lunedì 28 febbraio 2011

Q.P.G.A.


Q.P.G.A.: un acronimo, un po' buffo, forse anche un po' irriverente, visto che porta le iniziali di quella che è stata definita la Canzone del Secolo.


Mi ricordo che iniziammo ad usarlo, un po' in sordina, per una questione di comodità: era infatti molto più comodo da scrivere sulle nostre scalette, ovvero quei foglietti o cartoncini neri (nel mio caso scritti con pennarello argento) che di solito nascondiamo sul palco, o sotto a qualche tastiera: quasi un "gobbo" statico, severo, a ricordarci che "quel brano, arriva dopo quell'altro", che in quel brano devi utilizzare "quel suono, quella tastiera", devi cantare "quel coro, quella doppia voce" e via così....

Quando Claudio mi chiamò per propormi il lavoro di direzione musicale degli interventi degli ospiti e mi comunicò il titolo di questa opera monumentale ovvero Q.P.G.A., accettai con grande gioia e subito dopo mi vennero in mente le varie scalette dei vari tour, nel mio caso a cominciare dal famoso "E tu come stai?" del 1979, insieme agli Extra.

Q.P.G.A.: una vera e propria opera; monumentale? Forse; affascinante dal punto di vista della realizzazione, degli arrangiamenti, dei nuovi testi, delle nuove idee melodiche? Sicuramente!
E sicuramente, una ulteriore dimostrazione (se mai ce ne fosse stato bisogno) di quanto Claudio sia un artista che non ha mai avuto paura di rimettersi in gioco, di rivisitare le sue canzoni, anche quelle che gli altri (gli addetti ai lavori) sono soliti definire "intoccabili", proprio come Q.P.G.A. : riarmonizzare, stravolgere, de-strutturare, re-inventare: tutto ciò è stato fatto da Baglioni (e in alcuni casi anche dal sottoscritto), a cominciare da quella bellissima operazione che produsse nel 1986 il tour Assolo, poi il C.D. omonimo e poi Assolo. Non solo (album di spartiti dei brani contenuti in quel disco).

Rovistando nel mio hardislk ho ritrovato questa bellissima fotografia costruita dai fan di baglionifans.de che ringrazio e che vi ripropongo in questo post.

Tutto questo nell'attesa.....

Alla prossima




giovedì 17 febbraio 2011

Un piovoso pomeriggio di Febbraio...

...piove e come al solito c'è chi impreca, chi si bagna, chi scivola, chi alza gli occhi al cielo... ma c'è chi trasforma un pomeriggio di pioggia in pura poesia:


Guardo

tra le gocce

rimaste sul vetro

perline souvenir

ricordo di un viaggio

dal cielo alla terra.


Chiudo un occhio

poi l'altro

a prendere la mira

centrandole con lo sguardo.


Ognuna è una lente

con grado e colore diverso.


Dietro il panorama cambia

si gonfia

si storce.

Le cose non sono le stesse...


Le linee dei tetti

le cime degli alberi

l'orizzonte

si muovono a onde

s'incapricciano

si avviluppano

in metamorfosi liquide

di paesaggi fantastici.


Sono chiuso in casa

e dentro me

da un po' di tempo.


Mali di stagione

malie di un momento

e rimedi di sempre.


Un covo, una tana, un riparo.

Coprirsi, proteggersi,

forse nascondersi.

Dal resto, dal fuori,

da ciò che succede.


Tra i fatti di ieri

le storie di oggi

i dubbi di domani

che spesso si assomigliano tanto.


Ora è comparso persino

uno strappo di sole.

Non abbastanza per rischiarare

e neanche chiarire.

Tutto sommato

se ne può fare a meno.


In questo turno di pomeriggio

si va meglio senza.

Talvolta la pioggia all'esterno

è il posto in cui stai più bene

e più al sicuro.


E poi ti basta sbirciare

attraverso le gocce

e nel silenzio del cuore

e muto osservare

il tuo mondo mutato.

Come ti pare.

Serve solo

un po' d'acqua di nuvole.


(Claudio Baglioni, da Facebook)

martedì 15 febbraio 2011

Perchè Sanremo è Sanremo!!! (seconda parte)

(segue...)

