardi che si incrociavano e le espressioni di gioia, di incredulità, di lieve preoccupazione che si sovrapponevano un secondo dopo l’altro. Finalmente, alle ore 19,58, rimisi in moto l’auto con il cuore che pompava come un mantice e percorsi gli ultimi 500 metri che ci dividevano da quell’incontro storico.
Mi rendo conto che coloro che non hanno vissuto appieno il fenomeno  “the Beatles” e tutto quello che comportò a livello mondiale, nell’evoluzione della musica e non solo, ma anche della moda e del costume di una società, troveranno forse difficoltà a comprendere tutta questa emotività per un incontro con una persona comunque reale, viva e vegeta. Ebbene, l’unico modo per fare un raffronto comprensibile potrebbe essere quello di immaginare ad esempio per un amante della Storia, un incontro a cena con Giulio Cesare, oppure con Alessandro Magno, o con Napoleone Bonaparte. Ecco, io credo che l’esperienza potrebbe essere simile… con la differenza che nel nostro caso, l’incontro sarebbe stato reale e con un personaggio fortunatamente, vivente.
«Come stanno i miei capelli?» mi domandò Patrizia prima di suonare il campanello.
«… Cosa? Ah sì… bene , bene, ed io? Sono a posto? La cravatta è ok? La camicia?»
«Sì, perfetto, suona pure il campanello»
Premetti il campanello del cancello di ingresso e contemporaneamente provai un brivido di emozione. Quel gesto stava dando l’inizio a quell’evento memorabile.
 La porta della villa si aprì quasi subito e Laura uscì fuori raggiante di felicità.
«Ciao carissimi, che piacere, siete veramente puntuali, grazie, entrate pure».
La serratura del cancello emise un sonoro “click” dimostrando di essersi aperta ed  io iniziai a spingere ma…. non succedeva niente. Guardai mia moglie e la implorai di aiutarmi. Spingemmo in due ma il cancello non si apriva. Panico! Che figura stavamo facendo! Non sapevamo neppure aprire il cancello!  Eppure eravamo stati lì decine di  volte,  ma che diavolo stava accadendo a quel dannato cancello?
Non stava succedendo niente!! Era la nostra emozione che ci aveva giocato il primo brutto scherzo della serata. Stavamo spingendo la parte immobile del cancello, mentre la parte mobile, si era già distaccata di pochi centimetri e stava aspettando che noi la spingessimo anche solamente con la punta di un dito per spalancarsi…
Beh, come inizio niente male! Chissà cosa sarebbe successo poi…

 Entrammo in casa e Laura ci abbracciò e ci baciò come sempre, mettendoci a nostro agio.
«Carissimi, Paul e Heather sono rientrati da poco e sono saliti in camera a rinfrescarsi ma… ecco, Paul che sta scendendo.»
Non riesco a descrivere il turbinio di emozioni e di pensieri che affollavano la mia mente in quel preciso istante.. Vidi come al rallentatore Paul che scendeva le scale e sorridendo veniva direttamente verso di me, porgendomi la mano e abbracciandomi come se fossi stato un vecchio amico. Io riuscii appena a bisbigliare alcune parole che mi ero preparato precedentemente.
«Hi Paul, you can’t imagine how I am  happy to be here… sorry for my English… I’m too  excited…»
«Oh, don’t worry Walter, your English will be better  than my Italian, for sure[1]».
E con la semplicità più disarmante, mi appoggiò un braccio sulle spalle e mi propose di andare nella veranda in giardino per un aperitivo che aveva preparato con le sue stesse mani. Un aperitivo con Paul Mc Cartney… un aperitivo che aveva preparato lui stesso… Il “film”, perché questo era per me ciò che stava accadendo in quel momento, si stava sviluppando ed io mi ritrovavo ad essere attore inconsapevole di una storia che sembrava scritta dalla penna di un romanziere. Ci sedemmo in giardino, davanti al suggestivo panorama di un infuocato tramonto nel Chianti, che solo coloro che lo hanno visto, possono immaginare, e da quel momento iniziammo a parlare, anzi, devo dire che iniziammo a raccontarci cose che avevano a che fare sempre e solo con la musica, la nostra musica ed io, fra lo sforzo immane di capire e quello di parlare, mi resi conto che la musica era veramente l’unico linguaggio che poteva in pochi secondi, mettere sullo stesso piano, il compositore  più famoso del mondo, con un musicista che viveva onestamente del proprio lavoro qual ero io.
Da lì a pochi minuti ci raggiunsero anche Laura, Patrizia e Donald e finalmente conoscemmo  anche Heather, la nuova compagna di Paul. 
La cena ebbe inizio,  e fra un piatto e l’altro (eccezionali), accompagnati da un vino bianco assolutamente fantastico che aveva portato in regalo Paul, i racconti e le gag continuarono ad essere i protagonisti della serata. Paul ebbe modo di raccontarci aneddoti della sua vita insieme ai Beatles ed in particolar modo insieme a John, assolutamente spassosi. Il suo modo di raccontare e di mimare la scena a mo’ di cartone animato, era fantastico. Ci stavamo divertendo da matti ed io stavo provando una gioia ed una sensazione di pace che difficilmente avevo provato nella mia vita.

Al termine della cena, erano quasi le 11, stava iniziando a raffrescare e decidemmo di rientrare in casa. Il salone, contiguo alla veranda, era uno spazio enorme che  ospitava l’oggetto più importante in quel momento, ovvero un bellissimo piano a coda Steinway, circondato da una serie di invitanti divani. Tutti si sedettero comodamente, mentre Paul, senza dire niente, si era avvicinato al pianoforte,  si era seduto e lo aveva aperto. Io, presi una sedia, e mi accostai vicinissimo, alla sua destra, sedendomi in maniera molto composta, come un ragazzino delle medie che sta per essere interrogato in latino.  A quel punto Paul, iniziò a suonare ed a cantare  ed io iniziai a tremare. Sì, a tremare per non so che cosa… emozione, gioia, incredulità,…. Stavo comunque tremando, ma la cosa non mi proibì di godermi quello “spettacolo” che stavamo vivendo tutti quanti noi. Dopo aver suonato e cantato tre pezzi, Paul mi guardò sorridente, si alzò dal piano e mi disse semplicemente:
«Ok, Walter, you play now».
«With pleasure[2]».
Mi alzai, mi sedetti al pianoforte e in una frazione di secondo, presi la decisione. Avrei suonato “Here, There and Everywhere”, con la speranza di aver fatto una cosa giusta. Ciò che accadde in quel momento si rivelò però, completamente fuori da ogni mia previsione. Appena iniziai a suonare ed a cantare quel brano, Paul si sedette accanto a me, sullo stesso sgabello, e dopo pochi attimi, iniziò a cantare con me, facendo la “doppia voce” sull’inciso del brano.  Andammo avanti così, cantando e cazzeggiando per un tempo che in quel momento mi sembrò un attimo. Suonavamo cantavamo, ci scambiavamo i ruoli, e qualche volta suonavamo a quattro mani, divertendoci da matti. Le quattro persone che ci stavano ascoltando,  Laura, Donald, Patrizia e Heather, avevano capito la magia che si era verificata in quel momento e applaudivano entusiaste, alla fine di ogni nostra esecuzione. Stavamo facendo un mini concerto privato per loro. Ad un certo punto, mi ricordai che avrei dovuto consegnare il mio piccolo regalo musicale a Paul: estrassi allora, il mio cd che avevo preparato con la massima cura, e prendendo il coraggio a quattro mani, glielo consegnai.
«Paul, I have a present for you. I composed a simple song for you because I want  you to know how I am happy to have met you this evening[3]».
Paul non si aspettava questo, e rimase un attimo sorpreso. Io non aspettai oltre, ed iniziai a suonare e a cantare quella semplice melodia che però era stata veramente dettata dal cuore  Alla fine del brano, Paul mi abbracciò con affetto, ringraziandomi e con un pizzico di commozione negli occhi.
 Anche questa volta la Dea Musica aveva svolto il suo ruolo. Due persone si erano appena conosciute e grazie ad essa avevano instaurato un rapporto che non è possibile definire “amicizia” ma che  probabilmente è qualcosa fatto di condivisione di emozioni,  di esperienze… questa è una cosa che non accade tutti i giorni.
A fine serata, ci facemmo delle fotografie, e mentre Patrizia ed io lasciavamo la casa, Paul si preoccupò molto della mia integrità fisica, domandandomi se mi sentissi pronto per guidare fino a casa visto che in tutto quel tempo, il vino era stato uno dei nostri fedeli compagni.
Partimmo, ed anche durante il viaggio di ritorno, né io, né mia moglie riuscimmo ad aprire bocca. Ciò che era successo ci sembrava ancora impossibile ed il film  nel quale eravamo inconsapevoli attori, non era ancora finito…



