venerdì 23 agosto 2019

Il mio nuovo libro didattico

Eccomi, latitante da tempo, per merito o per colpa dei social, che oramai fagogitano in modo sempre crescente, il nostro tempo: Facebook, Instagram, Twitter, la fanno oramai da padroni e naturalmente tutto ciò produce un buon feedback pubblicitario e di immagine, specialmente per noi artisti indipendenti, ma... ripensando al mio primo website, che riuscii ad inaugurare in ottobre 1996 (!!) oggi ho avuto un po' di nostalgia dei vecchi tempi (buffo parlare di vecchi tempi a proposito di Internet) ed ho deciso di scrivere nuovamente nel mio blog, anche se so per certo che sarete in pochissimi a leggerlo. Pazienza! Voi che in questo momento state leggendo, beccatevi un sincero "GRAZIE"



da parte mia e andiamo avanti.

Il mio nuovo libro didattico 

Ci sto lavorando da più di un anno e finalmente sto vedendo la fine del lavoro. In realtà, la parte "scritta" del libro, ovvero testo ed esempi musicali, è gia pronta da qualche settimana; adesso sto invece lavorando alla realizzazione audio di tutti gli esempi ed esercizi che sono contenuti nel libro stesso. E' un lavoro importante e abbastanza complicato, ma sto procedendo senza intoppi quindi sono sicuro di mantere il mio progetto di uscita del libro. La data? Già non siete obbligati a saperlo anche se io l'ho già scritto sulle mie pagine social, comunque la data è: Venerdi 25 Ottobre 2019.

Chi te l'ha fatto fare... mi ha detto qualche tempo fa, un mio amico.
Semplice: a gennaio saranno esattamente 50 anni della mia  didattica rivolta al pianoforte moderno. Ebbene ho pensato che sarebbe stato bello festeggiare con un grande evento, ma non solo. Riflettendo su questi 50 anni, mi sono resoconto di come si sia evoluta la musica popolare moderna. Ripensando poi al fatto che il mio primo libro didattico importante è uscito a novembre 1987, sono passati quindi ben 32 anni da quella uscita. La cosa bella è che il libro sta ancora vendendo bene, (e questo mi sembra veramente incredibile), ma di cose in più da spiegare, ce ne sono oramai tantissime, considerando anche che la nostra musica è in continua evoluzione quindi... una mattina mi sono guardato allo specchio e come sempre mi succede in questi frangenti,  ho deciso:   


Dopo ben 8 libri didattici, scritti in un arco di tempo compreso fra il 1985 e il 2010, mi sono posto una domanda: se dovessi riscrivere oggi, per esempio, uno dei miei libri più fortunati ovvero il “Metodo per Pianoforte Pop- Rock”, lo riscriverei esattamente uguale?
E come è cambiata la musica moderna, in questi 35 anni?
Hanno ancora valore le mie “consuetudini” didattiche (nei miei testi non ho mai usato infatti la parola “regola”) nella musica degli anni 20 del terzo millennio?

Queste e tante altre domande hanno iniziato a frullarmi da un po’ di tempo nella mente, finché una mattina, come regolarmente mi è accaduto in questi frangenti, mi sono guardato allo specchio ed ho preso una decisione: scriverò un altro libro, che terrà conto delle cose che ho già scritto, ma che sarà rivolto in particolare alla scoperta e alla analisi delle nuove influenze musicali degli ultimi anni, attraverso il quale potrò condividere, cosa che ritengo veramente molto importante, tutta la mia esperienza didattica che ho potuto immagazzinare nei 50 di insegnamento della musica moderna. 
(tratto dalla prefazione del mio nuovo libro dal titolo............................)

Ok, vi saluto al volo, vi ringrazio per avermi letto e vi do appuntamento alla prossima volta che sicuramente sarà prima della uscita ufficiale.
Buone note a tutti.

Walter Savelli Official su FBwww.facebook.com/waltersavelliofficial

venerdì 6 ottobre 2017

UNA VERA UTOPIA: il Rinascimento culturale degli anni 20 del terzo millennio

OK, sono un ottimista e chi mi consce sa bene che lo sono sempre stato, ma in questi ultimi anni, le mie convinzioni sull'ottimismo si sono via via affievolite.

Troppi eventi drammatici hanno messo a dura prova le mie certezze fino ad arrivare quasi ad aver paura del futuro.
Questa mattina però, mi sono svegliato con un pensiero fisso. E' possibile fare qualcosa per porre fine a questo disfacimento della società attuale? E se fosse possibile, chi sono io, nel mio piccolo, in quanto  essere umano e parte di questo mondo,  ad avere un potere per ottenere un cambiamento?

Nessuno! Solo un piccolo uomo, che cerca di ribellarsi ad una deriva di questa società, che non promette niente di buono per il futuro anzi...

Ma qualcosa posso fare: esattamente come quando si entra in una cabina per votare. Uno, nessuno o centomila? Quest'"uno" quindi vale qualcosa e allora, perchè non provarci?

Ho  cominciato ad immaginare un sorta di "Rinascimento culturale" degli anni 20 del nuovo millennio. Arte, Cultura, Bellezza, e non solo; onestà, sincerità, rispetto (per noi, per gli altri, per la terra intera), coerenza, coraggio... se ognuno iniziasse perlomeno a provarci, forse qualcosa si potrebbe muovere, almeno per dare un esempio positivo a coloro che avranno fra pochi anni in mano le redini del nostro mondo cioè i nostri figli ovvero i "Millennians"

Sono un genitore con tre figli. Quando nacque la mia prima figlia, avevo solo 23 anni,  ebbi paura di non essere in grado di sostenere questa grande responsabilità e cercai di  scoprire un modo per imparare.
Quando nacque la mia seconda figlia, alle mie paure di genitore, si aggiunse il terrore di non essere inparziale nel dividere il mio amore di padre.
Quando nacque il mio terzo figlio, capii che non c'era nessun metodo da seguire e nessun insegnante da ascoltare. L'unica vera strada da seguire era solo ed esclusivamente la mia Coscienza.

Compresi allora che era il mio esempio, di padre e di uomo, l'unico modo per cercare di essere all'altezza di un compito così difficle ed importante. Non so se sono riuscito in questo percorso, ma osservando i miei figli, con la loro lealtà, onestà, coraggio e determinazione, posso immaginare di aver comunque raggiunto un risultato del quale essere fiero.

Ieri, ho provato a fermarmi con l'auto, ogni volta che vedevo appena avvicinarsi un pedone sulle strisce. Ebbene, i sorrisi che ho ricevuto, mi hanno egregiamente ripagato dagli accidenti ricevuti da qualcuno degli automobilisti che mi seguivano, evidentemente non propensi a "gettare via" quei 9/10 secondi di attesa della loro vita. Ed io ripartivo sorridendo, anzi...ridendo.
Buona vita a tutti


"And in the end, The love you take is equal to the love you make"  (Beatles) 

domenica 19 febbraio 2017

Mi ero quasi dimenticato della sua esistenza

   Già, nonostante l'uscita del mio album "Accordi Imprevedibili, parafrasi musicali omaggio a Claudio Baglioni", nonostante le nuove idee di comunicazione come ad esempio "Ascoltiamoci" e tante altre cose nate in questi ultimi 12 mesi, ebbene, mi ero quasi dimenticato di avere un sito e un blog sul quale scrivere e tenere i contatti con tutti coloro che mi seguono. Mi sono domandato il perchè ma non ho trovato una risposta univoca. 
   
   In realtà la velocità con la quale si evolve la tecnologia e tutto quello ad essa collegato, sia dal punto di vista software che hardware ( social, smartphone, tablet ecc.) è enorme, oserei dire eccessiva. Si, perchè quando non si riesce più a seguire questa evoluzione inarrestabile, pur lavorandoci a tempo pieno, significa che sta succedendo qualcosa che sfugge al nostro controllo. 