Sanremo 1985:
in quell'anno non ero sul palco fisicamente ma lo ero emotivamente, perchè sapevo che Claudio Baglioni, avrebbe eseguito la sua canzone, "Questo Piccolo Grande Amore" premiata come la Canzone del Secolo: la sua esecuzione sarebbe stata rigorosamente live e in versione solo piano e voce!!.

Incredibile, in un periodo in cui imperava il playback, o l'aiuto della grande orchestra (recuperata da Pippo Baudo proprio in quella occasione) Claudio si lanciò nella sua solita sfida: davanti a milioni di persone e con il collegamento in diretta mondiale, ebbe la forza e la determinazione di cantare con il solo ausilio del suo pianoforte. Ebbene, durante quella storica esibizione, mi ricordo che le mie mani sudavano come se fossi stato sul palco insieme a lui.

Sanremo 1990, 1991, 1992; inizia la trilogia dei Sanremo "sull'Arno" come qualche giornalista scrisse: ebbene nel 1990 Marco Masini vinse nella categoria Giovani, nel 1991, vinse nella stessa categoria Paolo Vallesi, e nel 1992 Alessandro Canino, pur non vincendo, cantò la canzone che diventò la più popolare di quel Sanremo.
...e guarda caso erano tutti e tre miei allievi, nati appunto "sulle rive dell'Arno".

... ed ecco "perchè Sanremo è Sanremo!!!" anche per me
(segue...)

Perchè Sanremo è Sanremo !!!

E' vero: mai frase fu più condivisibile!
Odiato, avversato, ripudiato, criticato, mitizzato da sempre, da pubblico e artisti, Sanremo è qualcosa che esula da quella che si può definire una manifestazione canora/musicale: Sanremo è, e basta! Lascio però la parola ai 1000 e oltre giornalisti che in questi giorni verseranno fiumi di inchiostro (meglio dire che finiranno i loro polpastrelli sulle tastiere dei computer) per raccontarci anche questo Sanremo e tutti i Sanremo che ci saranno in futuro (?).

I miei ricordi di Sanremo, vanno indietro nel tempo, fino a quando da piccolino, a metà degli anni '50, vedevo Sanremo in televisione (solo il sabato naturalmente) e sognavo di essere su quel palco, ancora non sapevo se mi sarebbe piaciuto esserci come interprete, come direttore dell'orchestra, o come musicista.
Ci sono stati però dei Sanremo che mi hanno colpito profondamente ed hanno lasciato il segno nella mia mente.
Sanremo 1961: Celentano canta "24.000 baci": una vera rivoluzione sonora e di immagine.
Ad un concerto organizzato alla mia scuola media (Istituto dei Salesiani a Firenze) qualche settimana dopo eseguii 24000 baci, cantando in piedi al pianoforte, e in tre minuti diventai l'idolo di tutta la scuola: risultato; bocciato a giugno con la motivazione "tanto lui non studierà mai, lui fa il "musicista".....

Sanremo 1969: Lucio Battisti canta Un'avventura: l'inizio della carriera stupefacente di un genio italiano.

Sanremo 1983: eccomi finalmente su quel mitico palco, in veste di corista, anche se ero comunque il produttore e l'arrangiatore del brano "Amare te" di Riccardo Azzurri.
L'emozione era fortissima, è qualcosa che non si può descrivere se non lo si è provato personalmente. Quello poi fu un Sanremo molto molto particolare: pensate, su quel palco, un certo Zucchero Fornaciari, al quale avevo arrangiato qualche mese prima, la canzone con la quale si era presentato a Castrocaro; un Vasco Rossi giovanissimo, che all'uscita dal palco, si mise il microfono in tasca (i microfoni avevano il cavo a quei tempi) e fece crollare l'asta e tutto quello che gli stava intorno; e poi un Peter Gabriel che presentava Shock The Monkey, e che sbattè la schiena sul palco durante l'esibizione. Rientrò nel backstage quasi svenuto. E poi ancora, un timido Gianni Morandi che si riaffacciava al mondo dello spettacolo, dopo tanti anni di silenzio; gli amici toscani Pupo, Stefano Sani, Donatella Milani, si, un Sanremo veramente speciale per me :-)



(continua...)

sabato 12 febbraio 2011

Pensieri ad alta voce

Oggi ho pensato: "dovrei scrivere qualcosa per aggiornare il mio blog e la mia pagina su FB, ma non so cosa scrivere"... e poi ho realizzato che, le opportunità che ci mette a disposizione la Rete, sono fantastiche: poter scrivere e comunicare o meglio far arrivare i propri pensieri a coloro che ti seguono, è una occasione fantastica: ebbene, oggi non voglio scrivere cose importanti, e nemmeno voglio fare pubblicità alla mia musica: desidero solo stare in contatto con voi, e pensare ad alta voce....