[1] “Ciao, Paul, non puoi immaginare quanto io sia felice di essere qui… scusa il mio inglese… sono troppo eccitato…”
“Oh, non preoccuparti Walter, il tuo inglese sarà sicuramente migliore del mio italiano”. (trad. dell’editor)
[2] “Ok, Walter, adesso suona tu”.
“Con piacere”. (Trad. dell’editor)
[3] “Paul, ho un regalo per te. Ho composto una semplice melodia perché voglio che tu sappia quanto sono felice di averti incontrato questa sera”. (Trad. dell’editor)






venerdì 11 luglio 2014

ONCE UPON A TIME n. 1

Un piccolo aiuto per approfondire:

01) Maple Leaf Rag: il più famoso Rag-Time di Scott Joplin, (autore che aveva inventato questo genere musicale, padre virtuale di tutta la musica popolare moderna). Il brano, nel 1899, vendette oltre un milione di copie... dello spartito!! Sicuramente però in America non c'erano un milione di persone in grado di leggere e di suonare qual brano, peraltro difficilissimo. Dunque? Semplice, era bello ed affascinante, (e oggi possiamo anche dire faceva "figo") tenere appoggiato sul leggio del pianoforte, lo spartito del brano. Della serie: "Il fascino estetico della partitura). (eventuale approfondimento su Wikipedia).

02) Stardust: uno dei più famosi "evergreen " (i famosi brani americani nati a cavallo fra la prima e la seconda guerra mondiale; scritto dal celebre compositore Hoagy Carmichael, che impiegò ben otto anni per comporre la canzone che lui voleva realizzare come la canzone perfetta.  Ancora oggi un cavallo di battaglia per cantanti ed esecutori jazz.

03) Singin' in the rain: storica, affascinante ed irripetibile canzone e colonna sonora dell'omonimo film del 1952 con Gene Kelly e Debbie Reynolds; forse il primo vero Musical della storia cinematografica. Un film da vedere assolutamente a patto di calarsi completamente nell'epoca e nel mood del periodo un cui fu girato (1952). (una mia personale considerazione: questo film ha il potere di farti riconciliare con il mondo, ed io lo guardo ogni anno in primavera. Dopo che lo avrete visto capirete il perchè).

04) Que sera sera (Whatevere will be will be) : dolcissimo brano cantato da Doris Day nel film di Hitchcock "L'uomo che sapeva troppo" del 1956, vincitrice di un premio Oscar.

05) Magic Moments: scritta da quel genio (allora giovanissimo) di  Burt Bacharach nel 1957 e cantata da Perry Como, diventò un successo planetario nel 1958: il 45 giri vendette decine di milioni di copie.

06) I've got you under my skin: un altro famosissimo "evergreen" americano, scritto dal grande compositore Cole Porter, nel 1936, ebbe una nomination agli Oscar, nel 1937. La versione più famosa è senza dubbio quella di Frank Sinatra (The Voice). * (una gag dei musicisti fiorentini, riporta la traduzione esattamente come segue: "C'ho i gatto sotto la pelle" :-) 

07) Bewetched, bothered and bewildered: "evergreen" americano, del 1940 facente parte della colonna sonora del film "Pal Joey" (1957) interpretato da Frank Sinatra e Kim Novak. Film divertentissimo e assolutamente da non perdere in particolar modo per tutti coloro che vivono di musica :-) Il brano, ha una particolarissima progressione armonica sulla strofa che lo rende assolutamente riconoscibile fino dal primo ascolto, anche senza la melodia.

08) I Got Rhythm: scritta da Gerschwin nel 1930 fu inserita come uno dei brani portanti nel film "Un Americano a Parigi" del 1951, diretto dal grande Vincent Minnelli (padre della famosissima Liza Minnelli).

09) Hallo Dolly: musical e film di Gene Kelly, del 1969, interpretato dalla bravissima Barbra Streisand e Walter Matthau: la canzone omonima è interpretata magistralmente da Barbra in una scena che ha fatto la storia del Musical.

10) Little Child:  versione "solo piano" dei uno dei brani contenuti nel mio primo EP su ITUNES, del 2005, che entrò primo in classifica nella categoria Pop, ed arrivò fino al secondo posto, nella classifica generale dei brani più venduti in Italia, nella estate del 2005 (Itunes, Walter Savelli "PIANO PIANISSIMO)
Walter Savelli – Little Child

Considerazioni:
ogni altra informazione può essere reperita su Wikipedia.  Il mio consiglio è quello di cercare i film che vi ho citato, e di vederli,  cercando di immergersi completamente, nel periodo sociale e storico in cui i film furono prodotti.
Buone note

Walter





lunedì 16 giugno 2014

"Blog or not Blog"

"this is the problem", così forse, potrebbe rispondere quel genio di W. Shakespeare, oggi, nell'era di Internet.

E siccome non posso chiedere il parere a "William" personalmente, ecco a pormi la fatidica domanda:

continuare a scrivere sul blog, oppure dirigere tutta la comunicazione sui social networks?

Ancora non ho ben capito quale sia la scelta migliore, ma nel frattempo, continuo a scrivere sul mio blog, divertendomi a rivelare tutti (o quasi) i miei pensieri di musicista "artista", del terzo millennio,  che si dibatte fra la necessità di "esserci" ovvero, essere sempre presente in tutti i media più importanti in quanto artista indipendente, e la necessità di reperire il tempo per lo studio, la composizione e l'indispensabile aggiornamento culturale. Non è facile!!
Sono comunque soddisfatto, perchè nonostante le difficoltà oggettive alle quali vado incontro ogni giorno, riesco a mandare avanti e quasi sempre a completare i miei progetti.

L'ultimo, ovvero Life in Music su Spotify; una grande soddisfazione, arrivata a 9 anni esatti dall'inizio della mia attività, quale artista indipendente, su I-Tunes (era proprio il 24 giugno 2005, quando comparve in vendita on line, il mio primo EP "Piano, Pianissimo".
Life in Music, è solo l'inizio di un percorso che mi porterà ad inserire tutta la mia musica in "streaming":

LIFE IN MUSIC SU SPOTIFY

Il penultimo, ovvero METAmorfosi: dopo il grande successo ottenuto durante le tre rappresentazioni di Roma il 23, 24, 25 maggio, ho il piacere di annunciare che lo spettacolo avrà ancora 12 rappresentazioni a Roma nel periodo 16 novembre - 30 novembre 2014

METAMORFOSI

Il più folle ed imprevedibile, ovvero il Concerto Privato on Line; un progetto immaginato quasi per scherzo e che sta prendendo campo, gradatamente ma inesorabilmente come alternativa al tradizionale concerto live, del quale vado particolarmente fiero.

CONCERTO PRIVATO ON LINE

Ultimo ma non ultimo, Backstage, ventimila giorni di note e di storie; a distanza di 10 mesi dalla sua pubblicazione, continua a balzare quasi quotidianamente nella classifica Top 100 della sezione musica di Amazon.it

BACKSTAGE, Ventimila giorni di note e di storie

...adesso è il tempo di studiare e di comporre....se volete, ogni tanto sono qui

Walter su TWITTER

let's keep in touch



lunedì 26 maggio 2014

METAmorfosi: il racconto di un sogno diventato realtà.... (to be continued :-)

...era il sogno di un "sognatore" che ci aveva coinvolti con il suo entusiasmo e l'incontenibile amore per la musica. E siccome noi di entusiasmo e di musica viviamo, non fu difficile convincerci...