   Ripensando a molti anni fa, non ho potuto fare a meno di ricordare che il mio primo website, fu realizzato addirittura in ottobre 1996 (prima dei social, prima di Google, prima di Youtube, prima del wi-fi, prima di ogni altra cosa che adesso utilizziamo senza nemmeno pensarci). Ciò significa che sono in Internet, da oltre 20 anni, e dovrei essere uno dei maggiori esperti di questo nuovo mondo. In realtà ne so molto, e molto in questi anni, ho sperimentato, ma tutto ciò non è servito a vaccinarmi contro la folle corsa all'upgrade. Senza approfondire questo argomento, e senza voler stancare colui che ha deciso di leggermi, vorrei solo dire che oggi comunque mi sono divertito ad aprire di nuovo la mia pagina blog, e a scrivere queste poche righe. 

   Sono anche curioso di vedere quante saranno le persone che avranno la voglia, il tempo e la pazienza di leggermi e magari anche di lasciare un proprio commento. Ok, a questo punto non mi resta che aspettarvi ed eventualmente leggervi. 
Prometto che lo farò con attenzione e con soddisfazione.
#accordiimprevedibili #pianoforte #millegiorniditeedime #lifeinmusic #wings #claudiobaglioni #italianmusic

Ed ora, visto che sono un artista indipendente, un po' di sano marketing:

Il mio ultimo lavoro, del quale vado particolarmente fiero:
ACCORDI IMPREVEDIBILI parafrasi musicali omaggio a Claudio Baglioni

mercoledì 14 ottobre 2015

COSI', COME S(U)ONO... e MYSELF

                                       
"COSI', COME S(U)ONO...  e "MYSELF"

Perché due progetti usciti nello stesso periodo?

Potrebbe sembrare un errore di marketing. Sappiamo benissimo che quando esce un nuovo progetto, tutto l'impegno promozionale deve essere costantemente rivolto alla nuova uscita.
Ebbene, in realtà i due progetti sono uniti da una logica precisa.

   Nell'ultimo capitolo del libro, ho affrontato l'argomento della  "estetica della musica"; inutile adesso tentare di raccontare in poche righe,  ciò che mi auguro di aver spiegato approfonditamente in quel capitolo.  Sta di fatto che le ultime quattro pagine, corrispondono ad una partitura manoscritta per pianoforte, relativa proprio alla mia esecuzione di Myself.

   Ebbene, a fine lettura, invece di riporre il libro in una scaffalatura insieme a tanti altri, magari dimenticandolo per qualche anno (cosa che succede regolarmente anche al sottoscritto), si ha l'opportunità di tenerlo in mostra, aprendolo all'ultimo capitolo, esattamente davanti alle pagine della partitura stessa (leggendo quel capitolo, capirete sicuramente il perché). Naturalmente il brano "Myself" potrà essere comodamente ascoltato attraverso tutti i canali di streaming come Spotify, Deezer, ecc. oppure acquistato su Amazon.it, PlayGoogle.com, iTunes.

MYSELF su Spotify.it

Ma c'è qualcosa in più.

   Se non amate la partitura, potrete comunque tenere il libro chiuso, mettendo in mostra a quel punto, la copertina stessa che è stata realizzata da Luca Alinari, artista di fama mondiale,  una delle eccellenze italiane nel campo della pittura e dell'arte in generale. Sua è la firma in basso a sinistra, della copertina stessa.
La versione cartacea del libro, sarà disponibile a brevissimo, su amazon.it

Walter Savelli su Amazon.it


Vi auguro una buona lettura, sperando di farvi sorridere ancora una volta.

Walter





venerdì 11 settembre 2015

NON LEGGETE!!

Buffo vero? Iniziare un post con la frase "Non Leggete!" potrebbe sembrare un nonsense ed invece l'ho scritto proprio per creare una piccola provocazione.

Qualche giorno fa, su Twitter ho scritto una frase tipo" Se metto una foto ricevo centinaia di I Like; se invece scrivo qualcosa che credo sia importante o almeno utile da leggere, il risultato è: Vuoto Assoluto! Solo una persona mi ha risposto, scrivendo una frase che riassume tutto: "tristezza assoluta".

Dunque: se non avete tempo, voglia, predisposizione in real time, o qualsiasi altro alibi, non leggete ciò che sto scrivendo.
Se invece avete un po' di tempo, un po' di voglia, o siete semplicemente ben predisposti, allora leggete ed io ne sarò felice.

Capitani Coraggiosi: Claudio Baglioni e Gianni Morandi:

ho letto cose bellissime ed anche bruttissime su questo progetto, scritte da persone che ancora non avevano  ascoltato o visto qualcosa di questo concerto.

Ebbene, mi stupisco sempre per questi commenti.

Perché? Semplice, quando si organizza un concerto di quel livello, si pensa, si lavora, si immagina, si idealizza, si inventa, si organizza, insomma si fanno un sacco di cose che prevedono un immenso lavoro da parte di tutti gli attori:
Artisti, Musicisti, Arrangiatori, Produttori, Fonici, Tecnici, Impresari, e via così.
Ebbene, il risultato potrebbe essere: Fantastico, Bello, Carino, Buono, Gradevole, Sufficiente, Insufficiente, Sgradevole, Bruttissimo. Ebbene, è comunque e sempre un risultato!
E' comunque e sempre qualcosa che ha messo in moto:  professionismo, esperienze, creatività, coraggio, determinazione.
Il risultato può essere uno degli aggettivi che ho menzionato precedentemente, ma.... comunque è qualcosa che ha messo in movimento attività e competenze.

Provate a pensare se nessuno facesse niente solo per paura di non riuscire, come sarebbe il mondo?

Il mio nuovo libro:

E' terminato! Nove mesi di lavoro, di dubbi, di incertezze ma... è finito ed io ne sono soddisfatto.

Ogni volta che mi metto a scrivere mi domando sempre se sia giusto o no. Io sono un musicista/compositore quindi perché devo scrivere un libro?
Perché tantissimi di voi che hanno letto "Backstage, ventimila giorni di note e di storie" me lo hanno chiesto? Forse....
Perché è bello arrivare (speriamo anche questa volta) in classifica su Amazon, e vedere la copertina del proprio libro accanto magari ad altri autori molto più famosi ed importanti del sottoscritto? Forse...
Ma non solo. Ho scritto semplicemente per la mia voglia irrefrenabile di comunicare, di fare sapere, di far conoscere il perché di tante scelte fatte, durante il mio percorso artistico e umano.

Potremmo definirlo quasi una sorta di ricerca di condivisione, di approvazione, di accettazione, di plauso.... Forse....

Ma l'ho scritto e non vedo l'ora di farvelo leggere!

Grazie per avermi letto fino a qui.

A presto

Walter

P.S. se non avete letto con attenzione, non sentitevi in dovere di mettere "mi piace" sulle mie pagine. Fatelo solo se ... "mi piace" veramente! :-)

       Vi ringrazio comunque.






venerdì 13 marzo 2015

Libro o Partitura per Pianoforte?


 E' uscito il mio nuovo libro/partitura per pianoforte, del brano

"False Relazioni Cromatiche (Omaggio a Sergei Rachmaninoff)"

Si, lo so, molti di voi penseranno che è un libro solo per pianisti. In realtà potrebbe sembrare così ma voglio raccontarvi cosa succedeva in America alla fine dell'800.

Nacque in quel periodo un nuovo genere musicale chiamato "Rag Time" (da non confondere con il Reggae di Bob Marley & C.)

Il più famoso autore di questo stile fu Scott Joplin che fra gli altri compose un brano che diventò famosissimo: "Maple Leaf Rag" e lo spartito di questa composizione vendette addirittura 
1.000.000  di copie!!

Mi sono sempre chiesto se ci fossero  in America, un milione di persone in grado di suonare quel brano, assolutamente non facile. Sicuramente no, ma a quei tempi, una partitura musicale aveva una sua "bellezza" estetica. 