"quante cose sono successe questa settimana.... tante, e come sempre alcune belle e altre brutte, anzi bruttissime..... il dramma della comunicazione totale è che ti mette al corrente di tutto quello che succede nel mondo e tu... certe volte ti senti inerme. Si, voglio dire che in certi momenti vorresti partire per andare ad aiutare coloro che hanno subito una ingiustizia, e poi subito dopo leggi qualcos'altro che ti fa talmente incazzare che vorresti partire per far si che le cose possano cambiare e poi... ti guardi allo specchio e ti vedi come sei, ovvero un semplice Don Chischiotte che rischierebbe di combattere contro i mulini a vento (tanti) di questa strana società e allora.... ti fermi e.... ti limiti a fare il tuo lavoro di musicista: piccola cosa rispetto ai problemi del mondo, ma meglio essere coerenti e fare bene il proprio lavoro che imbattersi in qualcosa di più grande...
questa sera sarò a cena con gli Antenati: che bello!!! I miei grandi amici musicisti che dopo 32 anni ho ritrovato e con i quali ancora oggi riesco a passare dei momenti fantastici, parlando di musica e di vita.
E pensare che per tantissimi anni non ci siamo più visti ne incontrati e poi.... come per miracolo, una sera è successo ciò che non era successo per 32 anni: ci siamo rivisti, siamo stati insieme, abbiamo riso e cazzeggiato come ai vecchi tempi ed era come se fossero passati 32 giorni: la musica, la nostra grande unica passione, aveva azzerato quel tempo immenso e in un attimo eravamo di nuovo noi, e solo n oi: GLI ANTENATI
ANTENATI REUNION
...e questo è ciò che succedeva quando gli Antenati suonavano live
ANTENATI LIVE

domenica 6 febbraio 2011

(segue) 1981: ...durante quel concerto accadde una cosa incredibile...


...a metà della scaletta, era prevista l'esecuzione del brano "Con tutto l'amore che posso", che Claudio avrebbe dovuto eseguire da solo, chitarra e voce.
Arrivati a quel momento, Claudio prese in mano la chitarra acustica, alzò il volume e mentre stava per cominciare a suonare, la chitarra emise un "larsen" fastidiosissimo (n.d.r. un forte rumore che impediva di utilizzarla).

Pazientemente, abbassò il volume in attesa che dal mixer, risolvessero il problema. Dopo qualche secondo, alzò nuovamente il volume ma il rumore c'era ancora, e forse più alto di prima, allora, preso da un comprensibile nervosismo (ricordiamoci che eravamo davanti a 20,000 persone e in diretta sulla RAI) scaraventò la chitarra a terra e cominciò a cantare, voce e..... niente!!
E' utile ricordare che a quei tempi, una esecuzione voce e niente, non era mai stata fatta durante un concerto pop, e sicuramente sarebbe stata una soluzione abbastanza inusuale se non imbarazzante.

Durante tutto questo tempo, noi musicisti, come da scaletta, alla fine del brano precedente, avevamo lasciato il palco per arrivare nel backstage in attesa della fine della sua esecuzione. Quando però io mi accorsi dell'enorme problema che si era verificato e del disagio di Claudio, mi girai indietro e mi tuffai nuovamente sul palco, chiamando a raccolta nel frattempo anche gli altri musicisti.
E qui iniziarono i primi problemi: appena al pianoforte, mi girai e vidi che gli altri musicisti non mi avevano nemmeno filato e se ne stavano tranquillamente nel backstage a fumarsi una sigaretta.
Ok, pensai, va bene lo stesso: e cominciai a suonare.......a suonare? Ma che cosa suonavo, se quella canzone non l'avevo mai suonata in vita mia? Come facevo a suonare se non conoscevo nemmeno gli accordi e la struttura?....
Terrore! Oramai non avevo via di scampo: si, perchè il pubblico, vedendomi arrivare al pianoforte, aveva ovviamente pensato che quella canzone fosse prevista con una esecuzione Piano e Voce: quindi se io fossi scappato nuovamente nel backstage ci avrei anche fatto la figura del matto :-)