METAmorfosi è andato in scena per tre giorni e sono stati tre giorni d'incanto.

La voce di Vinicio (Marchioni) volava nell'aria del teatro Ghione, pervadendo gli spettatori con
fascino e magia.
La nostra  musica (Walter, Giovanni e Maurizio)  la sosteneva, l'accompagnava, ne condivideva le sensazioni, a volte drammatiche a volte satiriche, sul bellissimo testo di Apuleio; intorno a questi suoni, si muovevano i performers, bravissimi ad interpretare le geniali follie coreografiche di Milena (Mancini) ed in alto, su una impalcatura, tre artisti (i tre pittori) coinvolti emotivamente da tutto ciò che stava accadendo intorno a loro, dipingevano e realizzavano bellissime tele ogni sera.

Questo è stato METAmorfosi: impossibile spiegare qualcosa di più!

La speranza è quella di far rivivere presto questo sogno, che possa ancora diventare realtà.

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Ho suonato in mille luoghi, ho calpestato mille palcoscenici, ho visto milioni di persone davanti a me, ma le emozioni che ho provato durante queste tre serate, sono state qualcosa di speciale e si fermeranno nella mia memoria, indelebili,  per tutto il tempo in cui la mia memoria rimarrà tale.




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Grazie a:

Vinicio Marchioni, Milena Mancini, Giovanni Baglioni, Maurizio Tomberli, Roberto Meta ed i suoi amici/artisti/pittori, i 5 performers e tutti i tecnici audio e luci.

Grazie a Cristina, Claudio, Marco, Costantino e a tutta la Scuola Ciac Cantus Planus.

Grazie a Camilla Savelli, per il suo costante supporto morale e professionale.

Grazie a tutti gli amici che sono venuti a trovarci da ogni parte d'Italia.

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Un grazie speciale, al "Sognatore" che ha immaginato, desiderato  ardentemente e realizzato tutto ciò; senza la tua "follia" e determinazione, questo sarebbe ancora e solo un sogno.

Fabrizio di Fiore



mercoledì 14 maggio 2014

                                        METAmorfosi

Un sogno che sta diventando realtà

Qualche mese fa, a Roma, dopo un seminario tenuto presso la Scuola Ciac Cantus Planus, ho avuto l'occasione di  parlare e di scoprire una persona un po' "speciale". 

Questa persona, a mio avviso è speciale perchè, nonostante tutti e tutto, sa ancora sognare; si tratta di sogni ad occhi aperti, che possono diventare realtà a patto che nel sogno non ci si ritrovi da soli ed infatti questo è ciò che è successo.

Poche settimane dopo, questa persona ha convocato a Roma altre persone, anzi meglio, altri "sognatori" e tutti insieme abbiamo dato vita ad un progetto molto particolare: METAmorfosi, ovvero uno spettacolo teatrale (non trovo un diverso modo per definirlo) nel quale le quattro arti ovvero, Musica, Teatro, Danza e Pittura, dialogheranno insieme in un progetto assolutamente affascinante.

Ecco che il sogno sta diventando realtà ed io mi ritrovo ad essere uno dei sognatori ed uno dei protagonisti di questo evento teatrale.

Spero di aver stimolato la vostra curiosità e vi aspetto, anzi vi aspettiamo numerosi, al Teatro Ghione, a ROMA, nei giorni venerdi 23, sabato 24, e domenica 25 maggio.

Grazie a tutti i "sognatori":

Vinicio, Milena, Giovanni, Maurizio, Roberto ed un grazie particolare a colui che sognando per primo ha fatto sì che tutto ciò potesse realizzarsi:

Grazie di cuore, carissimo Fabrizio

Walter



domenica 13 aprile 2014

             LA BELLEZZA DELLA MUSICA

                (ovvero l'estetica della partitura)


Se qualcuno mi domandasse: come sarà la musica fra 10 anni?  Sicuramente non saprei cosa rispondere. Fare una previsione ad un così lungo termine, considerando l'estrema velocità di evoluzione della società moderna e quindi anche della musica che ne è l'anima e la colonna sonora, è praticamente impossibile. 

Avrei però una timida certezza. Pensiamo alla domanda rivolta verso qualcos'altro: come sarà l'arredamento di una casa fra dieci anni? Probabilmente, la domotica avrà preso il sopravvento, quindi il frigorifero ti avvertirà dei cibi scaduti, il riscaldamento sarà attivato on line con un semplice sms o meglio con un "accenditi" vocale,  via waht's'app e l'aspirapolvere, novello robot tutto fare, sarà pronto a consegnarci i pavimenti di casa, perfetti e splendenti, pronti ad accogliere eventuali amici invitati ad un aperitivo non previsto fino a poche ore prima. 

Tutto questo è semplice, perchè già esiste, e sicuramente fra dieci anni, possiamo augurarci che sia alla portata di una più ampia fetta della popolazione. Se però nella mia casa ultra-robotizzata, conservo un bel mobile antico, un trumeau del '700, un tavolo dell'800, o magari anche un bel pianoforte a coda o un organo Hammond, questi saranno ancora lì, fieri di essere "antichi" e pronti a sfidare il tempo, le mode, la tecnologia.
Ecco che la musica potrebbe essere qualcosa di simile, in particolare dal punto di vista estetico: si, una bella partitura, magari manoscritta, anche di una semplice canzone, ha ed avrà sicuramente un valore artistico ed estetico che potrà sfidare il tempo e le mode.

Qualcuno penserà che sono un inguaribile romantico e fuori dal tempo ma non è così. Mi permetto infatti di vantarmi di alcune idee che furono definite "folli" ai tempi, e che adesso sono consolidate come una normale fonte di businness: mi riferisco alle prime sperimentazioni del live in Internet che portai avanti con mia moglie Patrizia addirittura alla fine degli anni '80 per poi continuare negli anni 90  con il mio fido braccio destro Maurizio Tomberli;  il mio primo contratto da Artista Indipendente (primo in Italia)  con Itunes per vendere la mia musica on line, fino ad arrivare alle prime "lezioni on line" del 2004 e poi l'ultima idea: il "CONCERTO PRIVATO" del quale vado particolarmente fiero.

Tutto ciò a dimostrare che sono da sempre affascinato dalle innovazioni tecnologiche e da tutto ciò che può derivare da un utilizzo intelligente della tecnologia in genere.

Tornando però alla partitura musicale come oggetto da acquistare, da ammirare e da conservare, credo veramente che tutto ciò possa diventare una vera e propria forma di nuova linfa vitale per la Musica, che a tutt'oggi, ingabbiata in modelli oramai precostituiti quali il C.D. (?) l' Mp3 e tutti i supporti simili, rischia di implodere in un limbo di sottofondo perenne, come in molti casi già sta succedendo: basta pensare alla musica nei centri commerciali, negli aeroporti, nei ristoranti, nei negozi e via di seguito.

La partitura quindi come oggetto da ammirare, da conservare, da possedere, come un quadro, come un libro importante, come un mobile di valore. Qualcuno potrebbe obbiettare: ma se non so leggere la musica che me ne faccio di una partitura? Ebbene, la bellezza esteriore, non sempre necessita di una spiegazione oggettiva. Quante volte, di fronte ad un quadro o ad una scultura famosa, siamo rimasti affascinati pur non comprendendone il significato?
Tutto questo già succedeva nell' 800 fino agli inizi del '900; ovvero fino all'avvento della prima registrazione musicale.
La differenza abissale fra noi ed i nostri antenati è data dal fatto che noi abbiamo lo "streaming". In qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo, possiamo ascoltare quella partitura, suonata e realizzata dallo stesso autore o da altri artisti.
L'ascolto in streaming quindi utilizzato come il live di una volta, quando la musica la si poteva solo ascoltare frequentando teatri e sale da concerto. Ma quanti all'epoca avevano le possibilità economiche per tutto ciò?. Viva quindi la nostra tecnologia, la comunicazione, lo streaming e tutto ciò che ci può dare la possibilità di ascoltare quella musica che noi decidiamo di ascoltare.