Quindi si acquistava una partitura per averla in casa, per appoggiarla su un pianoforte o anche sopra un mobile e per potersene fare un vanto da mostrare agli ospiti, così come un quadro, o un soprammobile di valore. 

Ebbene,  mi sono chiesto  per esempio (e non a caso..) che effetto farebbe, la partitura del mio brano, appoggiata in bella mostra.


E pensare che in questo caso, oltre alla partitura, si potrebbe leggere anche il racconto della genesi del brano stesso, che è iniziato nel lontano dicembre 1999 durante la prove di una famosa trasmissione televisiva dal titolo "L'ultimo Valzer", condotta da Fabio Fazio e Claudio Baglioni...

Buone note

Walter 

Acquista su Amazon.it "False Relazioni Cromatiche (Omaggio a Sergei Rachmaninoff)"




mercoledì 24 dicembre 2014

AUGURI

                              
Prima di tutto, Augurissimi di Buon Natale e Buone Feste a tutti voi che mi seguite fedelmente sulle mie pagine di Facebook, Twitter, Instagram e su questo Blog.

Cercherò di meritarmi ancora la vostra presenza, fiducia e amicizia: il 2015 sarà un anno di grandi novità  e di scelte artistiche molto importanti. Seguitemi e ne vedrete delle belle!

                 24 dicembre 2014: per me, una data speciale

Oggi però è anche una data importante per me: 24 dicembre 1964 - 24 dicembre 2014: 50 anni esatti dal primo giorno in cui sono salito su un palcoscenico. 
Sono felice di poter festeggiare questo giorno con voi e con tanti altri amici che hanno attraversato la mia vita artistica.
Grazie ancora, dal cuore
W la musica

giovedì 4 dicembre 2014

PUBBLICITA'

False Relazioni Cromatiche (Omaggio a Sergei Rachmaninoff)

In vendita su I-tunes e su Amazon.

False Relazioni Cromatiche (Omaggio a Sergei Rachmaninoff) su Itunes

False Relazioni Cromatiche (Omaggio a Sergei Rachmaninoff) su Amazon.it

Oppure in streaming gratuito su

Walter Savelli – False Relazioni Cromatiche (Omaggio a Sergei Rachmaninoff) Spotify.it




Tutti i libri di Walter Savelli sono acquistabili on line su Amazon.it

I libri di Walter Savelli su Amazon.it




E l'idea più innovativa: il Concerto Privato on line di Walter Savelli

Concerto Privato On Line

Per il 31 dicembre 2014. ancora uno spazio libero per festeggiare il capodanno con Walter Savelli e la sua musica.
per info: camilla@waltersavelli.it





sabato 20 settembre 2014

ENARMONIA, la nuova compilation in streaming

E' finalmente on line in streaming, la nuova compilation "ENARMONIA",


Si tratta di 8 brani che vanno ad aggiungersi agli altri 8 precedenti, contenuti nella prima compilation dal titolo "LIFE IN MUSIC".
Le due compilation possono essere ascoltate in streaming gratuito sui principali siti che offrono questo servizio  on line: Spotify, Deezer, Google Play ecc.

Ecco un link diretto per accedere ad ENARMONIA su due dei più importanti siti di streaming:
Walter Savelli su Spotify
Walter Savelli su Deezer

Ricordo anche a tutti i musicisti interessati, che tutti i brani contenuti nelle compilation posso essere "letti" musicalmente, nei due libri che portano lo stesso nome

LIFE IN MUSIC in tutti i migliori negozi di musica
ENARMONIA  acquistabile on line
Walter Savelli su amazon.it

Grazie a tutti e buona musica


venerdì 12 settembre 2014

UN ANNO DI "BACKSTAGE"

13 settembre 2013 - 13 settembre 2014

E' già passato un anno dall'uscita ufficiale di "Backstage, ventimila giorni di note e di storie".

Vorrei ringraziare uno ad uno tutti coloro che hanno letto questo libro e che hanno contribuito al successo di questo mio primo esperimento editoriale non didattico.

Non è ovviamente possibile quindi,  desidero utilizzare la mia pagina ufficiale per ringraziare tutti voi che lo avete acquistato e che lo avete anche pubblicizzato nelle vostre pagine di FB.

Grazie di cuore, e... credo che questo sia solo l'inizio :-)

Nel frattempo ho realizzato una nuova compilation su Spotify, contenente una parte dei brani che ho citato o raccontato nelle pagine di Backstage.

Per festeggiare un anno di "Backstage" (citati nel libro...)

Grazie ancora e... let's stay in touch: "Enarmonia" sta arrivando...

Nell'attesa, ho estrapolato da "Backstage", uno dei momenti in cui forse,  mi sono divertito di più a raccontare:
___________________________________________________________________________


«Pronto, Walter?»
«Sì, Laura, sono io, come stai?»
«Benissimo, grazie. Ti chiamo per darti una bella notizia. Il mio caro cognato Paul sarà mio ospite per qualche giorno. Gli ho parlato nuovamente di te e del nostro lavoro che stiamo svolgendo insieme e gli ho domandato se gli avrebbe fatto piacere conoscerti finalmente di persona. Mi ha detto che sarebbe stato molto felice ed abbiamo quindi  definito una data. Sono orgogliosa di annunciarti che domani sera tu e Patrizia sarete miei ospiti a cena a casa mia con Paul e la sua compagna… pronto… Walter, ci sei ancora?».

C’ero, c’ero… ma solo fisicamente, perché nel frattempo la mia mente aveva sganciato e in un attimo mi ero ritrovato teenager, quando avevo ascoltato per la prima volta “Please Please Me”, il pezzo che mi fece conoscere ed amare i  Beatles immediatamente e per sempre. Da quel lontanissimo 1963 ne erano successe di cose nella mia vita, ma non avrei mai e poi mai immaginato ciò che mi sarebbe successo da lì a tre decenni: una cena con Paul Mc Cartney! Ancora oggi sembra impossibile; sembra un evento da Guinness dei Primati, ed invece è successo davvero, e dopo quel primo incontro ne sono addirittura avvenuti altri… Per spiegare meglio la storia, però, dobbiamo fare un passo indietro e ritornare al 1994.

 Era finito da poco il tour di Baglioni “Assieme” ed io ero rientrato nel mio mondo didattico ed avevo ripreso regolarmente le mie lezioni di musica moderna, i miei seminari e la composizione dei miei brani. Una mattina ricevetti una telefonata. Una certa signora Malcolm desiderava informazioni sulle mie lezioni di pianoforte moderno. Le fissai un appuntamento e dopo due giorni ci incontrammo al mio studio.  Fu un colloquio molto gioviale e divertente. Laura, questo era il suo nome, mi raccontò di essere americana, di New York precisamente, ma di aver eletto la Toscana, anzi, la campagna fiorentina, come luogo ideale per vivere con suo marito Donald. Parlammo di musica e di tante altre cose dopodiché le fissai la prima lezione.
Qualche giorno dopo, durante il nostro primo incontro didattico, venne fuori il nostro amore incondizionato per i Beatles e per tutta la musica inglese di quel periodo, ed alla fine della lezione, quando le preparai la notula per la mia parcella venne fuori che il suo nome completo era Laura Eastman sposata Malcolm. Ingenuamente, le feci notare la coincidenza del suo cognome, lo stesso della moglie di Paul Mc Cartney, che si chiamava, appunto, Linda Eastman: ebbene, in quel momento lei mi guardò negli occhi e mi confidò seria:
«Sì… ecco,  di solito non amo raccontare in giro questa cosa, ma visto che tu sei al corrente del mondo di Paul, devo dirti che  Linda Eastman in effetti… è mia sorella!!»
 Oddio!! Temevo di non aver capito bene! Non sapevo cosa dire: rimasi muto come un pesce per qualche secondo. Avevo davanti a me la cognata di Paul Mc Cartney e non riuscivo a crederci. Le devo essere sembrato un po’ matto quel giorno, ma rimasi ancora zitto per qualche attimo e poi, con la voce rotta dall’emozione, ma cercando disperatamente di sembrare rilassato, le dissi:
«Laura, non temere, conosco questo nostro mondo, non rivelerò a nessuno la tua parentela con Paul.»
 Lei mi ringraziò molto e fissammo la nostra seconda lezione.