Dunque che fare? Intanto iniziai a sudare freddo ed automaticamente, la mia adrenalina, che ormai scorreva a quintali nel mio sangue, mise in moto tutte le risorse che il mio cervello poteva attivare: fortunatamente sono uno di quei pochi musicisti fortunati che madre natura ha fornito di "Orecchio Assoluto": difficile da spiegare in poche parole (vedi Wikipedia) , comunque qualcosa che ti fa riconoscere i suoni e gli accordi anche se non hai uno strumento nelle mani, insomma una specie di benedizione che in quel caso fu la mia unica salvezza: orecchio, esperienza e determinazione, in qualche modo mi salvarono ed io riuscii a suonare quella canzone, senza averla mai provata precedentemente!

Mi ricordo che Claudio, appena sentì il pianoforte, si girò verso di me e mi sorrise; a quel punto io pensai "bene Maestro, oramai siamo in ballo, cerchiamo di ballare al massimo!!": la cosa funzionò perfettamente (credo ancora oggi che sia stato un piccolo miracolo) e nessuno si accorse di nulla.

Alla fine della esecuzione, il gigantesco applauso del pubblico del Palasport, mi fece risvegliare da una sorta di ipnosi nella quale mie ero ritrovato senza accorgermene.

Questa è stata per me in assoluto l'esperienza più incredibile che mi sia capitata da quando faccio il musicista, ma devo dire che siccome "tutto è bene quel che finisce in bene" , il rapporto con Claudio. sia artistico che d'amicizia, dopo quella esperienza, divenne ancora più forte e maturo.
Ecco la registrazione di quell'evento:
Con Tutto L'Amore Che Posso, 1981 live

sabato 5 febbraio 2011

1981

Girellando per Youtube (che io oramai definisco santo youtube :-), mi sono imbattuto in alcuni video che mi hanno riportato indietro negli anni.
Premesso che non sono un tipo che ama tornare indietro troppo spesso crogiolandosi nei ricordi e nemmeno amo trincerarmi dietro frasi tipo "prima era più bello, era meglio... ecc, non ho potuto fare a meno di soffermarmi su alcuni video che non mi era mai capitato di trovare..
Ebbene uno di questi si riferisce al tour che ho fatto con Claudio Baglioni nel 1981, "Strada Facendo"; le immagini sono state riprese da un concerto in diretta Rai, dal Palasport di Milano. Ma attenzione: sto parlando di un palasport immenso, che si ergeva accando allo stadio di SanSiro, e che adesso non c'è più perchè demolito molti anni fa.

Questo palasport, che non esito a definire "mostruoso" era grande quasi quando lo stadio ed infatti poteva contenere fino a 20,000!! persone: dovete però immaginare che 20,000 persone al chiuso fanno un rumore molto più assordante di 100,000 all'aperto quindi, quando quella sera di dicembre 1981, salimmo sul palco di quel palasport, il boato che usci immediatamente dalle 20,000 bocche del pubblico, assalì noi musicisti e Claudio, come un uragano, misto di rumore, di caldo, di umidita e di entusiasmo.
Mi ricordo che i brividi mi percorsero tutta la schiena, fino alla radice dei capelli....una emozione irripetibile, inebriante, quasi una droga psicologica che pompava adrenalina in tutto il corpo; mi ricordo anche che pensai "...e Claudio come farà a cantare, se prova quello che provo io adesso?
E infatti anche lui era nella stessa situazione. Ma come sempre succede in questi casi, iniziammo con grande forza d'animo: il pubblico era in delirio, il suono era fortissimo, l'entusiasmo alle stelle e via via quell'emozione incontrollabile divenne gioia pura, assoluta!
Guardando i video, noterete la felicità che pervadeva tutto il palcoscenico e non solo: un vero happening di musica, voci e cuori felici.
Medley acustico
ma durante quel concerto successe una cosa incredibile che vi racconterò la prossima volta....
(continua)