Con l'occasione di queste mie elucubrazioni mentali, desidero farvi vedere due esempi di partitura scritta a mano, che possono sintetizzare quello che ho cercato di spiegare nelle mie considerazioni.

Il primo esempio è una piccola porzione di un mio manoscritto del 1986 che riporta la prima idea melodico-armonica di uno dei miei brani più conosciuti: Life in Music,  che vide la luce proprio in quel periodo e fu inizialmente inserito come ultimo brano/esempio, nel mio libro Metodo per Pianoforte Pop-Rock ed. Berbèn, Ancona, 1987


Ed ecco, se volete, la mia Life in Music, gratuita in streaming su Spotify:
Walter Savelli – Life in Music

Il secondo esempio, molto più recente, è un piccolo spunto melodico armonico, che fa parte dell'immenso materiale compositivo prodotto da Claudio Baglioni,  nel lungo periodo che ha preceduto la realizzazione dall'album Con Voi; album nel quale ho potuto partecipare come collaboratore di Claudio, alla analisi degli spunti da lui composti.
(ringrazio Claudio Baglioni, per avermi concesso la possibilità di condividere questo manoscritto).




                                            (frase musicale protetta da Copyright 2013)

Questo è il mio pensiero attuale. So che non sono il solo a portare avanti queste idee;  la cosa mi fa piacere e mi sprona ad approfondire quello che ritengo un argomento fondamentale per comprendere l'evoltuzione della Musica in un futuro ormai prossimo.

(to be continued...)

























venerdì 7 marzo 2014

                                                         Questo è ciò che penso


Quando conobbi Claudio Baglioni, era il 1 maggio 1978.

Era la prima volta che incontravo dal vivo un artista così famoso, e mi fece uno strano effetto.

Dopo poche settimane mi ritrovai a Roma, per realizzare il primo 45 giri degli Extra: "Come sei". Baglioni (insieme a Foffo Bianchi) era diventato il nostro produttore e naturalmente seguì in studio tutte le fasi della realizzazione del brano.

In realtà devo dire che il mio background musicale era completamente diverso: ero abituato a suonare i brani dei Beatles, Rolling Stones, Spencer Davies Group,  Chicago, e poi ancora Yes, Leon Russel,  Elton John, David Bowie, Pink Floyd, fino ad arrivare ai virtuosismi di Jimy Smith, Brian Auger e di Emerson Lake and Palmer.

Il mio pensiero di quel periodo era rivolto sempre e comunque ad ottenere un virtuosismo esecutivo senza il quale un vero e proprio musicista rock non avrebbe avuto il diritto di essere considerato tale; questa era la convinzione della maggior parte dei musicisti della nostra  generazione.

L'inizio della mia collaborazione in studio con Baglioni fu quindi molto curioso. Mi immaginavo di avere davanti il solito cantautore che aveva scritto delle belle canzoni "commerciali" e che, con un po' di fortuna,  aveva avuto tutto quel successo che invece a noi mancava.
Ebbene,  dopo pochi giorni (o forse dovrei dire addirittura dopo poche ore) mi accorsi che la realtà era completamente diversa!
Appena arrivati in studio, Claudio si mise al pianoforte per farci ascoltare il testo di "Come sei" che aveva appena completato e scoprii che utilizzava un tipo di accompagnamento e di posizioni armoniche che io stesso avevo utilizzato fino a quel momento. Inoltre, la sua voce, ascoltata a poco più di un metro di distanza, mi fece un effetto incredibile.

I giorni in studio si consumavano con la classica frenesia della realizzazione di un disco  ed io, nel frattempo,  scoprivo sempre di più il "musicista" Baglioni, la sua preparazione, la sua sensibilità armonica e melodica e la sua già enorme esperienza di studio di registrazione.

Fu una scoperta piacevolissima che in poco tempo ribaltò completamente tutto quello che avevo pensato di lui e della sua musica. 
Tutto ciò successe anche al contrario ovvero anche lui, scoprì che non ero il solito tastierista rocchettaro un po' esaltato ma un musicista preparato e molto vicino al suo mondo armonico. Nacque quindi in pochissimo tempo una amicizia ed una stima reciproca, destinate ad alimentarsi vicendevolmente negli anni a venire.

Tutto questo accadeva 35 anni fa.

Durante questo lungo tempo, sono sempre rimasto accanto a Claudio, sia professionalmente che umanamente. L'ho visto crescere come artista, come musicista e come compositore ed ho avuto il privilegio di vivere in prima persona la maggior parte degli eventi musicali che lo hanno consacrato come il grande Artista che oggi tutti conosciamo.

Nel suo percorso evolutivo, Claudio ha composto alcuni brani che non mi sento più di considerare "canzoni" ma vere e proprie perle di musica popolare ad altissimo livello. Sarebbero tante quelle da citare; mi limiterò quindi a quei brani che amo particolarmente perchè a mio avviso sono i più affascinanti dal punto di vista armonico e melodico; chiedo perdono ai non musicisti se nella mia analisi, mi capiterà di utilizzare qualche termine tecnico, indispensabile alla spiegazione armonico/melodica dei brani che ho scelto:

Fotografie, Ragazze Dell'Est, Un po' di più, Uomini Persi, Tutto il Calcio Minuto per Minuto, Notte di Note Note di Notte, Stelle di Stelle, Domani Mai, Tamburi Lontani, Qui Dio non C'è, Pace, Fammi Andar Via, Bolero, Mal d'Universo, A domani, Grand'uomo, Quei Due, Avrai, Mille Giorni Di Te e di Me (considerata da molti oramai la "canzone perfetta").

Ebbene, questi brani, che sono solo una minima percentuale di tutta la produzione baglioniana, sono sufficienti a dimostrare l'altissimo livello compositivo, armonico, melodico e strutturale, raggiunto da Claudio nella sua carriera.

In ognuno di questi brani, si possono analizzare scelte armoniche innovative, molte volte inusuali nella composizione di una cosiddetta "canzone": alcune volte difficilissime anche nella loro esecuzione;  basta pensare a Qui Dio Non C'è, con il suo ritmo di 5/4 o Fammi Andar Via con la sua progressione di accordi assolutamente complessa e di complicata memorizzazione).

Brani quindi che sembrano andare controcorrente rispetto alle regole del marketing musicale ancora oggi valide. Eppure, nonostante questo, si tratta di melodie e di armonie che sono entrate nel profondo del cuore di coloro che le hanno ascoltate ed hanno avuto la pazienza di approfondirle non soffermandosi al primo ascolto.

Un discorso a parte invece desidero farlo a proposito del nuovo lavoro "Con Voi".

Questo nuovo album mi ha visto partecipe in un ruolo abbastanza inusuale ma assolutamente affascinante.
In poche parole, Claudio, durante gli anni intercorsi fra l'ultimo album di inediti ("Sono Io l'Uomo della Storia Accanto" e l'attuale "Con Voi", ha continuato a comporre melodie e armonie, (quello che noi addetti ai lavori definiamo "spunti"): in sostanza non canzoni complete ma idee fondamentali, formate da 8 o 16 o qualche volta anche solo  4 battute musicali, che sono indispensabili alla costruzione di una canzone vera e propria.

Ebbene, di questi "spunti" ne aveva composti talmente tanti che ad un certo punto mi ha chiamato perchè lo aiutassi ad ascoltare e a capire quali fossero i più adatti a diventare le canzoni del nuovo album.
Io mi sono sentito così felice ed onorato per questa sua richiesta, che sono letteralmente volato a Roma per prendere il materiale: naturalmente mi aspettavo un CD con gli mp3, di solito infatti i compositori realizzano molto velocemente il provino del brano che stanno componendo o assemblando, registrando una semplice ma efficace versione piano e voce oppure chitarra e voce: questo tipo di registrazione immediata (un tempo su una semplice cassetta C 90 e adesso un mp3) ha un valore immenso: consente di riascoltare, magari uno o due giorni dopo, l'idea compositiva, valutandone a freddo la effettiva valenza. 