Quel giorno, ed i giorni che seguirono, non riuscii a staccare la mente da questa strana, buffa, incredibile e imprevedibile coincidenza. Laura Eastman, cognata di Paul, figlia di Lee Eastman, uno dei più famosi avvocati americani, che era stato anche il legale di Paul, era diventata mia allieva!! Suonava ancora incredibile…

Le nostre lezioni proseguirono con regolarità ed il nostro rapporto umano si intensificò: diventammo amici ed ebbi molte volte l’occasione di essere ospite con mia moglie ed i miei figli a cena a casa sua. Conobbi così anche suo marito Donald, una persona veramente speciale, di grande cultura e spiritualità, ed il rapporto fra le due famiglie si intensificò sempre di più. Grazie a Laura, riuscii anche a mandare una copia di tutti i miei libri a Paul, e scoprii anche che lei parlava spesso al telefono con Paul e con sua sorella Linda, di tutto il lavoro che noi stavamo facendo nella musica. Era veramente entusiasta di tutto questo. Nel corso di quegli anni, ebbi occasione di constatare che la nostra amicizia si stava fortificando sempre di più, a tal punto che una mattina, dopo aver appena appreso da Paul, la drammatica notizia del  decesso di sua sorella Linda,  telefonò subito a casa nostra e fummo i primi a saperlo e a condividere il suo dolore.

 Durante quegli anni  avevo sempre coltivato segretamente in un angolino della mia mente, una speranza così incredibile che non riuscivo a comunicarla a nessuno,  se non a mia moglie ed a qualche amico intimo a cenni ed allusioni. La speranza era… di poter un giorno incontrare Paul e stringergli la mano facendogli sapere tutto quello che la sua  musica e quella dei Beatles avevano significato per me, per il mio mondo musicale e, perché no, anche per la mia vita privata!!  Certo però non mi sarei mai aspettato che quella mia flebile speranza si sarebbe trasformata in una certezza e che quell’incontro che io avevo immaginato di pochi secondi, sarebbe avvenuto durante una vera e propria serata a cena da Laura…


… Oddio, di  solito le serate a casa di Laura finiscono sempre al pianoforte… Succederà anche con Paul? … Ma allora devo ripassare tutto il repertorio dei Beatles e anche il suo? E come faccio a ripassare più di 500 canzoni in due giorni?...
E poi dovrò portare un regalino… E che si regala ad un Mito assoluto, che ha già avuto tutto dalla  vita? Uhmm… e se componessi una semplice melodia e gliela regalassi come qualcosa che nasce spontaneamente dal mio cuore e che non ha un valore se non esclusivamente emozionale?

Erano mille e più le domande che mi martellavano la mente quando andai a letto quella sera dopo aver saputo dell’incredibile, inaspettato invito. Ne parlai con mia moglie, anche lei ovviamente emozionata e un po’ preoccupata, come ogni donna, su quello che sarebbe stato l’abbigliamento più adatto per una cena fuori dagli schemi come quella. Il mattino successivo, mi misi al pianoforte con un entusiasmo incontenibile e dopo poco nacque una melodia sulla quale composi anche un semplice testo: anche il titolo nacque spontaneo. “Could it be a dream”: avevo realizzato il mio piccolo regalo per il grande Mito.

   …E finalmente il fatidico giorno arrivò. Era il 3 agosto 2000: avevamo appuntamento alle ore 20,00 a casa di Laura e Donald. Dovevamo percorrere una strada che conoscevamo benissimo, perché l’avevamo percorsa molte altre volte, ma quel pomeriggio partimmo con molto anticipo per non rischiare di arrivare in ritardo. Ebbene, durante tutto il tragitto mia moglie ed io non riuscimmo ad aprire bocca, immersi completamente nei nostri pensieri per quello che sarebbe successo da lì a poco. Arrivammo in modalità “fantozziana” addirittura 50 minuti prima dell’orario previsto e dovetti fermare la macchina, molto prima dell’ultimo sentiero che portava direttamente alla villa di proprietà degli Eastman. Passammo quindi ancora 50 minuti in compagnia del nostro silenzio, con gli sguardi che si incrociavano e le espressioni di gioia, di incredulità, di lieve preoccupazione che si sovrapponevano un secondo dopo l’altro. Finalmente, alle ore 19,58, rimisi in moto l’auto con il cuore che pompava come un mantice e percorsi gli ultimi 500 metri che ci dividevano da quell’incontro storico.
Mi rendo conto che coloro che non hanno vissuto appieno il fenomeno  “the Beatles” e tutto quello che comportò a livello mondiale, nell’evoluzione della musica e non solo, ma anche della moda e del costume di una società, troveranno forse difficoltà a comprendere tutta questa emotività per un incontro con una persona comunque reale, viva e vegeta. Ebbene, l’unico modo per fare un raffronto comprensibile potrebbe essere quello di immaginare ad esempio per un amante della Storia, un incontro a cena con Giulio Cesare, oppure con Alessandro Magno, o con Napoleone Bonaparte. Ecco, io credo che l’esperienza potrebbe essere simile… con la differenza che nel nostro caso, l’incontro sarebbe stato reale e con un personaggio fortunatamente, vivente.
«Come stanno i miei capelli?» mi domandò Patrizia prima di suonare il campanello.
«… Cosa? Ah sì… bene , bene, ed io? Sono a posto? La cravatta è ok? La camicia?»
«Sì, perfetto, suona pure il campanello»
Premetti il campanello del cancello di ingresso e contemporaneamente provai un brivido di emozione. Quel gesto stava dando l’inizio a quell’evento memorabile.
 La porta della villa si aprì quasi subito e Laura uscì fuori raggiante di felicità.
«Ciao carissimi, che piacere, siete veramente puntuali, grazie, entrate pure».
La serratura del cancello emise un sonoro “click” dimostrando di essersi aperta ed  io iniziai a spingere ma…. non succedeva niente. Guardai mia moglie e la implorai di aiutarmi. Spingemmo in due ma il cancello non si apriva. Panico! Che figura stavamo facendo! Non sapevamo neppure aprire il cancello!  Eppure eravamo stati lì decine di  volte,  ma che diavolo stava accadendo a quel dannato cancello?
Non stava succedendo niente!! Era la nostra emozione che ci aveva giocato il primo brutto scherzo della serata. Stavamo spingendo la parte immobile del cancello, mentre la parte mobile, si era già distaccata di pochi centimetri e stava aspettando che noi la spingessimo anche solamente con la punta di un dito per spalancarsi…
Beh, come inizio niente male! Chissà cosa sarebbe successo poi…

