domenica 6 febbraio 2011

(segue) 1981: ...durante quel concerto accadde una cosa incredibile...


...a metà della scaletta, era prevista l'esecuzione del brano "Con tutto l'amore che posso", che Claudio avrebbe dovuto eseguire da solo, chitarra e voce.
Arrivati a quel momento, Claudio prese in mano la chitarra acustica, alzò il volume e mentre stava per cominciare a suonare, la chitarra emise un "larsen" fastidiosissimo (n.d.r. un forte rumore che impediva di utilizzarla).

Pazientemente, abbassò il volume in attesa che dal mixer, risolvessero il problema. Dopo qualche secondo, alzò nuovamente il volume ma il rumore c'era ancora, e forse più alto di prima, allora, preso da un comprensibile nervosismo (ricordiamoci che eravamo davanti a 20,000 persone e in diretta sulla RAI) scaraventò la chitarra a terra e cominciò a cantare, voce e..... niente!!
E' utile ricordare che a quei tempi, una esecuzione voce e niente, non era mai stata fatta durante un concerto pop, e sicuramente sarebbe stata una soluzione abbastanza inusuale se non imbarazzante.

Durante tutto questo tempo, noi musicisti, come da scaletta, alla fine del brano precedente, avevamo lasciato il palco per arrivare nel backstage in attesa della fine della sua esecuzione. Quando però io mi accorsi dell'enorme problema che si era verificato e del disagio di Claudio, mi girai indietro e mi tuffai nuovamente sul palco, chiamando a raccolta nel frattempo anche gli altri musicisti.
E qui iniziarono i primi problemi: appena al pianoforte, mi girai e vidi che gli altri musicisti non mi avevano nemmeno filato e se ne stavano tranquillamente nel backstage a fumarsi una sigaretta.
Ok, pensai, va bene lo stesso: e cominciai a suonare.......a suonare? Ma che cosa suonavo, se quella canzone non l'avevo mai suonata in vita mia? Come facevo a suonare se non conoscevo nemmeno gli accordi e la struttura?....
Terrore! Oramai non avevo via di scampo: si, perchè il pubblico, vedendomi arrivare al pianoforte, aveva ovviamente pensato che quella canzone fosse prevista con una esecuzione Piano e Voce: quindi se io fossi scappato nuovamente nel backstage ci avrei anche fatto la figura del matto :-)

Dunque che fare? Intanto iniziai a sudare freddo ed automaticamente, la mia adrenalina, che ormai scorreva a quintali nel mio sangue, mise in moto tutte le risorse che il mio cervello poteva attivare: fortunatamente sono uno di quei pochi musicisti fortunati che madre natura ha fornito di "Orecchio Assoluto": difficile da spiegare in poche parole (vedi Wikipedia) , comunque qualcosa che ti fa riconoscere i suoni e gli accordi anche se non hai uno strumento nelle mani, insomma una specie di benedizione che in quel caso fu la mia unica salvezza: orecchio, esperienza e determinazione, in qualche modo mi salvarono ed io riuscii a suonare quella canzone, senza averla mai provata precedentemente!

Mi ricordo che Claudio, appena sentì il pianoforte, si girò verso di me e mi sorrise; a quel punto io pensai "bene Maestro, oramai siamo in ballo, cerchiamo di ballare al massimo!!": la cosa funzionò perfettamente (credo ancora oggi che sia stato un piccolo miracolo) e nessuno si accorse di nulla.

Alla fine della esecuzione, il gigantesco applauso del pubblico del Palasport, mi fece risvegliare da una sorta di ipnosi nella quale mie ero ritrovato senza accorgermene.

Questa è stata per me in assoluto l'esperienza più incredibile che mi sia capitata da quando faccio il musicista, ma devo dire che siccome "tutto è bene quel che finisce in bene" , il rapporto con Claudio. sia artistico che d'amicizia, dopo quella esperienza, divenne ancora più forte e maturo.
Ecco la registrazione di quell'evento:
Con Tutto L'Amore Che Posso, 1981 live

1 commento:

Filippo ha detto...

Bravissimo Walter! Il video, dopo il tuo bellissimo racconto, è ancora più emozionante! :-)