Q.P.G.A.: un acronimo, un po' buffo, forse anche un po' irriverente, visto che porta le iniziali di quella che è stata definita la Canzone del Secolo.
lunedì 28 febbraio 2011
Q.P.G.A.
Q.P.G.A.: un acronimo, un po' buffo, forse anche un po' irriverente, visto che porta le iniziali di quella che è stata definita la Canzone del Secolo.
giovedì 17 febbraio 2011
Un piovoso pomeriggio di Febbraio...
...piove e come al solito c'è chi impreca, chi si bagna, chi scivola, chi alza gli occhi al cielo... ma c'è chi trasforma un pomeriggio di pioggia in pura poesia:
Guardo
tra le gocce
rimaste sul vetro
perline souvenir
ricordo di un viaggio
dal cielo alla terra.
Chiudo un occhio
poi l'altro
a prendere la mira
centrandole con lo sguardo.
Ognuna è una lente
con grado e colore diverso.
Dietro il panorama cambia
si gonfia
si storce.
Le cose non sono le stesse...
Le linee dei tetti
le cime degli alberi
l'orizzonte
si muovono a onde
s'incapricciano
si avviluppano
in metamorfosi liquide
di paesaggi fantastici.
Sono chiuso in casa
e dentro me
da un po' di tempo.
Mali di stagione
malie di un momento
e rimedi di sempre.
Un covo, una tana, un riparo.
Coprirsi, proteggersi,
forse nascondersi.
Dal resto, dal fuori,
da ciò che succede.
Tra i fatti di ieri
le storie di oggi
i dubbi di domani
che spesso si assomigliano tanto.
Ora è comparso persino
uno strappo di sole.
Non abbastanza per rischiarare
e neanche chiarire.
Tutto sommato
se ne può fare a meno.
In questo turno di pomeriggio
si va meglio senza.
Talvolta la pioggia all'esterno
è il posto in cui stai più bene
e più al sicuro.
E poi ti basta sbirciare
attraverso le gocce
e nel silenzio del cuore
e muto osservare
il tuo mondo mutato.
Come ti pare.
Serve solo
un po' d'acqua di nuvole.
martedì 15 febbraio 2011
Perchè Sanremo è Sanremo!!! (seconda parte)
Perchè Sanremo è Sanremo !!!
sabato 12 febbraio 2011
Pensieri ad alta voce
"quante cose sono successe questa settimana.... tante, e come sempre alcune belle e altre brutte, anzi bruttissime..... il dramma della comunicazione totale è che ti mette al corrente di tutto quello che succede nel mondo e tu... certe volte ti senti inerme. Si, voglio dire che in certi momenti vorresti partire per andare ad aiutare coloro che hanno subito una ingiustizia, e poi subito dopo leggi qualcos'altro che ti fa talmente incazzare che vorresti partire per far si che le cose possano cambiare e poi... ti guardi allo specchio e ti vedi come sei, ovvero un semplice Don Chischiotte che rischierebbe di combattere contro i mulini a vento (tanti) di questa strana società e allora.... ti fermi e.... ti limiti a fare il tuo lavoro di musicista: piccola cosa rispetto ai problemi del mondo, ma meglio essere coerenti e fare bene il proprio lavoro che imbattersi in qualcosa di più grande...
questa sera sarò a cena con gli Antenati: che bello!!! I miei grandi amici musicisti che dopo 32 anni ho ritrovato e con i quali ancora oggi riesco a passare dei momenti fantastici, parlando di musica e di vita.
E pensare che per tantissimi anni non ci siamo più visti ne incontrati e poi.... come per miracolo, una sera è successo ciò che non era successo per 32 anni: ci siamo rivisti, siamo stati insieme, abbiamo riso e cazzeggiato come ai vecchi tempi ed era come se fossero passati 32 giorni: la musica, la nostra grande unica passione, aveva azzerato quel tempo immenso e in un attimo eravamo di nuovo noi, e solo n oi: GLI ANTENATI
ANTENATI REUNION
...e questo è ciò che succedeva quando gli Antenati suonavano live
ANTENATI LIVE
domenica 6 febbraio 2011
(segue) 1981: ...durante quel concerto accadde una cosa incredibile...
...a metà della scaletta, era prevista l'esecuzione del brano "Con tutto l'amore che posso", che Claudio avrebbe dovuto eseguire da solo, chitarra e voce.
Arrivati a quel momento, Claudio prese in mano la chitarra acustica, alzò il volume e mentre stava per cominciare a suonare, la chitarra emise un "larsen" fastidiosissimo (n.d.r. un forte rumore che impediva di utilizzarla).
Pazientemente, abbassò il volume in attesa che dal mixer, risolvessero il problema. Dopo qualche secondo, alzò nuovamente il volume ma il rumore c'era ancora, e forse più alto di prima, allora, preso da un comprensibile nervosismo (ricordiamoci che eravamo davanti a 20,000 persone e in diretta sulla RAI) scaraventò la chitarra a terra e cominciò a cantare, voce e..... niente!!