 Entrammo in casa e Laura ci abbracciò e ci baciò come sempre, mettendoci a nostro agio.
«Carissimi, Paul e Heather sono rientrati da poco e sono saliti in camera a rinfrescarsi ma… ecco, Paul che sta scendendo.»
Non riesco a descrivere il turbinio di emozioni e di pensieri che affollavano la mia mente in quel preciso istante.. Vidi come al rallentatore Paul che scendeva le scale e sorridendo veniva direttamente verso di me, porgendomi la mano e abbracciandomi come se fossi stato un vecchio amico. Io riuscii appena a bisbigliare alcune parole che mi ero preparato precedentemente.
«Hi Paul, you can’t imagine how I am  happy to be here… sorry for my English… I’m too  excited…»
«Oh, don’t worry Walter, your English will be better  than my Italian, for sure[1]».
E con la semplicità più disarmante, mi appoggiò un braccio sulle spalle e mi propose di andare nella veranda in giardino per un aperitivo che aveva preparato con le sue stesse mani. Un aperitivo con Paul Mc Cartney… un aperitivo che aveva preparato lui stesso… Il “film”, perché questo era per me ciò che stava accadendo in quel momento, si stava sviluppando ed io mi ritrovavo ad essere attore inconsapevole di una storia che sembrava scritta dalla penna di un romanziere. Ci sedemmo in giardino, davanti al suggestivo panorama di un infuocato tramonto nel Chianti, che solo coloro che lo hanno visto, possono immaginare, e da quel momento iniziammo a parlare, anzi, devo dire che iniziammo a raccontarci cose che avevano a che fare sempre e solo con la musica, la nostra musica ed io, fra lo sforzo immane di capire e quello di parlare, mi resi conto che la musica era veramente l’unico linguaggio che poteva in pochi secondi, mettere sullo stesso piano, il compositore  più famoso del mondo, con un musicista che viveva onestamente del proprio lavoro qual ero io.
Da lì a pochi minuti ci raggiunsero anche Laura, Patrizia e Donald e finalmente conoscemmo  anche Heather, la nuova compagna di Paul. 
La cena ebbe inizio,  e fra un piatto e l’altro (eccezionali), accompagnati da un vino bianco assolutamente fantastico che aveva portato in regalo Paul, i racconti e le gag continuarono ad essere i protagonisti della serata. Paul ebbe modo di raccontarci aneddoti della sua vita insieme ai Beatles ed in particolar modo insieme a John, assolutamente spassosi. Il suo modo di raccontare e di mimare la scena a mo’ di cartone animato, era fantastico. Ci stavamo divertendo da matti ed io stavo provando una gioia ed una sensazione di pace che difficilmente avevo provato nella mia vita.

Al termine della cena, erano quasi le 11, stava iniziando a raffrescare e decidemmo di rientrare in casa. Il salone, contiguo alla veranda, era uno spazio enorme che  ospitava l’oggetto più importante in quel momento, ovvero un bellissimo piano a coda Steinway, circondato da una serie di invitanti divani. Tutti si sedettero comodamente, mentre Paul, senza dire niente, si era avvicinato al pianoforte,  si era seduto e lo aveva aperto. Io, presi una sedia, e mi accostai vicinissimo, alla sua destra, sedendomi in maniera molto composta, come un ragazzino delle medie che sta per essere interrogato in latino.  A quel punto Paul, iniziò a suonare ed a cantare  ed io iniziai a tremare. Sì, a tremare per non so che cosa… emozione, gioia, incredulità,…. Stavo comunque tremando, ma la cosa non mi proibì di godermi quello “spettacolo” che stavamo vivendo tutti quanti noi. Dopo aver suonato e cantato tre pezzi, Paul mi guardò sorridente, si alzò dal piano e mi disse semplicemente:
«Ok, Walter, you play now».
«With pleasure[2]».
Mi alzai, mi sedetti al pianoforte e in una frazione di secondo, presi la decisione. Avrei suonato “Here, There and Everywhere”, con la speranza di aver fatto una cosa giusta. Ciò che accadde in quel momento si rivelò però, completamente fuori da ogni mia previsione. Appena iniziai a suonare ed a cantare quel brano, Paul si sedette accanto a me, sullo stesso sgabello, e dopo pochi attimi, iniziò a cantare con me, facendo la “doppia voce” sull’inciso del brano.  Andammo avanti così, cantando e cazzeggiando per un tempo che in quel momento mi sembrò un attimo. Suonavamo cantavamo, ci scambiavamo i ruoli, e qualche volta suonavamo a quattro mani, divertendoci da matti. Le quattro persone che ci stavano ascoltando,  Laura, Donald, Patrizia e Heather, avevano capito la magia che si era verificata in quel momento e applaudivano entusiaste, alla fine di ogni nostra esecuzione. Stavamo facendo un mini concerto privato per loro. Ad un certo punto, mi ricordai che avrei dovuto consegnare il mio piccolo regalo musicale a Paul: estrassi allora, il mio cd che avevo preparato con la massima cura, e prendendo il coraggio a quattro mani, glielo consegnai.
«Paul, I have a present for you. I composed a simple song for you because I want  you to know how I am happy to have met you this evening[3]».
Paul non si aspettava questo, e rimase un attimo sorpreso. Io non aspettai oltre, ed iniziai a suonare e a cantare quella semplice melodia che però era stata veramente dettata dal cuore  Alla fine del brano, Paul mi abbracciò con affetto, ringraziandomi e con un pizzico di commozione negli occhi.
 Anche questa volta la Dea Musica aveva svolto il suo ruolo. Due persone si erano appena conosciute e grazie ad essa avevano instaurato un rapporto che non è possibile definire “amicizia” ma che  probabilmente è qualcosa fatto di condivisione di emozioni,  di esperienze… questa è una cosa che non accade tutti i giorni.
A fine serata, ci facemmo delle fotografie, e mentre Patrizia ed io lasciavamo la casa, Paul si preoccupò molto della mia integrità fisica, domandandomi se mi sentissi pronto per guidare fino a casa visto che in tutto quel tempo, il vino era stato uno dei nostri fedeli compagni.
Partimmo, ed anche durante il viaggio di ritorno, né io, né mia moglie riuscimmo ad aprire bocca. Ciò che era successo ci sembrava ancora impossibile ed il film  nel quale eravamo inconsapevoli attori, non era ancora finito…



[1] “Ciao, Paul, non puoi immaginare quanto io sia felice di essere qui… scusa il mio inglese… sono troppo eccitato…”
“Oh, non preoccuparti Walter, il tuo inglese sarà sicuramente migliore del mio italiano”. (trad. dell’editor)
[2] “Ok, Walter, adesso suona tu”.
“Con piacere”. (Trad. dell’editor)
[3] “Paul, ho un regalo per te. Ho composto una semplice melodia perché voglio che tu sappia quanto sono felice di averti incontrato questa sera”. (Trad. dell’editor)






venerdì 11 luglio 2014

ONCE UPON A TIME n. 1

Un piccolo aiuto per approfondire:

01) Maple Leaf Rag: il più famoso Rag-Time di Scott Joplin, (autore che aveva inventato questo genere musicale, padre virtuale di tutta la musica popolare moderna). Il brano, nel 1899, vendette oltre un milione di copie... dello spartito!! Sicuramente però in America non c'erano un milione di persone in grado di leggere e di suonare qual brano, peraltro difficilissimo. Dunque? Semplice, era bello ed affascinante, (e oggi possiamo anche dire faceva "figo") tenere appoggiato sul leggio del pianoforte, lo spartito del brano. Della serie: "Il fascino estetico della partitura). (eventuale approfondimento su Wikipedia).

02) Stardust: uno dei più famosi "evergreen " (i famosi brani americani nati a cavallo fra la prima e la seconda guerra mondiale; scritto dal celebre compositore Hoagy Carmichael, che impiegò ben otto anni per comporre la canzone che lui voleva realizzare come la canzone perfetta.  Ancora oggi un cavallo di battaglia per cantanti ed esecutori jazz.

03) Singin' in the rain: storica, affascinante ed irripetibile canzone e colonna sonora dell'omonimo film del 1952 con Gene Kelly e Debbie Reynolds; forse il primo vero Musical della storia cinematografica. Un film da vedere assolutamente a patto di calarsi completamente nell'epoca e nel mood del periodo un cui fu girato (1952). (una mia personale considerazione: questo film ha il potere di farti riconciliare con il mondo, ed io lo guardo ogni anno in primavera. Dopo che lo avrete visto capirete il perchè).

04) Que sera sera (Whatevere will be will be) : dolcissimo brano cantato da Doris Day nel film di Hitchcock "L'uomo che sapeva troppo" del 1956, vincitrice di un premio Oscar.

05) Magic Moments: scritta da quel genio (allora giovanissimo) di  Burt Bacharach nel 1957 e cantata da Perry Como, diventò un successo planetario nel 1958: il 45 giri vendette decine di milioni di copie.