Ebbene, al posto del CD mi sono visto consegnare un "librone" di musica e tanti altri fogli pentagrammati, pieni di frasi melodiche e di accordi!! 
Erano tutte le idee musicali melodiche e armoniche scritte da Claudio sul pentagramma in tutti questi anni,  con una calligrafia impeccabile ed una precisione inimmaginabile!!

Rimasi a bocca aperta come un bambino: tutto avrei potuto immaginare ma certo non la trascrizione (peraltro complessa quando si tratta di melodie cantate) su pentagramma.

E pensare che avevo tenuto un seminario poche settimane prima, proprio sul grande valore estetico, della musica "scritta" su pentagramma.

Compresi subito di avere una responsabilità immensa e durante il viaggio di ritorno appoggiai quel materiale di così grande valore, accanto a me, sul sedile del passeggero, guardandolo ogni tanto, sorridendo e pensando fra me e me: " ma quando finirò di imparare a conoscere Claudio!!"

Appena arrivato a casa, mi misi subito al pianoforte ed iniziai a suonare quelle frasi melodiche e quegli accordi, e via via che suonavo, la mia emozione  cresceva perché  ero consapevole  che stavo ascoltando e anche toccando con mano (proprio così, toccare con mano la partitura manoscritta era una sensazione fantastica)  quello che sarebbe stato il prossimo lavoro di Claudio dopo quasi 10 anni. 

Lavorai per mesi su quel materiale; inutile dire che scoprii frasi bellissime e strutture armoniche ancora innovative. 
Al termine del mio lavoro portai il risultato ovvero le mie valutazioni estetiche di tutto il materiale a Claudio e lui iniziò subito a lavorare per costruire e realizzare le canzoni che sono contenute nel nuovo bellissimo album "Con Voi"

Ed ecco il risultato: "E Noi Due Là", "In Un'altra Vita", "Gli Anni della Gioventù", "Dieci Dita" solo per citarne alcune, sono dei capolavori di melodia ed armonia, come pochi altri artisti nel panorama italiano, possono riuscire a produrre. 

A questo punto, credo di aver detto tutto ciò che può essere utile alla comprensione del valore artistico e creativo di Claudio Baglioni, il quale, dopo quasi 45 anni di carriera, continua a lavorare nella musica, con lo stesso entusiasmo, determinazione e correttezza deontologica, dei primi anni della sua carriera.

Come avrete potuto notare, non ho assolutamente trattato l'argomento "testi" sul quale sicuramente ci sono persone molto più competenti del sottoscritto, ma credo comunque di poter affermare che i testi di Claudio, potranno  in futuro essere studiati a scuola, esattamente come lo saranno nei conservatori, le sue composizioni.

con questo mio scritto, mi auguro di aver stimolato verso una attenta analisi ed approfondimento, tutti coloro che non hanno ancora scoperto o compreso appieno il valore di questo nostro grande Artista italiano.

alcune cose che ho raccontato, sono descritte nel mio libro 
Backstage, ventimila giorni di note e di storie

















 

domenica 2 marzo 2014

DOPO TANTO....

...mi sono deciso a scrivere nuovamente sul mio blog; è vero, lo avevo un po' lasciato in disparte per seguire Facebook e Twitter, ma oggi ho deciso di riprendere anche questa mia attività.

La prima cosa che mi viene in mente è il desiderio di ringraziare tutti voi, carissimi amici, che mi seguite giornalmente nelle pagine di FB e di Twitter, e che mi scrivete in privato domandandomi mille cose:
perchè non suoni più con Claudio?... dove trovo il tuo libro? .... posso mandarti i miei pezzi per avere un giudizio? ....quando vieni in concerto a .... Messina, Bari, Genova... ecc. ecc.

Bè dire che sono onorato per tutte le vostre richieste è il minimo. Il mio grande cruccio deriva dal fatto che queste pagine, sono gestite dal sottoscritto, ad esclusione di Walter Savelli Official, nella quale pagina sono fortunatamente aiutato da Camilla Savelli.
Potete quindi immaginare che sia impossibile per me rispondere a tutti anche solo con poche righe.
Ecco perchè ogni tanto decido di scrivere sul mio blog, con la speranza di poter accontentare tutti coloro ai quali non ho potuto rispondere.
Ecco dunque alcune delle risposte:

Non suono più con Claudio (Baglioni) per una mia scelta artistica, maturata nel 2000 e consolidata dopo il Tour Negli Stadi del 2003. Questo non ha assolutamente intaccato minimamente il rapposrto aritistco/umano fra me e Claudio, anzi, lo ha addirittura rinsaldato, a tal punto che la mia collaborazione esterna con Claudio continua e immagino continuerù ancora.

Il mio ultimo libro "Backstage, ventimila giorni di note e di storie" si trova solo on line su vari siti ma il mio consiglio è quello di utilizzare amazon.it: sito affidabile, veloce, perfetto.

Backstage, ventimila giorni di note e di storie

Tutti gli altri miei libri, tra i quali il "Metodo per Pop Rock, li potete trovare sempre on line oppure (nel caso del metodo) ordinandolo direttamente a www.berben.it


Non mandatemi i vostri brani, perchè non avrei il tempo per ascoltarli o per dare giudizi professionali: se proprio siete professionisti o aspiranti tali, e volete una vera e propria consulenza, allora scrivetemi a walter@waltersavelli.it.

Quando vieni in concerto a.....   Bè sarei felicissimo di organizzare un tour teatrale ma come potete immaginare, non è assolutamente semplice, ma le cose si stanno evolvendo ed infatti avrò l'occasione di fare un concerto in teatro a Roma, prossimamente, e avrete per tempo tutte le informazioni.

Progetti:

fra le cose che sto organizzando vi ricordo che a breve terrò un miniconcerto per dimostrare come funziona il mio progetto


CONCERTO PRIVATO ON LINE
il miniconcerto sarà gratuito per tutti gli amici iscritti alle mie pagine di FB e di Twitter. A breve vi manderò tutti i dettagli per poterlo seguire.

Sto studiando e preparando gli arrangiamenti pianistici per il concerto che terrò a Roma, e nel frattempo sto scrivendo cose nuove che spero di terminare entro il 2014. Questo è un anno per me, particolarmente simbolico perchè il 24 dicembre 2014 saranno esattamente 50 anni dal mio primo concerto "professionale" con il mio primo gruppo i  Guerrieri, e mi sto già adoperando per organizzare una grande festa nella quale tutti voi anche se virtualmente, sarete invitati.

Nel frattempo vi metto alcune foto divertenti dei Guerrieri in quel mitico periodo a metà degli anni ' 60






Ciao a tutto, a presto con le news :-)






mercoledì 1 gennaio 2014

2014

2014: non mi dilungo sugli auguri perchè oramai è stato detto tutto ciò che era immaginabile, quindi aggiungo solo un banalissimo "Auguri a tutti" :-)

Avevo promesso news per il nuovo anno e sto infatti iniziando ad organizzarmi. Devo dire che sto ancora cercando di schiarirmi le idee ma intanto qualcosa comincia a venire fuori. Vediamo insieme:

A) "Backstage, ventimila giorni di note e di storie": non potevo immaginare un risultato migliore:    
       alcune settimane in classifica nei 100 libri più venduti di Amazon, nella categoria "Biografie" e "Musica"
       accanto a mostri sacri quali Bruce Springsteen, Vasco Rossi, Jovanotti ecc...
Eppure non ho ancora iniziato una vera e propria promozione come si deve. Arriveranno proprio nelle prossime settimane, alcune interviste sui giornali, qualche passaggio televisivo e due presentazioni live che mi stanno particolarmente a cuore:

01) In gennaio, presentazione del libro presso il Negozio Ceccherini di Firenze, dove sarò ospite del
L.M.W.S. (Laboratorio Musicale Walter Savelli) di Maurizio Tomberli, nella sede centrale.

02) Presentazione libro e concerto, con spettacolo teatrale  (location da definire) organizzato  dalla prestigiosa Scuola di musica Ciac di Roma: data probabile, metà marzo.

