venerdì 7 marzo 2014

                                                         Questo è ciò che penso


Quando conobbi Claudio Baglioni, era il 1 maggio 1978.

Era la prima volta che incontravo dal vivo un artista così famoso, e mi fece uno strano effetto.

Dopo poche settimane mi ritrovai a Roma, per realizzare il primo 45 giri degli Extra: "Come sei". Baglioni (insieme a Foffo Bianchi) era diventato il nostro produttore e naturalmente seguì in studio tutte le fasi della realizzazione del brano.

In realtà devo dire che il mio background musicale era completamente diverso: ero abituato a suonare i brani dei Beatles, Rolling Stones, Spencer Davies Group,  Chicago, e poi ancora Yes, Leon Russel,  Elton John, David Bowie, Pink Floyd, fino ad arrivare ai virtuosismi di Jimy Smith, Brian Auger e di Emerson Lake and Palmer.

Il mio pensiero di quel periodo era rivolto sempre e comunque ad ottenere un virtuosismo esecutivo senza il quale un vero e proprio musicista rock non avrebbe avuto il diritto di essere considerato tale; questa era la convinzione della maggior parte dei musicisti della nostra  generazione.

L'inizio della mia collaborazione in studio con Baglioni fu quindi molto curioso. Mi immaginavo di avere davanti il solito cantautore che aveva scritto delle belle canzoni "commerciali" e che, con un po' di fortuna,  aveva avuto tutto quel successo che invece a noi mancava.
Ebbene,  dopo pochi giorni (o forse dovrei dire addirittura dopo poche ore) mi accorsi che la realtà era completamente diversa!
Appena arrivati in studio, Claudio si mise al pianoforte per farci ascoltare il testo di "Come sei" che aveva appena completato e scoprii che utilizzava un tipo di accompagnamento e di posizioni armoniche che io stesso avevo utilizzato fino a quel momento. Inoltre, la sua voce, ascoltata a poco più di un metro di distanza, mi fece un effetto incredibile.

I giorni in studio si consumavano con la classica frenesia della realizzazione di un disco  ed io, nel frattempo,  scoprivo sempre di più il "musicista" Baglioni, la sua preparazione, la sua sensibilità armonica e melodica e la sua già enorme esperienza di studio di registrazione.

Fu una scoperta piacevolissima che in poco tempo ribaltò completamente tutto quello che avevo pensato di lui e della sua musica. 
Tutto ciò successe anche al contrario ovvero anche lui, scoprì che non ero il solito tastierista rocchettaro un po' esaltato ma un musicista preparato e molto vicino al suo mondo armonico. Nacque quindi in pochissimo tempo una amicizia ed una stima reciproca, destinate ad alimentarsi vicendevolmente negli anni a venire.

Tutto questo accadeva 35 anni fa.

Durante questo lungo tempo, sono sempre rimasto accanto a Claudio, sia professionalmente che umanamente. L'ho visto crescere come artista, come musicista e come compositore ed ho avuto il privilegio di vivere in prima persona la maggior parte degli eventi musicali che lo hanno consacrato come il grande Artista che oggi tutti conosciamo.

Nel suo percorso evolutivo, Claudio ha composto alcuni brani che non mi sento più di considerare "canzoni" ma vere e proprie perle di musica popolare ad altissimo livello. Sarebbero tante quelle da citare; mi limiterò quindi a quei brani che amo particolarmente perchè a mio avviso sono i più affascinanti dal punto di vista armonico e melodico; chiedo perdono ai non musicisti se nella mia analisi, mi capiterà di utilizzare qualche termine tecnico, indispensabile alla spiegazione armonico/melodica dei brani che ho scelto:

Fotografie, Ragazze Dell'Est, Un po' di più, Uomini Persi, Tutto il Calcio Minuto per Minuto, Notte di Note Note di Notte, Stelle di Stelle, Domani Mai, Tamburi Lontani, Qui Dio non C'è, Pace, Fammi Andar Via, Bolero, Mal d'Universo, A domani, Grand'uomo, Quei Due, Avrai, Mille Giorni Di Te e di Me (considerata da molti oramai la "canzone perfetta").

Ebbene, questi brani, che sono solo una minima percentuale di tutta la produzione baglioniana, sono sufficienti a dimostrare l'altissimo livello compositivo, armonico, melodico e strutturale, raggiunto da Claudio nella sua carriera.