06) I've got you under my skin: un altro famosissimo "evergreen" americano, scritto dal grande compositore Cole Porter, nel 1936, ebbe una nomination agli Oscar, nel 1937. La versione più famosa è senza dubbio quella di Frank Sinatra (The Voice). * (una gag dei musicisti fiorentini, riporta la traduzione esattamente come segue: "C'ho i gatto sotto la pelle" :-) 

07) Bewetched, bothered and bewildered: "evergreen" americano, del 1940 facente parte della colonna sonora del film "Pal Joey" (1957) interpretato da Frank Sinatra e Kim Novak. Film divertentissimo e assolutamente da non perdere in particolar modo per tutti coloro che vivono di musica :-) Il brano, ha una particolarissima progressione armonica sulla strofa che lo rende assolutamente riconoscibile fino dal primo ascolto, anche senza la melodia.

08) I Got Rhythm: scritta da Gerschwin nel 1930 fu inserita come uno dei brani portanti nel film "Un Americano a Parigi" del 1951, diretto dal grande Vincent Minnelli (padre della famosissima Liza Minnelli).

09) Hallo Dolly: musical e film di Gene Kelly, del 1969, interpretato dalla bravissima Barbra Streisand e Walter Matthau: la canzone omonima è interpretata magistralmente da Barbra in una scena che ha fatto la storia del Musical.

10) Little Child:  versione "solo piano" dei uno dei brani contenuti nel mio primo EP su ITUNES, del 2005, che entrò primo in classifica nella categoria Pop, ed arrivò fino al secondo posto, nella classifica generale dei brani più venduti in Italia, nella estate del 2005 (Itunes, Walter Savelli "PIANO PIANISSIMO)
Walter Savelli – Little Child

Considerazioni:
ogni altra informazione può essere reperita su Wikipedia.  Il mio consiglio è quello di cercare i film che vi ho citato, e di vederli,  cercando di immergersi completamente, nel periodo sociale e storico in cui i film furono prodotti.
Buone note

Walter





lunedì 16 giugno 2014

"Blog or not Blog"

"this is the problem", così forse, potrebbe rispondere quel genio di W. Shakespeare, oggi, nell'era di Internet.

E siccome non posso chiedere il parere a "William" personalmente, ecco a pormi la fatidica domanda:

continuare a scrivere sul blog, oppure dirigere tutta la comunicazione sui social networks?

Ancora non ho ben capito quale sia la scelta migliore, ma nel frattempo, continuo a scrivere sul mio blog, divertendomi a rivelare tutti (o quasi) i miei pensieri di musicista "artista", del terzo millennio,  che si dibatte fra la necessità di "esserci" ovvero, essere sempre presente in tutti i media più importanti in quanto artista indipendente, e la necessità di reperire il tempo per lo studio, la composizione e l'indispensabile aggiornamento culturale. Non è facile!!
Sono comunque soddisfatto, perchè nonostante le difficoltà oggettive alle quali vado incontro ogni giorno, riesco a mandare avanti e quasi sempre a completare i miei progetti.

L'ultimo, ovvero Life in Music su Spotify; una grande soddisfazione, arrivata a 9 anni esatti dall'inizio della mia attività, quale artista indipendente, su I-Tunes (era proprio il 24 giugno 2005, quando comparve in vendita on line, il mio primo EP "Piano, Pianissimo".
Life in Music, è solo l'inizio di un percorso che mi porterà ad inserire tutta la mia musica in "streaming":

LIFE IN MUSIC SU SPOTIFY

Il penultimo, ovvero METAmorfosi: dopo il grande successo ottenuto durante le tre rappresentazioni di Roma il 23, 24, 25 maggio, ho il piacere di annunciare che lo spettacolo avrà ancora 12 rappresentazioni a Roma nel periodo 16 novembre - 30 novembre 2014

METAMORFOSI

Il più folle ed imprevedibile, ovvero il Concerto Privato on Line; un progetto immaginato quasi per scherzo e che sta prendendo campo, gradatamente ma inesorabilmente come alternativa al tradizionale concerto live, del quale vado particolarmente fiero.

CONCERTO PRIVATO ON LINE

Ultimo ma non ultimo, Backstage, ventimila giorni di note e di storie; a distanza di 10 mesi dalla sua pubblicazione, continua a balzare quasi quotidianamente nella classifica Top 100 della sezione musica di Amazon.it

BACKSTAGE, Ventimila giorni di note e di storie

...adesso è il tempo di studiare e di comporre....se volete, ogni tanto sono qui

Walter su TWITTER

let's keep in touch



lunedì 26 maggio 2014

METAmorfosi: il racconto di un sogno diventato realtà.... (to be continued :-)

...era il sogno di un "sognatore" che ci aveva coinvolti con il suo entusiasmo e l'incontenibile amore per la musica. E siccome noi di entusiasmo e di musica viviamo, non fu difficile convincerci...

METAmorfosi è andato in scena per tre giorni e sono stati tre giorni d'incanto.

La voce di Vinicio (Marchioni) volava nell'aria del teatro Ghione, pervadendo gli spettatori con
fascino e magia.
La nostra  musica (Walter, Giovanni e Maurizio)  la sosteneva, l'accompagnava, ne condivideva le sensazioni, a volte drammatiche a volte satiriche, sul bellissimo testo di Apuleio; intorno a questi suoni, si muovevano i performers, bravissimi ad interpretare le geniali follie coreografiche di Milena (Mancini) ed in alto, su una impalcatura, tre artisti (i tre pittori) coinvolti emotivamente da tutto ciò che stava accadendo intorno a loro, dipingevano e realizzavano bellissime tele ogni sera.

Questo è stato METAmorfosi: impossibile spiegare qualcosa di più!

La speranza è quella di far rivivere presto questo sogno, che possa ancora diventare realtà.

_____________________

Ho suonato in mille luoghi, ho calpestato mille palcoscenici, ho visto milioni di persone davanti a me, ma le emozioni che ho provato durante queste tre serate, sono state qualcosa di speciale e si fermeranno nella mia memoria, indelebili,  per tutto il tempo in cui la mia memoria rimarrà tale.




_____________________

Grazie a:

Vinicio Marchioni, Milena Mancini, Giovanni Baglioni, Maurizio Tomberli, Roberto Meta ed i suoi amici/artisti/pittori, i 5 performers e tutti i tecnici audio e luci.

Grazie a Cristina, Claudio, Marco, Costantino e a tutta la Scuola Ciac Cantus Planus.

Grazie a Camilla Savelli, per il suo costante supporto morale e professionale.

Grazie a tutti gli amici che sono venuti a trovarci da ogni parte d'Italia.

_____________________

Un grazie speciale, al "Sognatore" che ha immaginato, desiderato  ardentemente e realizzato tutto ciò; senza la tua "follia" e determinazione, questo sarebbe ancora e solo un sogno.

Fabrizio di Fiore



mercoledì 14 maggio 2014

                                        METAmorfosi

Un sogno che sta diventando realtà

Qualche mese fa, a Roma, dopo un seminario tenuto presso la Scuola Ciac Cantus Planus, ho avuto l'occasione di  parlare e di scoprire una persona un po' "speciale". 

Questa persona, a mio avviso è speciale perchè, nonostante tutti e tutto, sa ancora sognare; si tratta di sogni ad occhi aperti, che possono diventare realtà a patto che nel sogno non ci si ritrovi da soli ed infatti questo è ciò che è successo.

Poche settimane dopo, questa persona ha convocato a Roma altre persone, anzi meglio, altri "sognatori" e tutti insieme abbiamo dato vita ad un progetto molto particolare: METAmorfosi, ovvero uno spettacolo teatrale (non trovo un diverso modo per definirlo) nel quale le quattro arti ovvero, Musica, Teatro, Danza e Pittura, dialogheranno insieme in un progetto assolutamente affascinante.

Ecco che il sogno sta diventando realtà ed io mi ritrovo ad essere uno dei sognatori ed uno dei protagonisti di questo evento teatrale.