B) Ho ricominciato a scrivere ed ho un mente una cosa molto particolare che ha a che fare con le canzoni più affascinanti di tutta la produzione di Claudio Baglioni (compreso l'ultimo periodo).

C) "Concerto Privato": l'idea è stata finalmente compresa dal pubblico ed io ne sono fiero. Credo che in un futuro prossimo il progetto "Concerto Privato" possa estendersi ad un vero e proprio concerto in streaming anche in occasione di un pubblico più vasto.

D) fra pochissimo, tutta la mia musica, attualmente in vendita su iTUNES, sarà disponibile per l'ascolto gratuito in streaming anche su Spotify (www.spotify.it)

Restiamo quindi in contatto: sarà mia cura tenervi informati su tutti gli sviluppi dei progetti che vi ho annunciato.

Intanto, per coloro che abitano in zona Firenze e Roma: stay in touch e mi raccomando: seguite le news su FB o su Twitter.

Buona vita e buona musica a tutti.

Dal cuore

Walter

CONCERTO PRIVATO

Backstage, ventimila giorni di note e di storie


martedì 3 dicembre 2013

Pensieri ad alta voce

Ciao,
in questi ultimi mesi mi sono dedicato molto al mio nuovo libro, alla sua promozione, ed al mio nuovo progetto ovvero il
CONCERTO PRIVATO

Ebbene, adesso ho voglia di suonare, suonare, suonare... perchè sono e sempre sarò comunque un musicista.
In questi gironi mi sto preparando per un concerto che terrò il 21 dicembre a Bolzano; ebbene vorrei contemporaneamente, regalare qualche minuto di musica, a tutti gli amici di Facebook e di Twitter, che mi seguono ogni giorno.
Vediamoci su Facebook, venerdi 20 dicembre nel tardo pomeriggio.
Mi farà piacere salutarvi, ringraziarvi ed augurarvi Buone Feste a modo mio.
Vi aspetto.
Walter
Backstage, ventimila giorni di note e di storie


martedì 19 novembre 2013

Vi spiego il "Concerto Privato"


                                         Il  "Concerto Privato"

Forse qualcuno si domanderà che cos'è un concerto privato.
Molto semplice, cercherò di spiegarlo in poche parole.
In realtà la prima domanda che ci si dovrebbe porre è: perchè un concerto privato?
Be',  dobbiamo fare un piccolo passo indietro.
Come per ogni musicista che si rispetti, il concerto live è il momento più importante nella vita di un artista,  proprio perchè la voglia di suonare in pubblico è quella molla che ti spinge a comporre, realizzare, produrre la tua musica per poterla far ascoltare agli altri ovvero il "pubblico".

Purtroppo però in questi tempi complicati e difficili, organizzare un concerto dal vivo è sempre più complesso: problemi di costi, di organizzazione, di budget, di burocrazia , quindi, se non sei un artista da "hit parade" è molto difficile se non impossibile che una agenzia possa investire nel tuo progetto.

Comprensibilissimo e nonostante tutto, condivisibile.

Ma la voglia di suonare dal "vivo" rimane, anzi, si autoalimenta con il passare del tempo.
E qui, arriva in aiuto la tecnologia e la comunicazione totale grazie alla rete.

I miei primi esperimenti di "live on line" risalgono addirittura alla fine degli anni 90, quando la rete andava a "56 k" ( si può dire che i bytes passeggiavano in rete come dei pensionati la domenica pomeriggio)  quindi il risultato era addirittura comico. Le immagini andavano a scatti e l'audio era inudibile.
Adesso, 13 anni dopo quei primi esperimenti, abbiamo una rete che ci permette di trasmettere in streaming, video audio (stereo) con qualità ottima, quasi come se fossimo una vera e propria tv in diretta.

Ecco che è stato sufficiente fare 2+2 = 4; se non posso suonare dal vivo fisicamente, suonerò dal vivo on line!

Da qui è nata l'dea del "Concerto Privato": un vero e proprio mini-concerto della durata di 20/25 minuti ca, rivolto non a tante persone ma solamente a coloro che lo hanno richiesto, magari per festeggiare un anniversario di matrimonio, un compleanno, una festa di laurea o comunque qualsiasi evento che si desideri festeggiare.

Durante questi concerti privati voi diventate il mio pubblico privato, ed io sono il vostro artista privato.

Suonerò la mia musica e potrò farvi gli auguri in diretta. Potremo interagire in chat (cosa che ci pone un passo avanti rispetto alla TV tradizionale) e, a termine del concerto, dopo poche ore voi potrete ricevere un file video audio, in alta qualità con la registrazione totale dell'evento, che rimarrà nel vostro archivio privato per rivederlo in qualsiasi momento, da soli o con i vostri amici più cari.

Come fare? Niente di più semplice;  se l'idea vi sembra divertente, scrivete senza nessun impegno  a

camilla@waltersavelli.it 
ed avrete tutte le informazioni necessarie.

Intanto ecco il link allo spot che pubblicizza il mio Concerto Privato.
Spot Concerto Privato

Vi aspetto


















venerdì 15 novembre 2013

Feedback

Ho utilizzato il termine inglese "feedback" che significa "ritorno"per due motivi: primo, perchè di questi tempi un termine inglese fa sempre più "figo" di una parola italiana; secondo perchè mi avvicina come assonanza a ...feed - back -- backstage, che è la prima parola del titolo del mio libro.
Be' sto scherzando ovviamente ma vorrei proprio parlare ancora una volta del mio libro e questa volta non per promuoverlo (già lo stanno facendo sulla mia pagina ufficiale, le persone del mio staff) ma per raccontarvi e mettervi al corrente dei miei pensieri su questo mio ultimo lavoro.

Quando iniziai a scriverlo, ebbi qualche dubbio e questo è lecito per un autore anzi addirittura auspicabile, visto che si tratta comunque e sempre di creatività, ma dopo un po' di pagine, iniziai a divertirmi come non mi capitava da tempo. Quando lo ebbi finalmente terminato, mi resi conto che avevo fatto bene ad andare avanti. Se non altro perchè scriverlo mi aveva dato delle sensazioni positive, mi aveva obbligato a ricordare cose ed eventi fino a 50 indietro nella mia vita e mi aveva aiutato a posizionare questi tanti anni di attività sul un simbolico tavolo, davanti ai miei occhi.
Il passato quindi mi si presentava come una linea orizzontale davanti a me, che scorreva da sinistra verso destra con tutti i suoi eventi, date, ricordi, memorie. "Bello! E' stato bello scriverlo e chissà cosa penseranno le persone che lo leggeranno":  questo fu il mio primo pensiero dopo averlo riletto ed essere arrivato davanti all'ultima pagina.

Oggi, il vostro feedback mi sta arrivando giornalmente, grazie a FB, a Twitter, alle mail, alle recensioni sui vari siti dove il mio libro viene venduto e devo dire che le cose che avete scritto e che mi state scrivendo tutt'ora mi colpiscono molto perchè mi dimostrano che ho raggiunto il risultato che mi ero prefissato ovvero: raccontare tutta la verità, anzi le verità legate alla mia storia, mettendo a nudo in qualche caso, addirittura cose private che non avevo mai rivelato a nessuno se non ai miei familiari più stretti. Ebbene, evidentemente queste "verità" hanno raggiunto il cuore di molti di voi  e io mi ritengo quindi soddisfatto del mio lavoro come non avrei mai sperato.

Grazie di cuore a tutti e permettetemi nuovamente di ricordare che gli Artisti Indipendenti (ed sono tale) hanno bisogno dell'aiuto di tutti per la comunicazione delle loro opere quindi, ringrazio ancora tutti coloro che vorranno aiutarmi a far sapere che "Backstage, ventimila giorni di note e di storie" esiste, ed un libro che può far sorridere e di questi tempi credo che sia la cosa di cui abbiamo più bisogno.

Buona vita e buone note a tutti
Walter
Backstage, ventimila giorni di note e di storie

sabato 19 ottobre 2013

Quante volte Claudio è stato "avanti"?

