giovedì 9 maggio 2013

Un nuovo giorno o un giorno nuovo

....così scriveva Claudio Baglioni nel suo disco "La Vita è Adesso" del 1985. Precursore, come sempre,  anticipatore degli umori della nostra società, sempre in evoluzione, in ebollizione e giustamente in trasformazione.
Noi potremmo trasformare la frase in "Un nuovo mondo o un mondo nuovo"

Ma, avrebbe Claudio (ed anche noi) potuto immaginare in quale direzione il mondo sarebbe andato?
No, sicuramente ne lui ne nessun altro avrebbe potuto ipotizzare un mondo così come ce lo ritroviamo adesso "fra le mani".
Si potrebbe dire una frase un po' banale ma reale: "è molto difficile vivere oggi"!
difficile vivere.... difficile trovare un lavoro, difficile essere genitori ma difficile anche essere figli, difficile fare il proprio lavoro, difficile comunicare le proprie emozioni, difficile tutto....
Lascio le disquisizioni psicologico/filosofiche a coloro che ne sanno molto più di me (mia figlia Linda in questo momento sicuramente starà sorridendo...) e cerco di tornare con i piedi per terra.
Difficile anche fare i musicisti/artisti!
Quando tutto ciò che fai nel tuo lavoro, dipende dall'audience di un programma televisivo, nel quale persone che potrebbero avere un buon talento, vengono "fagocitate" nel meccanismo tritacarne della TV e di conseguenza dell'audience, quando tre o quattro mesi di televisione sostituiscono anni di gavetta sul palcoscenico, quando il primo album, secondo i media, ti fa già doventare un Big. allora evidentemente tutto è oramai fuori controllo.

Il disco, un tempo obbiettivo da raggiungere faticosamente, è diventato la cosa più semplice da realizzare.

L'esperienza live, è trasformata da una serie di passaggi televisivi, confezionati, caramellati, edulcorati e organizzati perchè tutto sia perfetto.

La cultura ovvero la conoscenza approfondita della tua materia, ovvero la musica, è affidata ai "couch" che sembrano degli stregoni che tutto sanno e tutto possono.

Ebbene, questa è la realtà.

Ho visto il documentario/film su John Lennon, andato in onda domenica sera su RAI 5.
una delle cose più belle che abbia mai visto negli ultimi anni.
La storia di John è incredibile ma è anche qualcosa che ti fa riflettere.
Il suo più bel disco, "Double Fantasy" è arrivato quando John aveva raggiunto i suoi 40 anni. Una maturità artistica assolutamente incredibile. Un tranquillità emotiva, emozionante. Un disco che è e sarà  storia della musica.
Ed infatti, John un po' di gavetta ne aveva fatta!! Diciamo almeno 20 anni, di cui ben 8 in quel complessino che si chiamava "I Beatles". Sarà stata sufficiente?

WS

1 commento:

Stefano Giorgi ha detto...

Walter, complimenti per aver fotografato la realtà d'oggi in pieno, sono totalmente d'accordo. Mi danno del pazzo quando dico le stesse cose, mi sento dire che "è sempre stato così" ma non ne sono convinto e queste righe confermano la mia teoria. Io ieri sera ho visto 2 documenti su Rai Storia: il primo riproponeva immagini e suoni ripresi da un regista a spasso per le vie di Milano nei giorni che precedevano il Natale 1983, il tutto condito da un accompagnamento musicale aggiunto ovviamente in seguito. La cosa che mi ha più colpito era lo sguardo delle persone, guardavano la telecamera con stupito interesse, come quello dei bambini che vedono per la prima volta qualcosa di nuovo. Adesso nel migliore dei casi direbbero "che c***o vuoi?" e nel peggiore tirerebbero picconate (tanto per essere attuali). Il secondo riproponeva testimonianze raccolte tra la gente che viveva nelle baracche di un acquedotto della periferia romana nel 1978 e che quando ha avuto la casa, da sempre sognata, si è organizzata per ritornare nelle baracche. Il ragazzo intervistato, 14 anni all'epoca, aveva una padronanza linguistica che nemmeno io avevo alla sua età.