Spero di aver stimolato la vostra curiosità e vi aspetto, anzi vi aspettiamo numerosi, al Teatro Ghione, a ROMA, nei giorni venerdi 23, sabato 24, e domenica 25 maggio.

Grazie a tutti i "sognatori":

Vinicio, Milena, Giovanni, Maurizio, Roberto ed un grazie particolare a colui che sognando per primo ha fatto sì che tutto ciò potesse realizzarsi:

Grazie di cuore, carissimo Fabrizio

Walter



domenica 13 aprile 2014

             LA BELLEZZA DELLA MUSICA

                (ovvero l'estetica della partitura)


Se qualcuno mi domandasse: come sarà la musica fra 10 anni?  Sicuramente non saprei cosa rispondere. Fare una previsione ad un così lungo termine, considerando l'estrema velocità di evoluzione della società moderna e quindi anche della musica che ne è l'anima e la colonna sonora, è praticamente impossibile. 

Avrei però una timida certezza. Pensiamo alla domanda rivolta verso qualcos'altro: come sarà l'arredamento di una casa fra dieci anni? Probabilmente, la domotica avrà preso il sopravvento, quindi il frigorifero ti avvertirà dei cibi scaduti, il riscaldamento sarà attivato on line con un semplice sms o meglio con un "accenditi" vocale,  via waht's'app e l'aspirapolvere, novello robot tutto fare, sarà pronto a consegnarci i pavimenti di casa, perfetti e splendenti, pronti ad accogliere eventuali amici invitati ad un aperitivo non previsto fino a poche ore prima. 

Tutto questo è semplice, perchè già esiste, e sicuramente fra dieci anni, possiamo augurarci che sia alla portata di una più ampia fetta della popolazione. Se però nella mia casa ultra-robotizzata, conservo un bel mobile antico, un trumeau del '700, un tavolo dell'800, o magari anche un bel pianoforte a coda o un organo Hammond, questi saranno ancora lì, fieri di essere "antichi" e pronti a sfidare il tempo, le mode, la tecnologia.
Ecco che la musica potrebbe essere qualcosa di simile, in particolare dal punto di vista estetico: si, una bella partitura, magari manoscritta, anche di una semplice canzone, ha ed avrà sicuramente un valore artistico ed estetico che potrà sfidare il tempo e le mode.

Qualcuno penserà che sono un inguaribile romantico e fuori dal tempo ma non è così. Mi permetto infatti di vantarmi di alcune idee che furono definite "folli" ai tempi, e che adesso sono consolidate come una normale fonte di businness: mi riferisco alle prime sperimentazioni del live in Internet che portai avanti con mia moglie Patrizia addirittura alla fine degli anni '80 per poi continuare negli anni 90  con il mio fido braccio destro Maurizio Tomberli;  il mio primo contratto da Artista Indipendente (primo in Italia)  con Itunes per vendere la mia musica on line, fino ad arrivare alle prime "lezioni on line" del 2004 e poi l'ultima idea: il "CONCERTO PRIVATO" del quale vado particolarmente fiero.

Tutto ciò a dimostrare che sono da sempre affascinato dalle innovazioni tecnologiche e da tutto ciò che può derivare da un utilizzo intelligente della tecnologia in genere.

Tornando però alla partitura musicale come oggetto da acquistare, da ammirare e da conservare, credo veramente che tutto ciò possa diventare una vera e propria forma di nuova linfa vitale per la Musica, che a tutt'oggi, ingabbiata in modelli oramai precostituiti quali il C.D. (?) l' Mp3 e tutti i supporti simili, rischia di implodere in un limbo di sottofondo perenne, come in molti casi già sta succedendo: basta pensare alla musica nei centri commerciali, negli aeroporti, nei ristoranti, nei negozi e via di seguito.

La partitura quindi come oggetto da ammirare, da conservare, da possedere, come un quadro, come un libro importante, come un mobile di valore. Qualcuno potrebbe obbiettare: ma se non so leggere la musica che me ne faccio di una partitura? Ebbene, la bellezza esteriore, non sempre necessita di una spiegazione oggettiva. Quante volte, di fronte ad un quadro o ad una scultura famosa, siamo rimasti affascinati pur non comprendendone il significato?
Tutto questo già succedeva nell' 800 fino agli inizi del '900; ovvero fino all'avvento della prima registrazione musicale.
La differenza abissale fra noi ed i nostri antenati è data dal fatto che noi abbiamo lo "streaming". In qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo, possiamo ascoltare quella partitura, suonata e realizzata dallo stesso autore o da altri artisti.
L'ascolto in streaming quindi utilizzato come il live di una volta, quando la musica la si poteva solo ascoltare frequentando teatri e sale da concerto. Ma quanti all'epoca avevano le possibilità economiche per tutto ciò?. Viva quindi la nostra tecnologia, la comunicazione, lo streaming e tutto ciò che ci può dare la possibilità di ascoltare quella musica che noi decidiamo di ascoltare.

Con l'occasione di queste mie elucubrazioni mentali, desidero farvi vedere due esempi di partitura scritta a mano, che possono sintetizzare quello che ho cercato di spiegare nelle mie considerazioni.

Il primo esempio è una piccola porzione di un mio manoscritto del 1986 che riporta la prima idea melodico-armonica di uno dei miei brani più conosciuti: Life in Music,  che vide la luce proprio in quel periodo e fu inizialmente inserito come ultimo brano/esempio, nel mio libro Metodo per Pianoforte Pop-Rock ed. Berbèn, Ancona, 1987


Ed ecco, se volete, la mia Life in Music, gratuita in streaming su Spotify:
Walter Savelli – Life in Music

Il secondo esempio, molto più recente, è un piccolo spunto melodico armonico, che fa parte dell'immenso materiale compositivo prodotto da Claudio Baglioni,  nel lungo periodo che ha preceduto la realizzazione dall'album Con Voi; album nel quale ho potuto partecipare come collaboratore di Claudio, alla analisi degli spunti da lui composti.
(ringrazio Claudio Baglioni, per avermi concesso la possibilità di condividere questo manoscritto).




                                            (frase musicale protetta da Copyright 2013)

Questo è il mio pensiero attuale. So che non sono il solo a portare avanti queste idee;  la cosa mi fa piacere e mi sprona ad approfondire quello che ritengo un argomento fondamentale per comprendere l'evoltuzione della Musica in un futuro ormai prossimo.

(to be continued...)

























venerdì 7 marzo 2014

                                                         Questo è ciò che penso


Quando conobbi Claudio Baglioni, era il 1 maggio 1978.

Era la prima volta che incontravo dal vivo un artista così famoso, e mi fece uno strano effetto.

Dopo poche settimane mi ritrovai a Roma, per realizzare il primo 45 giri degli Extra: "Come sei". Baglioni (insieme a Foffo Bianchi) era diventato il nostro produttore e naturalmente seguì in studio tutte le fasi della realizzazione del brano.

In realtà devo dire che il mio background musicale era completamente diverso: ero abituato a suonare i brani dei Beatles, Rolling Stones, Spencer Davies Group,  Chicago, e poi ancora Yes, Leon Russel,  Elton John, David Bowie, Pink Floyd, fino ad arrivare ai virtuosismi di Jimy Smith, Brian Auger e di Emerson Lake and Palmer.

Il mio pensiero di quel periodo era rivolto sempre e comunque ad ottenere un virtuosismo esecutivo senza il quale un vero e proprio musicista rock non avrebbe avuto il diritto di essere considerato tale; questa era la convinzione della maggior parte dei musicisti della nostra  generazione.