   Ieri sera mentre stavo guardando il TG, hanno passato il servizio sul concerto a sorpresa che ha tenuto il mio amico Paul (Mc Cartney) al Cover Garden di Londra. Aveva fatto la stessa cosa anche una settimana fa in Times Square a NewYork. Fantastico! Le persone che si sono trovate li per caso sono rimaste ovviamente a bocca aperta e si sono godute quel concerto imprevisto, di uno dei più grandi artisti della Storia del Rock.
   Subito dopo però mi sono detto: "ma noi avevamo già fatto la stessa cosa addirittura 22 anni fa!"
Ed allora mi messo messo a fare un gioco che faccio spesso: il gioco della memoria.
Mi diverto a ritornare indietro nel tempo e a verificare eventi e date, senza l'aiuto di un diario ma solo con la mia memoria.
   Mi sono accorto allora che di cose all'avanguardia o come si dice oggi "avanti, Claudio (Baglioni) e noi musicisti con lui, ne abbiamo fatte veramente tante. Oggi mi piace ricordare con voi le più eclatanti,

-  Settembre 1982, tour "Alè-oò": il concerto all'Arsenale di Venezia, riaperto dopo secoli, per quella occasione: suonammo praticamente "sull'acqua":
-  estate 1986: tour "Assolo": Claudio ebbe il coraggio di suonare da solo davanti agli stadi gremiti di pubblico, per un vero e proprio tour: il concerto durava oltre 3 ore e lui era sempre e solo "da solo" sul palco, con una miriade di strumenti intorno a lui.
- Gennaio 1991: tour a sorpresa nelle discoteche in giro per l'Italia: Claudio era da settimane primo in classifica con il disco "Oltre" e  noi spuntavamo sui palchi delle discoteche come se nulla fosse, tenendo un miniconcerto per le persone che erano li per ballare. Le espressioni di stupore del pubblico non potrò mai dimenticarle.
-marzo 1991: Concerto a sorpresa con un camion, in giro per le strade di Roma. Assolutamente fantastico.
- 3-5 luglio 1991: Il concerto allo stadio Flaminio, in seguito denominato "Oltre una bellissima notte,"
per la prima volta in Italia, con un palco al centro di uno stadio ed il pubblico seduto intorno. (l'idea del palco al centro fu ripresa in seguito da altri artisti a livello internazionale):
-settembre 1995: il concerto a Castelluccio da Norcia: primo di una serie di concerti su un camion giallo.
- gennaio/maggio 1996: Tour Rosso: un palco "non palco" con una disposizione dei musicisti, assolutamente inimmaginabile. Inutile tentare di spiegarlo: il tour Rosso va solamente visto.
- settembre 1996: Tour Giallo Elettrico: ancora sul Camion giallo
- Luglio- agosto 1998: i concerti "Da me a te" negli stadi italiani, con una superband e contornati da ballerini, saltimbanchi e performers.
- 2003: Concerti negli stadi "Tutto in un abbraccio": anche questa volta una band, un'orchestra e centinaia di presenze sul palco al centro, fra ballerini, ginnasti e performers.

Mi fermo qui, perchè credo sia sufficiente.
Tutto questo per il mio gioco della memoria ma non solo; parlando infatti di artisti che sono stati "avanti" credo che il sig. Baglioni abbia un posto fondamentale  nell'olimpo della musica italiana.

E adesso? L'operazione "Con Voi " è la dimostrazione che ancora oggi e chissà per quanto tempo ancora, Claudio si divertirà ad immaginare cose "avanti" per il suo pubblico e per se stesso.
Buona musica a tutti
Walter





Backstage, ventimila giorni di note e di storie

lunedì 23 settembre 2013

BACKSTAGE

ventimila giorni di note e di storie

In vendita in tutti i negozi virtuali del mondo, in versione cartacea e digitale dalla prima settimana di ottobre.




domenica 15 settembre 2013


…e non sono più “solo canzonette”.


Sono un musicista e faccio questo di lavoro ( da 50 anni) quindi, nel momento in cui non suono e non compongo, ascolto.

Devo dire che molto di quello che ascolto da un po’ di tempo, non mi convince (cerco sempre di utilizzare il meno possibile il verbo “non mi piace”, per il rispetto che porto verso tutti coloro che fanno il mio mestiere).

Non nego che ci sia ogni tanto qualche buona produzione e qualche buon pezzo, di quelli che ti fanno soffermare su un ascolto approfondito che per noi musicisti, solitamente è rivolto alle armonie, alla melodia e all’arrangiamento, ma tutto ciò sta diventando sempre più raro. Mi rendo conto perfettamente che di questi tempi è veramente difficile inventare qualcosa di nuovo e di stimolante ma questo non è un alibi sufficiente per rinunciare a tentare vie nuove.
Ma se le vie nuove non si trovano, allora che fare? Semplice (forse):  ripercorrere le vie precedenti cercando degli itinerari  alternativi o paralleli.

Nel caso della musica popolare ad esempio, il nuovo percorso potrebbe essere un approfondimento culturale di ciò che è stato già fatto. Mi spiego meglio: le canzoni o peggio ancora come termine le “canzonette”, sono nate come espressione popolare di un linguaggio semplice e leggero.

Questo succedeva agli inizi di questo percorso ma adesso, dopo oltre mezzo secolo di musica pop, si può e si deve alzare il livello di questa musica che non deve vergognarsi di essere “popolare” in quanto tale, ma cercare di ritagliarsi il giusto ruolo accanto alle altre forme di musica colta quali la musica classica ed il jazz.

Naturalmente, per fare questo si deve iniziare dal rimettere in discussione molte di quelle certezze che hanno contribuito fino ad ora, a costruire musica che avesse l’opportunità di essere commerciale ovvero di essere musica di largo consumo.

Niente di male e lungi da me l’idea di considerarmi un severo censore di quella musica che ha consentito di conseguire nel tempo ottimi risultati a chi l’ha composta, realizzata, confezionata e venduta.

Oggi però le cose sono cambiate completamente, i meccanismi che fino ad ora hanno funzionato, sono completamente sparigliati e quindi ci si deve o ci si  dovrebbe domandare se non sia il caso di tentare appunto, nuovi percorsi musicali.

Riprendendo il concetto precedente, sono convinto che questo farebbe sicuramente del bene alla musica e probabilmente aprirebbe nuove strade e nuove alternative a quella che ancora oggi molti continuano a definire musica “leggera”.

Ebbene, c’è qualcuno che da un bel po’ di tempo ha capito questo e sta cercando di portare avanti un lavoro di evoluzione della nostra musica in tutte quelle componenti che formano un brano moderno: armonia, melodia, testo e struttura.

Sto parlando di Claudio Baglioni e della sua nuova produzione iniziata con il brano “Con Voi” in questo nuovo percorso a tappe attraverso  il quale Claudio ci sta conducendo per mano, dentro al suo nuovo lavoro.
Brani nuovi, alcuni più tradizionali ed altri particolarmente innovativi, ma tutti sicuramente fuori da quelle regole che abbiamo citato  precedentemente. Brani lunghi, quasi tutti oltre quei tempi massimi imposti  (!?!?) dalle regole della discografia e delle radio. Solo per questo “hats off” al lavoro di Baglioni! Una vera  e propria piccola rivoluzione portata avanti con una determinazione, coerenza ed onestà artistica assolutamente rare nel panorama musicale italiano.

Ma Claudio non si è fermato solo a questo. Nella sua continua ricerca armonica e melodica, peraltro iniziata già dai tempi di “Oltre”, il capolavoro della musica italiana degli ultimi 25 anni,  Claudio ha probabilmente raggiunto un risultato compositivo che, se non analizzato con attenzione, potrebbe passare inosservato ai  meno attenti: le sue canzoni sono diventate dei veri e propri gioielli di strutture compositive, che pur mantenendo una fruibilità a livello popolare, hanno oramai una dimensione che non può più essere configurata nella semplice denominazione di “canzone”.

