
Io non so se potrà servire a qualcosa; sicuramente non risolverà niente, almeno momentaneamente ma..... mi piace tantissimo l'idea :-)

Ciao, sto facendo una prova di tecnologia.
Tutto ciò che sto dicendo in questo momento viene trascritto dal mio computer in tempo reale e questa cosa mi sembra assolutamente fantastica.
Ma finiremo di scrivere anche al computer e dimenticheremo quindi completamente come si fa a scrivere sia a mano che su una tastiera?
Io credo che si debba utilizzare la tecnologia in maniera intelligente; ho sempre pensato infatti che sia molto bello scrivere a mano su un foglio e poi portare ciò che abbiamo scritto, direttamente sulla tastiera di un computer.
In questo caso noi possiamo fare una cosa ancora più interessante: possiamo cioè saltare la parte intermedia di questa evoluzione tecnologica; mi spiego meglio: credo sia bellissimo scrivere su un foglio, su un taccuino, su una moleskine, su qualsiasi cosa sulla quale noi possiamo scrivere attraverso la nostra penna, la nostra matita, la nostra biro e poi a quel punto possiamo saltare completamente la parte di digitazione sul computer e parlare al computer il quale avrà il compito di tradurre poi ciò che noi abbiamo letto!
Mi sembra un uso, diciamo così, intelligente di tutta la tecnologia, senza dover abbandonare la parte più umana della comunicazione ovvero la scrittura su un foglio del nostro pensiero.
Tutto qui: devo dire che mi sto divertendo e sto risparmiando molto tempo, anche se, grazie al mio lavoro di pianista, sono avvantaggiato nella digitazione su una tastiera.
Alla prossima (... adesso vado a rileggere per controllare gli eventuali errori :-)
Con l'occasione vi ricordo la prima puntata di Life In Music, che andrà on line in diretta, Domenica 10 aprile alle ore 21,30

...piove e come al solito c'è chi impreca, chi si bagna, chi scivola, chi alza gli occhi al cielo... ma c'è chi trasforma un pomeriggio di pioggia in pura poesia:
Guardo
tra le gocce
rimaste sul vetro
perline souvenir
ricordo di un viaggio
dal cielo alla terra.
Chiudo un occhio
poi l'altro
a prendere la mira
centrandole con lo sguardo.
Ognuna è una lente
con grado e colore diverso.
Dietro il panorama cambia
si gonfia
si storce.
Le cose non sono le stesse...
Le linee dei tetti
le cime degli alberi
l'orizzonte
si muovono a onde
s'incapricciano
si avviluppano
in metamorfosi liquide
di paesaggi fantastici.
Sono chiuso in casa
e dentro me
da un po' di tempo.
Mali di stagione
malie di un momento
e rimedi di sempre.
Un covo, una tana, un riparo.
Coprirsi, proteggersi,
forse nascondersi.
Dal resto, dal fuori,
da ciò che succede.
Tra i fatti di ieri
le storie di oggi
i dubbi di domani
che spesso si assomigliano tanto.
Ora è comparso persino
uno strappo di sole.
Non abbastanza per rischiarare
e neanche chiarire.
Tutto sommato
se ne può fare a meno.
In questo turno di pomeriggio
si va meglio senza.
Talvolta la pioggia all'esterno
è il posto in cui stai più bene
e più al sicuro.
E poi ti basta sbirciare
attraverso le gocce
e nel silenzio del cuore
e muto osservare
il tuo mondo mutato.
Come ti pare.
Serve solo
un po' d'acqua di nuvole.