E' utile ricordare che a quei tempi, una esecuzione voce e niente, non era mai stata fatta durante un concerto pop, e sicuramente sarebbe stata una soluzione abbastanza inusuale se non imbarazzante.
Durante tutto questo tempo, noi musicisti, come da scaletta, alla fine del brano precedente, avevamo lasciato il palco per arrivare nel backstage in attesa della fine della sua esecuzione. Quando però io mi accorsi dell'enorme problema che si era verificato e del disagio di Claudio, mi girai indietro e mi tuffai nuovamente sul palco, chiamando a raccolta nel frattempo anche gli altri musicisti.
E qui iniziarono i primi problemi: appena al pianoforte, mi girai e vidi che gli altri musicisti non mi avevano nemmeno filato e se ne stavano tranquillamente nel backstage a fumarsi una sigaretta.
Ok, pensai, va bene lo stesso: e cominciai a suonare.......a suonare? Ma che cosa suonavo, se quella canzone non l'avevo mai suonata in vita mia? Come facevo a suonare se non conoscevo nemmeno gli accordi e la struttura?....
Terrore! Oramai non avevo via di scampo: si, perchè il pubblico, vedendomi arrivare al pianoforte, aveva ovviamente pensato che quella canzone fosse prevista con una esecuzione Piano e Voce: quindi se io fossi scappato nuovamente nel backstage ci avrei anche fatto la figura del matto :-)
Dunque che fare? Intanto iniziai a sudare freddo ed automaticamente, la mia adrenalina, che ormai scorreva a quintali nel mio sangue, mise in moto tutte le risorse che il mio cervello poteva attivare: fortunatamente sono uno di quei pochi musicisti fortunati che madre natura ha fornito di "Orecchio Assoluto": difficile da spiegare in poche parole (vedi Wikipedia) , comunque qualcosa che ti fa riconoscere i suoni e gli accordi anche se non hai uno strumento nelle mani, insomma una specie di benedizione che in quel caso fu la mia unica salvezza: orecchio, esperienza e determinazione, in qualche modo mi salvarono ed io riuscii a suonare quella canzone, senza averla mai provata precedentemente!
Mi ricordo che Claudio, appena sentì il pianoforte, si girò verso di me e mi sorrise; a quel punto io pensai "bene Maestro, oramai siamo in ballo, cerchiamo di ballare al massimo!!": la cosa funzionò perfettamente (credo ancora oggi che sia stato un piccolo miracolo) e nessuno si accorse di nulla.
Alla fine della esecuzione, il gigantesco applauso del pubblico del Palasport, mi fece risvegliare da una sorta di ipnosi nella quale mie ero ritrovato senza accorgermene.
Questa è stata per me in assoluto l'esperienza più incredibile che mi sia capitata da quando faccio il musicista, ma devo dire che siccome "tutto è bene quel che finisce in bene" , il rapporto con Claudio. sia artistico che d'amicizia, dopo quella esperienza, divenne ancora più forte e maturo.
Ecco la registrazione di quell'evento:
Con Tutto L'Amore Che Posso, 1981 live
sabato 5 febbraio 2011
1981
Premesso che non sono un tipo che ama tornare indietro troppo spesso crogiolandosi nei ricordi e nemmeno amo trincerarmi dietro frasi tipo "prima era più bello, era meglio... ecc, non ho potuto fare a meno di soffermarmi su alcuni video che non mi era mai capitato di trovare..
Ebbene uno di questi si riferisce al tour che ho fatto con Claudio Baglioni nel 1981, "Strada Facendo"; le immagini sono state riprese da un concerto in diretta Rai, dal Palasport di Milano. Ma attenzione: sto parlando di un palasport immenso, che si ergeva accando allo stadio di SanSiro, e che adesso non c'è più perchè demolito molti anni fa.
Questo palasport, che non esito a definire "mostruoso" era grande quasi quando lo stadio ed infatti poteva contenere fino a 20,000!! persone: dovete però immaginare che 20,000 persone al chiuso fanno un rumore molto più assordante di 100,000 all'aperto quindi, quando quella sera di dicembre 1981, salimmo sul palco di quel palasport, il boato che usci immediatamente dalle 20,000 bocche del pubblico, assalì noi musicisti e Claudio, come un uragano, misto di rumore, di caldo, di umidita e di entusiasmo.
Mi ricordo che i brividi mi percorsero tutta la schiena, fino alla radice dei capelli....una emozione irripetibile, inebriante, quasi una droga psicologica che pompava adrenalina in tutto il corpo; mi ricordo anche che pensai "...e Claudio come farà a cantare, se prova quello che provo io adesso?
E infatti anche lui era nella stessa situazione. Ma come sempre succede in questi casi, iniziammo con grande forza d'animo: il pubblico era in delirio, il suono era fortissimo, l'entusiasmo alle stelle e via via quell'emozione incontrollabile divenne gioia pura, assoluta!
Guardando i video, noterete la felicità che pervadeva tutto il palcoscenico e non solo: un vero happening di musica, voci e cuori felici.
Medley acustico
ma durante quel concerto successe una cosa incredibile che vi racconterò la prossima volta....
(continua)