Per tutti, le mie preferite:

E noi due là
In un’altra vita
Con Voi
Dieci Dita
L’ultima cosa che farò
In cammino
Va tutto bene
E chi c’ammazza

          Per i musicisti: consiglio una analisi attenta ed approfondita delle armonie, delle melodie e delle strutture dei brani che ho elencato.
          E a questo punto posso affermare con certezza che in questo caso:
          “non sono più solo canzonette”.







sabato 8 giugno 2013

DIECI DITA di Claudio Baglioni

Ancora una volta, un assoluto bisogno di verità e di chiarezza.
L'argomento questa volta è "Dieci Dita" il nuovo brano di Claudio Baglioni.

In giro per la Rete, ho letto cose molto buffe ed inesatte a proposito di questo brano.
Molti fanno riferimento al brano "A Whiter Shade Of Pale" dei Procol Harum come se questo fosse una sorta di "plagio".

Ebbene cominciamo a spiegare qualcosa:

Nella musica cosiddetta "leggera" (termine che ho  tolto dal mio vocabolario, sostituendolo con "musica moderna") si possono identificare due componenti fondamentali:

La Melodia e l'Armonia.

La prima, è quella che ti permette di riconoscere una canzone da un'altra, di cantarla con la tua voce e di ricordarla nel tempo.
La seconda ovvero l'Armonia, (tutto ciò che sta sotto alla voce del cantante) è quella che evoca le sensazioni più belle nell'animo dell'ascoltatore: emozione, allegria, tristezza, gioia.

Dunque, l'armonia è composta dagli accordi (i non addetti ai lavori mi perdonino, ma non riesco a spiegare senza utilizzare alcuni termini tecnici) i quali sono a disposizione di tutti coloro che compongono, a tal punto che io spesso nei miei libri li definisco "patrimonio dell'umanità"!

Ebbene, questi "accordi" sono tanti , ma sono un numero finito: questo significa che molte canzoni, sono composte sulla base di accordi comuni e tutto ciò è assolutamente normale.

Se infatti ripensiamo alle bellissime canzoni degli anni '50 cantate da Paul Anka, Neil Sedaka, Elvis Priesley, Pat Boone e tanti altri, potremmo riascoltare accordi simili nella maggior parte delle canzoni degli artisti che ho citato.
Ciò vuol dire che c'è in atto un plagio? Assolutamente no!! Sono solo stati utilizzati dei "giri armonici " (ancora perdono...) simili che hanno prodotto melodie completamente diverse l'una dall'altra.
Potremmo citare tantissimi altri brani che hanno strutture armoniche simili anche a livello nazionale:
Il Cielo in una Stanza (Gino Paoli), La Gatta (Gino Paoli), Ti amo (Umberto Tozzi), Tu (UmbertoTozzi) ... ma l'elenco potrebbe andare avanti ancora per molto.

Dunque il caso di Dieci Dita di Claudio è esattamente lo stesso: ovvero, l'utilizzo, nella sola strofa,  di una progressione armonica "discendente" simile a tanti altri brani fra i quali "A Whiter Shade Of Pale" (Claudio stesso, geniale utilizzatore dell'armonia moderna, aveva già utilizzato situazioni armoniche simili in altri suoni brani) con una melodia assolutamente diversa, personale e riconoscibilissima nel suo stile compositivo.

Se poi la nostra analisi estetica si dovesse occupare anche dell'inciso, allora il discorso sarebbe ancora più elaborato e complesso: un inciso con una melodia struggente, paragonabile, senza falsi pudori, alle più belle melodie operistiche (Puccini, Mascagni ecc.)... ma questa è un'altra storia ed avrò occasione di poterla spiegare approfonditamente.

Sempre e solo per il bisogno di verità

Buon "Dieci Dita" a tutti voi.






martedì 21 maggio 2013

Un Concerto Privato ovvero un "Concerto Firmato"

   Da sempre, ho provato una leggera invidia verso i creatori di moda che poi hanno la possibilità di "firmare" le loro creazioni quindi dare un valore aggiunto alla propria creatività.

Nella musica questo non è possibile: si, è vero che quando scrivo un pezzo e lo deposito alla SIAE, lo devo necessariamente firmare quindi sono l'unico creatore di quella melodia, ma non è la stessa cosa.

Semplicemente perchè il mio brano, subito dopo, potrà essere suonato, arrangiato, editato e stravolto da tutti coloro che lo desiderano quindi l'opera di creatività rimane mia ma la realizzazione sonora e quindi ciò che arriva agli orecchi del fruitore finale (ovvero il pubblico) può cambiare molto.

In realtà invece il Concerto Privato  si può definire un vero e proprio "Concerto Firmato": infatti, ciò che io suono, racconto, dedico durante il concerto, è rivolto solo ed esclusivamente a quella persona che lo avrà scelto (quindi acquistato) e che al termine, riceverà un file mp4 unico e personale che potrà tenere in archivio mostrandolo solo alle persone che avrà scelto proprio come un quadro, un gioiello o un mobile d'autore.

Quando ho immaginato il Concerto Privato, non ho pensato a tutto questo, ma facendo qualche riflessione sono giunto a queste conclusioni: forse questo è l'unico modo per poter "firmare" la propria musica e la propria creatività comprendendo in questa firma il "suono", il "testo" e le "immagini".

Benvenuti quindi al mio "Concerto  Privato Firmato"

CONCERTO PRIVATO "FIRMATO"








giovedì 9 maggio 2013

Un nuovo giorno o un giorno nuovo

....così scriveva Claudio Baglioni nel suo disco "La Vita è Adesso" del 1985. Precursore, come sempre,  anticipatore degli umori della nostra società, sempre in evoluzione, in ebollizione e giustamente in trasformazione.
Noi potremmo trasformare la frase in "Un nuovo mondo o un mondo nuovo"

Ma, avrebbe Claudio (ed anche noi) potuto immaginare in quale direzione il mondo sarebbe andato?
No, sicuramente ne lui ne nessun altro avrebbe potuto ipotizzare un mondo così come ce lo ritroviamo adesso "fra le mani".
Si potrebbe dire una frase un po' banale ma reale: "è molto difficile vivere oggi"!
difficile vivere.... difficile trovare un lavoro, difficile essere genitori ma difficile anche essere figli, difficile fare il proprio lavoro, difficile comunicare le proprie emozioni, difficile tutto....
Lascio le disquisizioni psicologico/filosofiche a coloro che ne sanno molto più di me (mia figlia Linda in questo momento sicuramente starà sorridendo...) e cerco di tornare con i piedi per terra.
Difficile anche fare i musicisti/artisti!
Quando tutto ciò che fai nel tuo lavoro, dipende dall'audience di un programma televisivo, nel quale persone che potrebbero avere un buon talento, vengono "fagocitate" nel meccanismo tritacarne della TV e di conseguenza dell'audience, quando tre o quattro mesi di televisione sostituiscono anni di gavetta sul palcoscenico, quando il primo album, secondo i media, ti fa già doventare un Big. allora evidentemente tutto è oramai fuori controllo.

Il disco, un tempo obbiettivo da raggiungere faticosamente, è diventato la cosa più semplice da realizzare.

L'esperienza live, è trasformata da una serie di passaggi televisivi, confezionati, caramellati, edulcorati e organizzati perchè tutto sia perfetto.

La cultura ovvero la conoscenza approfondita della tua materia, ovvero la musica, è affidata ai "couch" che sembrano degli stregoni che tutto sanno e tutto possono.

Ebbene, questa è la realtà.

Ho visto il documentario/film su John Lennon, andato in onda domenica sera su RAI 5.
una delle cose più belle che abbia mai visto negli ultimi anni.
La storia di John è incredibile ma è anche qualcosa che ti fa riflettere.
Il suo più bel disco, "Double Fantasy" è arrivato quando John aveva raggiunto i suoi 40 anni. Una maturità artistica assolutamente incredibile. Un tranquillità emotiva, emozionante. Un disco che è e sarà  storia della musica.
Ed infatti, John un po' di gavetta ne aveva fatta!! Diciamo almeno 20 anni, di cui ben 8 in quel complessino che si chiamava "I Beatles". Sarà stata sufficiente?

WS