L'inizio della mia collaborazione in studio con Baglioni fu quindi molto curioso. Mi immaginavo di avere davanti il solito cantautore che aveva scritto delle belle canzoni "commerciali" e che, con un po' di fortuna,  aveva avuto tutto quel successo che invece a noi mancava.
Ebbene,  dopo pochi giorni (o forse dovrei dire addirittura dopo poche ore) mi accorsi che la realtà era completamente diversa!
Appena arrivati in studio, Claudio si mise al pianoforte per farci ascoltare il testo di "Come sei" che aveva appena completato e scoprii che utilizzava un tipo di accompagnamento e di posizioni armoniche che io stesso avevo utilizzato fino a quel momento. Inoltre, la sua voce, ascoltata a poco più di un metro di distanza, mi fece un effetto incredibile.

I giorni in studio si consumavano con la classica frenesia della realizzazione di un disco  ed io, nel frattempo,  scoprivo sempre di più il "musicista" Baglioni, la sua preparazione, la sua sensibilità armonica e melodica e la sua già enorme esperienza di studio di registrazione.

Fu una scoperta piacevolissima che in poco tempo ribaltò completamente tutto quello che avevo pensato di lui e della sua musica. 
Tutto ciò successe anche al contrario ovvero anche lui, scoprì che non ero il solito tastierista rocchettaro un po' esaltato ma un musicista preparato e molto vicino al suo mondo armonico. Nacque quindi in pochissimo tempo una amicizia ed una stima reciproca, destinate ad alimentarsi vicendevolmente negli anni a venire.

Tutto questo accadeva 35 anni fa.

Durante questo lungo tempo, sono sempre rimasto accanto a Claudio, sia professionalmente che umanamente. L'ho visto crescere come artista, come musicista e come compositore ed ho avuto il privilegio di vivere in prima persona la maggior parte degli eventi musicali che lo hanno consacrato come il grande Artista che oggi tutti conosciamo.

Nel suo percorso evolutivo, Claudio ha composto alcuni brani che non mi sento più di considerare "canzoni" ma vere e proprie perle di musica popolare ad altissimo livello. Sarebbero tante quelle da citare; mi limiterò quindi a quei brani che amo particolarmente perchè a mio avviso sono i più affascinanti dal punto di vista armonico e melodico; chiedo perdono ai non musicisti se nella mia analisi, mi capiterà di utilizzare qualche termine tecnico, indispensabile alla spiegazione armonico/melodica dei brani che ho scelto:

Fotografie, Ragazze Dell'Est, Un po' di più, Uomini Persi, Tutto il Calcio Minuto per Minuto, Notte di Note Note di Notte, Stelle di Stelle, Domani Mai, Tamburi Lontani, Qui Dio non C'è, Pace, Fammi Andar Via, Bolero, Mal d'Universo, A domani, Grand'uomo, Quei Due, Avrai, Mille Giorni Di Te e di Me (considerata da molti oramai la "canzone perfetta").

Ebbene, questi brani, che sono solo una minima percentuale di tutta la produzione baglioniana, sono sufficienti a dimostrare l'altissimo livello compositivo, armonico, melodico e strutturale, raggiunto da Claudio nella sua carriera.

In ognuno di questi brani, si possono analizzare scelte armoniche innovative, molte volte inusuali nella composizione di una cosiddetta "canzone": alcune volte difficilissime anche nella loro esecuzione;  basta pensare a Qui Dio Non C'è, con il suo ritmo di 5/4 o Fammi Andar Via con la sua progressione di accordi assolutamente complessa e di complicata memorizzazione).

Brani quindi che sembrano andare controcorrente rispetto alle regole del marketing musicale ancora oggi valide. Eppure, nonostante questo, si tratta di melodie e di armonie che sono entrate nel profondo del cuore di coloro che le hanno ascoltate ed hanno avuto la pazienza di approfondirle non soffermandosi al primo ascolto.

Un discorso a parte invece desidero farlo a proposito del nuovo lavoro "Con Voi".

Questo nuovo album mi ha visto partecipe in un ruolo abbastanza inusuale ma assolutamente affascinante.
In poche parole, Claudio, durante gli anni intercorsi fra l'ultimo album di inediti ("Sono Io l'Uomo della Storia Accanto" e l'attuale "Con Voi", ha continuato a comporre melodie e armonie, (quello che noi addetti ai lavori definiamo "spunti"): in sostanza non canzoni complete ma idee fondamentali, formate da 8 o 16 o qualche volta anche solo  4 battute musicali, che sono indispensabili alla costruzione di una canzone vera e propria.

Ebbene, di questi "spunti" ne aveva composti talmente tanti che ad un certo punto mi ha chiamato perchè lo aiutassi ad ascoltare e a capire quali fossero i più adatti a diventare le canzoni del nuovo album.
Io mi sono sentito così felice ed onorato per questa sua richiesta, che sono letteralmente volato a Roma per prendere il materiale: naturalmente mi aspettavo un CD con gli mp3, di solito infatti i compositori realizzano molto velocemente il provino del brano che stanno componendo o assemblando, registrando una semplice ma efficace versione piano e voce oppure chitarra e voce: questo tipo di registrazione immediata (un tempo su una semplice cassetta C 90 e adesso un mp3) ha un valore immenso: consente di riascoltare, magari uno o due giorni dopo, l'idea compositiva, valutandone a freddo la effettiva valenza. 

Ebbene, al posto del CD mi sono visto consegnare un "librone" di musica e tanti altri fogli pentagrammati, pieni di frasi melodiche e di accordi!! 
Erano tutte le idee musicali melodiche e armoniche scritte da Claudio sul pentagramma in tutti questi anni,  con una calligrafia impeccabile ed una precisione inimmaginabile!!

Rimasi a bocca aperta come un bambino: tutto avrei potuto immaginare ma certo non la trascrizione (peraltro complessa quando si tratta di melodie cantate) su pentagramma.

E pensare che avevo tenuto un seminario poche settimane prima, proprio sul grande valore estetico, della musica "scritta" su pentagramma.

Compresi subito di avere una responsabilità immensa e durante il viaggio di ritorno appoggiai quel materiale di così grande valore, accanto a me, sul sedile del passeggero, guardandolo ogni tanto, sorridendo e pensando fra me e me: " ma quando finirò di imparare a conoscere Claudio!!"

Appena arrivato a casa, mi misi subito al pianoforte ed iniziai a suonare quelle frasi melodiche e quegli accordi, e via via che suonavo, la mia emozione  cresceva perché  ero consapevole  che stavo ascoltando e anche toccando con mano (proprio così, toccare con mano la partitura manoscritta era una sensazione fantastica)  quello che sarebbe stato il prossimo lavoro di Claudio dopo quasi 10 anni. 

Lavorai per mesi su quel materiale; inutile dire che scoprii frasi bellissime e strutture armoniche ancora innovative. 
Al termine del mio lavoro portai il risultato ovvero le mie valutazioni estetiche di tutto il materiale a Claudio e lui iniziò subito a lavorare per costruire e realizzare le canzoni che sono contenute nel nuovo bellissimo album "Con Voi"

Ed ecco il risultato: "E Noi Due Là", "In Un'altra Vita", "Gli Anni della Gioventù", "Dieci Dita" solo per citarne alcune, sono dei capolavori di melodia ed armonia, come pochi altri artisti nel panorama italiano, possono riuscire a produrre. 

A questo punto, credo di aver detto tutto ciò che può essere utile alla comprensione del valore artistico e creativo di Claudio Baglioni, il quale, dopo quasi 45 anni di carriera, continua a lavorare nella musica, con lo stesso entusiasmo, determinazione e correttezza deontologica, dei primi anni della sua carriera.

Come avrete potuto notare, non ho assolutamente trattato l'argomento "testi" sul quale sicuramente ci sono persone molto più competenti del sottoscritto, ma credo comunque di poter affermare che i testi di Claudio, potranno  in futuro essere studiati a scuola, esattamente come lo saranno nei conservatori, le sue composizioni.

con questo mio scritto, mi auguro di aver stimolato verso una attenta analisi ed approfondimento, tutti coloro che non hanno ancora scoperto o compreso appieno il valore di questo nostro grande Artista italiano.

alcune cose che ho raccontato, sono descritte nel mio libro 
Backstage, ventimila giorni di note e di storie