In ognuno di questi brani, si possono analizzare scelte armoniche innovative, molte volte inusuali nella composizione di una cosiddetta "canzone": alcune volte difficilissime anche nella loro esecuzione;  basta pensare a Qui Dio Non C'è, con il suo ritmo di 5/4 o Fammi Andar Via con la sua progressione di accordi assolutamente complessa e di complicata memorizzazione).

Brani quindi che sembrano andare controcorrente rispetto alle regole del marketing musicale ancora oggi valide. Eppure, nonostante questo, si tratta di melodie e di armonie che sono entrate nel profondo del cuore di coloro che le hanno ascoltate ed hanno avuto la pazienza di approfondirle non soffermandosi al primo ascolto.

Un discorso a parte invece desidero farlo a proposito del nuovo lavoro "Con Voi".

Questo nuovo album mi ha visto partecipe in un ruolo abbastanza inusuale ma assolutamente affascinante.
In poche parole, Claudio, durante gli anni intercorsi fra l'ultimo album di inediti ("Sono Io l'Uomo della Storia Accanto" e l'attuale "Con Voi", ha continuato a comporre melodie e armonie, (quello che noi addetti ai lavori definiamo "spunti"): in sostanza non canzoni complete ma idee fondamentali, formate da 8 o 16 o qualche volta anche solo  4 battute musicali, che sono indispensabili alla costruzione di una canzone vera e propria.

Ebbene, di questi "spunti" ne aveva composti talmente tanti che ad un certo punto mi ha chiamato perchè lo aiutassi ad ascoltare e a capire quali fossero i più adatti a diventare le canzoni del nuovo album.
Io mi sono sentito così felice ed onorato per questa sua richiesta, che sono letteralmente volato a Roma per prendere il materiale: naturalmente mi aspettavo un CD con gli mp3, di solito infatti i compositori realizzano molto velocemente il provino del brano che stanno componendo o assemblando, registrando una semplice ma efficace versione piano e voce oppure chitarra e voce: questo tipo di registrazione immediata (un tempo su una semplice cassetta C 90 e adesso un mp3) ha un valore immenso: consente di riascoltare, magari uno o due giorni dopo, l'idea compositiva, valutandone a freddo la effettiva valenza. 

Ebbene, al posto del CD mi sono visto consegnare un "librone" di musica e tanti altri fogli pentagrammati, pieni di frasi melodiche e di accordi!! 
Erano tutte le idee musicali melodiche e armoniche scritte da Claudio sul pentagramma in tutti questi anni,  con una calligrafia impeccabile ed una precisione inimmaginabile!!

Rimasi a bocca aperta come un bambino: tutto avrei potuto immaginare ma certo non la trascrizione (peraltro complessa quando si tratta di melodie cantate) su pentagramma.

E pensare che avevo tenuto un seminario poche settimane prima, proprio sul grande valore estetico, della musica "scritta" su pentagramma.

Compresi subito di avere una responsabilità immensa e durante il viaggio di ritorno appoggiai quel materiale di così grande valore, accanto a me, sul sedile del passeggero, guardandolo ogni tanto, sorridendo e pensando fra me e me: " ma quando finirò di imparare a conoscere Claudio!!"

Appena arrivato a casa, mi misi subito al pianoforte ed iniziai a suonare quelle frasi melodiche e quegli accordi, e via via che suonavo, la mia emozione  cresceva perché  ero consapevole  che stavo ascoltando e anche toccando con mano (proprio così, toccare con mano la partitura manoscritta era una sensazione fantastica)  quello che sarebbe stato il prossimo lavoro di Claudio dopo quasi 10 anni. 

Lavorai per mesi su quel materiale; inutile dire che scoprii frasi bellissime e strutture armoniche ancora innovative. 
Al termine del mio lavoro portai il risultato ovvero le mie valutazioni estetiche di tutto il materiale a Claudio e lui iniziò subito a lavorare per costruire e realizzare le canzoni che sono contenute nel nuovo bellissimo album "Con Voi"

Ed ecco il risultato: "E Noi Due Là", "In Un'altra Vita", "Gli Anni della Gioventù", "Dieci Dita" solo per citarne alcune, sono dei capolavori di melodia ed armonia, come pochi altri artisti nel panorama italiano, possono riuscire a produrre. 

A questo punto, credo di aver detto tutto ciò che può essere utile alla comprensione del valore artistico e creativo di Claudio Baglioni, il quale, dopo quasi 45 anni di carriera, continua a lavorare nella musica, con lo stesso entusiasmo, determinazione e correttezza deontologica, dei primi anni della sua carriera.

Come avrete potuto notare, non ho assolutamente trattato l'argomento "testi" sul quale sicuramente ci sono persone molto più competenti del sottoscritto, ma credo comunque di poter affermare che i testi di Claudio, potranno  in futuro essere studiati a scuola, esattamente come lo saranno nei conservatori, le sue composizioni.

con questo mio scritto, mi auguro di aver stimolato verso una attenta analisi ed approfondimento, tutti coloro che non hanno ancora scoperto o compreso appieno il valore di questo nostro grande Artista italiano.

alcune cose che ho raccontato, sono descritte nel mio libro 
Backstage, ventimila giorni di note e di storie

















 

8 commenti:

Sara Stefanini ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Sara Stefanini ha detto...

Grazie... Riesci sempre a rendere la concretezza di ció che a me appare solo come splendida sensazione di bellezza

Unknown ha detto...

6 lettere....grazie

Anonimo ha detto...

Ciò che lei ha scritto dovrebbe leggerlo soprattutto chi ha scritto quel "grande" articolo su quel "gran" quotidiano qualche giorno fa

Anonimo ha detto...

Avevo dieci anni quando una musica, proveniente dalla radio posta in camera dei miei, interruppe per un attimo la mia attività ludica. La canzone s'intitolava: "Poster"; fui completamente rapito da quella melodia, tanto da non riuscire più a trarre emozione dal gioco che stavo facendo. Da quel giorno mi immersi nel mondo musicale di Claudio Baglioni.
Non sono un musicista e pertanto un completo ignorante in termini di musica, ma quanto scritto da Walter giustifica quello che la musica di Claudio ha sempre suscitato in me (grandi emozioni).
I testi sono poetici e descrittivi. Il testo di: "tutto il calcio minuto per minuto" si potrebbe dipingere, immortalando le sequenze di vita descritte da Claudio.
Amo la musica, e nel tempo ho imparato ad amare diversi artisti e stili differenti, ma Claudio Baglioni ha acceso qualcosa in me bambino in quel lontano 1989 che non si è mai spenta, dando vita anche all'amore per la poesia e la letteratura. Non so giudicare Baglioni come uomo (cosa che molte persone fanno senza conoscere), ma riconosco un grande artista, di cui apprezzo le opere.

Alberto ha detto...

Sono un musicista diplomato al conservatorio in chitarra classica, suono anche il pianoforte, e condivido per averlo conosciuto fin da piccolo,il meraviglioso Claudio Baglioni

Anonimo ha detto...

Non avevo mai letto questo post.
Bello scoprire che quello che si è sempre immaginato su una persona corrisponda a realtà, che si tratta di un artista notevole anche per gli addetti ai lavori e che sia anche una persona "bella".
Sono contenta di non essermi sbagliata.

Anonimo ha detto...

Sono sempre io, preferisco restare anonima.
Caro Maestro Savelli, ti ho incrociato per ben due volte negli anni, ma non ho mai avuto il coraggio di fermarti.

La prima tantissimi anni fa, almeno 25, in un locale dove andavo a pranzo con i colleghi, a Calenzano, dove si ordinava con un computer che era su ogni tavolo. Futuristico, per l'epoca.
Te eri un una tavolata con tante altre persone, tutti uomini se non erro. Ti ho riconosciuto subito essendo una fan di Claudio, ma mi sono vergognata a venirti a dire qualcosa.

La seconda volta, un po' più recentemente ma già diversi anni fa, ero al concerto Capitani coraggiosi Claudio-Morandi al Mandela Forum. Mi trovavo proprio nei posti dietro al mixer? consolle?comando luci? Perdonami, non me ne intendo.
Te venisti a parlare con l'addetto ai "comandi" e ti trattenesti per un po'. Eri proprio lì a un passo da me, ama anche quella volta non ho avuto il coraggio.

Ora sono più vecchia e ho perso un po' di timidezza, dovessi ricontrarti ti fermerò!